Il mondo del mixing e mastering si aggiorna nuovamente con il nuovo sistema di T-RackS 5 sviluppato da IK Multimedia. Come già precedentemente annunciato nella nostra news inerente al prodotto, l’azienda era partita con gli ottimi presupposti di poter rendere alla portata di tutti alcuni strumenti di ottimo livello, a un prezzo contenuto e con un’offerta modulare per le esigenze del singolo cliente.
Ho voluto testare il parco software con un setup formato da un portatile Windows di fascia media con un processore intel Core i7 di sesta generazione e 6 gigabyte di ram ddr3, un hard disk standard a 7200 rpm e la mia scheda audio Arturia Audiofuse.
È un setup da viaggio, perché personalmente mi trovo a lavorare in qualsiasi luogo in cui mi trovo indipendentemente se sono nel mio home studio o in qualche altra struttura; sicuramente le prestazioni su macchine desktop saranno molto diverse, ma se non è gravoso su questo setup, non avrete nessun problema su un computer fisso.
Considerazioni interfaccia
L’estetica è il giusto compromesso tra il minimale e il buon gusto, la cura è molto incentrata nei particolari e tutti i moduli si presentano graficamente chiari e davvero molto belli da vedere.
Uno degli esempi più carini è il modulo Echoplex, un echo di stampo vintage, che simula anche il movimento del nastro magnetico; può sembrare poco, ma il fatto che abbiano pensato anche ai dettagli è comunque un merito.
Per quanto riguarda invece la parte della navigazione, si presenta molto semplice anche per l’utente alle primissime armi, da sinistra a destra possiamo notare:
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- SX in alto – Preset (suddivisi per singolo modulo o per combinazioni di moduli)
- SX in basso – Lista delle clip in uso
- In basso al centro – La nostra catena sonora
- In alto al centro – Il modulo con tutti i comandi
- DX in alto – Indicatore del volume
- DX in basso – Navigazione tra le categorie di moduli
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Nella barra in alto possiamo vedere i comandi di:
- Undo
- Redo
- Visualizzatore della catena audio (seriale o parallela)
- Visualizzatore della forma d’onda
- I comandi per la nostra traccia
- Comando per la tipologia di monitoring (Mono o stereo)
- Selezionare una catena creata precedentemente (Fino a quattro catene)
- Comando di equal gain
Molto minimale, molto ben disegnata e con un design gradevole per l’utente, impossibile dirgli qualcosa contro, un lavoro che rispecchia una visione improntata verso l’utilità del software per chi lavora e senza gravare sulla CPU della macchina.
Considerazioni Parco Moduli
L’offerta del T-racks 5 in versione Max comprende ben 38 moduli di alto profilo per il mixing e il mastering suddivisi quanto segue :
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- Delay e riverberi
- Compressori e Limiter
- Equalizzatori e Channel Strip
- Altre tipologie (saturatori, mic room ecc.)
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Molti di questi vengono dalle precedenti versioni e sono stati migliorati grazie al nuovo motore audio utilizzato da IK Multimedia, mentre invece ci sono dei moduli nuovi molto interessanti,ovvero:
- One
- Dyna Mu
- Equal
- Master Match
Andiamo quindi a vedere nel concreto di cosa stiamo parlando.
Master-Match
Insieme a One questo è il modulo che più mi ha interessato, in pratica era stato inizialmente presentato come un assistente di studio personale in formato software, il che è effettivamente così, ma la cosa si distingue in due passi.
Il primo passo è l’analisi spettrale e di livello delle tracce di riferimento selezionate. È possibile utilizzare fino a 3 tracce che possono essere analizzate in diverse parti.
Ad esempio, è possibile fare riferimento al versetto della prima traccia, il coro del secondo e del terzo interamente. Basta caricare le tracce e cliccare su “Learn References”.
Il secondo passo è l’analisi spettrale e di livello della propria traccia, che viene fatto facendo clic su “Learn Source” e premendo play sul DAW o nella finestra stand-alone di T-RackS 5.
Non è necessario effettuare il learning per tutta la traccia di origine, però più tempo speso a effettuare il learning consente a Master Match un’analisi più accurata.
Qui le features:
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- Livellatore automatico di volumi
- Parametric EQ
- Compressore / Limitatore
- Processore stand alone o parte della catena di T-RackS
- Supporto nativo a 64 bit
- Supporto a 32 bit a 192 kHz
- Integrazione T-RackS Custom Shop
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Iniziamo il nostro test:
Questo è un mix completo con molta componente elettronica, un basso e una chitarra, andiamo ad analizzare cosa non va: possiamo notare una certa discrepanza già nei volumi dei due synth, subito dopo il basso è molto più presente del secondo synth e la chitarra subito dopo è allo stesso volume dello stesso.
