Repetita juvant: non sono abituato a “dare soluzioni” ma a “dare i mezzi” affinché tu possa fare la scelta migliore per il tuo suono!
Allora possiamo pensare alla grande per i microfoni che considero un investimento importante e pluriennale per qualsiasi studio. Nel corso del tempo molto probabilmente resteranno di nostra proprietà, arricchendo il nostro parco microfoni, mentre cambieremo sicuramente scheda audio, computer, monitor etc…
La discriminante per i primi 1000€ di budget dipende dal tipo di registrazioni che faremo: dobbiamo fare batterie o faremo maggiormente voci e chitarre? In questo secondo caso possiamo investire tranquillamente su 3 microfoni a condensatore.
Innanzitutto consiglio una coppia stereo a capsula stretta (magari una coppia selezionata, matched per chi parla come Rupert) per fare riprese stereo utili per dare una profondità maggiore a tutte le vostre tracce, quantomeno un’ambienza interessante.
Poi prendiamo in considerazione l’acquisto di un microfono a capsula larga multi-polare (consiglio la lettura di questo articolo e seguenti) che sarà un po’ più costoso ma ci darà una grande versatilità nel provare le tecniche di registrazione, particolarmente se registriamo in una stanza che suona bene (se la stanza ha forti limiti sonori, nel budget dei microfoni consideriamo anche un reflection filter o la costruzione di un pannello che ci dia modo di ridurre al minimo questi problemi).
Con questi tre microfoni potete tranquillamente fare anche una batteria, usando il microfono a capsula larga sulla cassa… ma se sapete che farete molte registrazioni di batteria prendete in considerazione l’acquisto di almeno due microfoni aggiuntivi per cassa e rullante o, se registrate molte batterie, consiglio l’acquisto di un set per batteria.
Considerazione importante: il set completo è dotato di due condensatori a capsula stretta, quindi possiamo eliminare dall’elenco la coppia stereo, oppure prendere un set base senza microfoni a condensatore.
Il mio consiglio è sempre di provare il microfono prima dell’acquisto, ma se il vostro negoziante è riluttante perché purtroppo questi microfoni rischiano la vit… ehm la capsula ad ogni colpo, magari lo potete chiedere a un amico o noleggiare da un service.
Ora passiamo alla scheda audio e al software. Spesso questo acquisto è abbinato perché molte schede audio fanno parte di un pacchetto con software base, ossia quello che ci consente di lavorare seppure con alcune limitazioni rispetto al software completo.
Per la scelta consideriamo che una vecchia porta USB 2.0 va benissimo per gestire un flusso 24/192 di diversi canali (salvo l’uso di troppi dispositivi sulla porta USB senza nessun hub!), che resta una seria alternativa a porte USB3.0, la quasi-obsoleta FireWire o alla nuova Thunderbolt… non mi sento di consigliare schede PCI e PCI-Express o le obsolete PCMCIA perché utilizzabili esclusivamente con un computer fisso e non sappiamo come evolverà il nostro studio e/o se avremo bisogno di fare riprese in esterni!
Per uno studio di questo tipo possiamo prendere in considerazione schede audio con almeno 4 I/O analogici (ingressi/uscite) anche se con poco più ci sono schede affidabili da 8 I/O. Non cercate sui forum la scheda audio di moda o faigherrima, ma quella di un’azienda per la quale non trovate lamentele per gli aggiornamenti dei driver… ossia che un’azienda che supporta sempre e bene i propri prodotti a prescindere dal sistema operativo e dal computer usato!
Chi accede al progetto Stradivari come studente al 99% ha diritto al cosiddetto Software educational, ossia con un fortissimo sconto rispetto al prezzo di listino per acquistare un software che magari non fa parte del pacchetto… ma questo sconto non si applicherà sugli aggiornamenti.
Ovviamente dovete acquistare una coppia di monitor near-field attivi, o una coppia passiva se avete un amplificatore di buona qualità e potenza, senza trascurare lo sweet spot sia orizzontale che verticale (leggete qui).
Consiglio spassionato: prima di iniziare a lavorare con i nuovi monitor, fate una settimana di ascolti attenti sia di brani vostri che di brani di riferimento, per acquisire dimestichezza con il loro suono e per far sciogliere i muscoli ai woofer!
Un ascolto importante sarà fatto con la cuffia chiusa principale… una scelta accurata, che sia confortevole ed analitica ma non seguite le griffe che danno forti royalties ai testimonial e una qualità discutibile (per essere politically correct!) a voi (lettura consigliata). Servirà anche un’altra cuffia molto isolante per il batterista e i musicisti che lavorano con click e/o pressioni sonore elevate ma qui vi consiglio di risparmiare perché l’aspettativa di vita di una cuffia, in uno studio che lavora molto, è inferiore ai 2 anni.
Chiudiamo con gli accessori indispensabili: aste e cavi… non cercherei di risparmiare su questi accessori perché li potremo usare per molti anni o impazzire perché si rompono/interrompono dopo pochi usi!
Se alla fin dei conti scoprite di aver sforato di qualche €… beh non tirate dietro il braccio, alla fin dei conti avete già risparmiato ben 1625€ (computer escluso, non si possono fare miracoli)!
Cover photo by David Podosek – CC BY 2.0
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