Analogico e digitale, mono e stereo, quanti dualismi nella vita e quanti in quella di un appassionato di ascolto e produzione musicale!
All’inizio fu il mono, potremmo dire con parole quasi bibliche. Poi venne lo stereo.
Un passaggio fondamentale, a dir poco, sia per i tecnici che per gli artisti e ascoltatori. Perché la tecnologia non solo diede modo di godere di una scena musicale maggiormente tridimensionale, traendo vantaggio da un inganno perpetrato ai nostri sensi, ma diede anche un’arma creativa rivoluzionaria a chi produceva musica, tecnicamente e artisticamente parlando.
Questo è l’argomento che trattiamo oggi con il guru dei microfoni (e non solo) Silvano Ribera, che l’epoca di passaggio da mono a stereo l’ha vissuta sulla sua pelle. Ci racconterà nel video che segue come ci si accorse che usare lo stereo non voleva dire solamente creare una separazione tra i canali destro/sinistro, bensì creare un fronte sonoro del tutto nuovo, una spazialità mai vista prima.
Si trattava quindi di fare un ulteriore passo verso la riproduzione della realtà.
E poi, in epoche a noi più vicine: analogico o digitale? Domanda molto insidiosa e qui non ci resta che lasciare la parola a Silvano…
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