Vediamo quindi che cosa succede:
Notiamo già che i volumi dei due synth sono più omogenei, il basso rimane presente come sopra ma si è già più amalgamato rispetto ai due precedenti sintetizzatori, la chitarra si sente un filino in più e ha il suo posto nel mix.
Nel complesso non sento artefatti oppure sbavature di qualche tipo, non dà stravolgimenti nell’equalizzazione e in poco tempo si riesce a ottenere questo risultato il che non è certamente una cosa da poco.
Un’idea veramente interessante che può rendere la vita molto più semplice per chi deve fare un lavoro di questo tipo in molto poco tempo, un plus veramente di grande pregio, complimenti all’azienda per questo risultato.
One
Questo modulo è il cuore pulsante che rende il processo di mastering alla portata di tutti (con le dovute differenze tra amatori e professionisti, ovviamente, NdR): è composto da un saturatore, un equalizzatore e un compressore che permettono di poter rendere il risultato finale della nostra traccia il migliore possibile in termini di sonorità e ampiezza.
Push è un controllo che funge come controllo di compressione, ma in maniera molto più semplice di un qualsiasi compressore da studio, riesce a dare una presenza e un punch molto ben definito e il volume rende più “Loud” la nostra traccia senza risultare artificioso. Il risultato è molto buono su mix moderni dove l’elettronica è ben presente, ma il vero plus è il fatto di riuscire a sentire in maniera molto definita la “profondità” e lo “spazio” tra uno strumento e l’altro.
Controlli molto interessanti sono quelli dedicati a “Analog“, “Transient” e “Bass Punch“: il primo permette di dare più espressione alle armoniche dando un colore ben definito al nostro Mix, Transient invece permette di regolare l’attacco e Bass Punch è un controllo che permette di boostare le più basse frequenze.
Dulcis in fundo troviamo il controllo di Width che consente di ottimizzare l’immagine stereo del brano.
Qui un po’ di dati tecnici:
- Processore di mastering “All-in-One”
- EQ a 3 bande
- Compressore
- Compressore per basso / expander
- Limiter
- Utilizzabile come processore individuale o parte della catena sonora di T-RackS
- Supporto nativo a 64 bit
- Supporto a 32 bit a 192 kHz
Il risultato che è capace di dare è veramente bello, la differenza che si sente è ben tangibile, si riescono a sentire tutte le parti dei vari strumenti. Il meglio è stato nelle produzioni di musica moderna con molta elettronica, si riesce a dare la giusta ampiezza agli strumenti, ma anche su quelli più classici si ottengono ottimi risultati. Penso sia un tool estremamente improntato verso le produzioni pop odierne.
Facciamo un po’ di esempi, partendo dalla traccia non ancora gestita da One:
Possiamo notare in primis che non vi è molta profondità nel mix, la presenza di basse è veramente quasi inesistente e ha un leggero deficit di attacco; qui il modulo One ha lavorato in modo da correggere queste mancanze, e il risultato è il seguente.
Si evince una presenza di basse molto più marcata, una profondità e una tridimensionalità ben definite e ovviamente un volume percepito molto superiore.
Piacevolmente compiaciuto da questo modulo, facile da usare e molto utile e funzionale, penso che sia un prodotto utile sia per chi deve affacciarsi per la prima volta sia per chi produce già e cerca un prodotto software con buone possibilità timbriche.
Dyna Mu
Questo invece è un compressore, che ho trovato particolarmente utile soprattutto sui riff di basso elettrico, sulle batterie e sui mix completi. Semplicissimo da usare e con controlli molto semplici e lineari, Dyna Mu dispone di controlli che funzionano sia per i canali L/R che M/S:
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- Input – controlla la quantità di segnale che entra nel processore
- Threshold – imposta il livello audio per quando il processore è attivato
- Attack – viene superato il tempo in ms per l’inizio dell’elaborazione dopo la soglia
- Release – quanto veloce il processore riduce il rapporto di compressione dopo che il livello scende al di sotto della soglia
- Output – controlla il livello del segnale emesso dal processore
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Normalmente il Dyna-Mu ha un rapporto di compressione di circa 1,5:1, ma quando viene azionato l’interruttore HARD si utilizza un rapporto di 4:1. L’impostazione HARD è perfetta per le tracce singole, mentre ho reputato il settaggio standard per i mix completi.
L’interruttore GANG consente di controllare contemporaneamente entrambe le righe, mentre l’interruttore LINK controlla la modalità di rilevazione sidechain per i due canali che possono essere collegati o indipendenti.
L’interruttore della sidechain (SC) inserisce un leggero filtro passa-alto in modo che il processore sia meno sensibile alle frequenze inferiori a 100 Hz, che possono risultare utili per dare più profondità ai bassi in fase di mix o per rendere le batterie molto più di impatto.
