HomeRecording StudioRecording Studio - Test & DemoAir Studios Reverb Essentials: il suono iconico degli studi londinesi in un plugin

Air Studios Reverb Essentials: il suono iconico degli studi londinesi in un plugin

Suono storico, alta qualità e semplicità per produzioni personali e professionali.

Il nuovo riverbero a convoluzione Air Studios Reverb Essentials della Spitfire audio è stato registrato nei leggendari AIR studios di Londra con l’intento di offrire l’altissima qualità sonora di quelle sale prestigiose a un prezzo interessante per produzioni in studi personali.

Air Studios Reverb Essentials

Grazie alla definizione sonora ottenuta registrando un totale di 67000 IR, il suono del riverbero è cristallino e naturale con un’ottima qualità, come possiamo apprezzare dai 64 preset di fabbrica.
Questi preset sono stati creati modificando parametri quali l’altezza ed il materiale dei pannelli posti sulla volta e per facilitare la scelta, sono stati suddivisi e catalogati secondo le sorgenti sonore (voci, strumenti, etc..) tipo il mitico 80’s Gate Snare, qui usato in mono.

Air Studios Reverb Essentials

L’utente può editare questi preset scegliere la posizione dei microfoni all’interno della sala e stabilire la loro apertura nel fronte stereo. Altri parametri gestibili sono il predelay, early stretch (aka reflections), tail stretch e % dry/wet.


L’interfaccia del riverbero è intuitiva e facile da navigare. I controlli sono ben posizionati, la grafica minimalista semplifica la regolazione dei parametri. Dato il grande peso di dati che deve processare, questo plugin grava sulla CPU.

Volendo essere pignoli, abbiamo rilevato punti critici nello spazio considerevole che occupa sul disco (ma naturale data la quantità e qualità di IR) e il numero ridotto dei parametri rispetto alla versione completa AIR Studios Reverb.
Pertanto lo consideriamo una scelta utilissima quando serve un riverbero a convoluzione dal suono prestigioso e di uso rapido, come richiesto dalla maggior parte delle produzioni contemporanee.

Per la mia analisi mi sono avvalso della valida collaborazione di Marco Brandizzi, che ha svolto da me lo stage post-APM e ora prosegue il suo cammino presso il Conservatorio di Frosinone.