Vediamo un pò di caratteristiche:
- Compressore Vari-mu
- Emulazione del circuito analogico totalmente valvolare
- Funzione L/R o Mid-Side
- Utilizzabile come processore individuale o parte della catena sonora di T-RackS
- 64-bit supporto nativo
- 32-bit con supporto a 192 kHz
Non ho urlato al miracolo per quanto riguarda l’utilizzo su chitarra elettrica, per quello ci sono altri processori che possono dare una resa certamente migliore; sulle voci invece ho preferito vedere altri moduli, è anche logico pensare che un solo compressore non può andare bene per tutto, questo in particolare è riuscito a dare una chiarezza sonora e un punch ben definito sia su una batteria o un basso lavorando in traccia singola.
Sui mix completi è una buona scelta che può funzionare, su un mix con una forte dose di elettronica può dare belle soddisfazioni, non penso però che su un sound di stampo vintage possa dare lo stesso risultato.
L’esempio molto semplice è quello di questa batteria:
Possiamo notare che comunque non ha una grancassa e un tom molto presenti, quasi “scarichi”, ho voluto personalmente optare per un uso del Dyna Mu che mi consentisse un attacco un pelo più veloce, un output in uscita maggiore ma un rilascio non troppo violento per avere abbastanza sustain, il tutto con una soglia di treshold abbastanza bassa (intorno al 4) così che il compressore potesse lavorare bene.
Vediamo il risultato finale:
Ascoltiamo che il tutto acquisisce più presenza, molta più botta e rende la batteria possente, il tutto senza usare nessun saturatore.
EQual
Questo modulo nasce dall’unione di due esigenze ben specifiche: quella di avere una precisione ai limiti del chirurgico, unita al sound tridimensionale e caldo dell’analogico, EQual si presenta con una bellissima interfaccia e con dei controlli molto semplici, decidiamo la frequenza che vogliamo enfatizzare e possiamo decidere il gain,il volume e il Q con tutte le curve possibili e ottenibili da un equalizzatore.
EQual si apre con una curva bianca EQ piatta e visualizza lo spettro della sorgente audio in background; cliccando su un qualsiasi punto della curva, viene creata una banda di equalizzazione.
Da lì è possibile selezionare la forma e i tipi di equalizzazione in base alle proprie esigenze con fino a 10 bande totali e consente di operare in modalità L/R o M/S, così come i canali indipendenti.
Vediamo un pò di caratteristiche:
- Processore di EQ digitale ad’ alta precisione
- Fino a 10 bande di parametro EQ
- Curve EQ modellate come quelle analogiche
- Utilizzabile come processore individuale o parte della catena sonora di T-RackS
- Supporto nativo a 64 bit
- Supporto a 32 bit a 192 kHz
Qualche esempio lo possiamo trovare in questa piccola traccia per voce di un progetto indipendente di Cicala Rock, ho messo la traccia senza alcun processore di dinamica inserito, quindi troverete solamente un po’ di ambiente.
Essenzialmente la voce è un po’ povera di basse, non ha una grandissima presenza “sotto”, quindi ho optato per un enfatizzazione alquanto abbondante sul range che andava dai 50hz quasi fino a 1 Khz usando il type “mastering tube” e una campana di equalizzazione standard.
Ho poi inserito una seconda campana, che mi permetteva di tagliare le alte “sibilanti” che davano leggermente fastidio, utilizzo un filtro passa alto per eliminarmi questo problema.
Ascoltiamo insieme la traccia cruda:
E qui dopo l’utilizzo dell’eq:
È un equalizzatore molto efficace, nulla da ridire, riesce a dare il giusto connubio tra il digitale e l’analogico con una precisione elevata che permette di scolpire il sound di tutti gli strumenti possibili, siano essi batterie, bassi o chitarre acustiche ed elettriche, penso sia il miglior modulo di tutta l’offerta insieme a One.
Considerazioni Economiche
Il prezzo della versione Max è di 299 euro + IVA, parliamo di 38 moduli diverso per la produzione e il mixing, sinceramente è un costo che io reputo estremamente basso dato che si parla di nemmeno 10 euro a modulo alla fine.
Il costo della suite iniziale invece è di 149 euro + IVA, con piccole differenze di prezzo per chi desidera la versione boxata.
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Per quello che offre, esiste veramente poco sul mercato a questo prezzo.
Considerazioni finali
Abbiamo dato uno sguardo a qualche modulo in particolare, ma qui faremo qualche considerazione più generale dell’intera offerta proposta da IK Multimedia: i moduli sono interessanti e fanno bene il loro lavoro, ma se cominciamo a paragonare con prodotti di altre case che ricalcano le sonorità di macchine ben precise, possiamo capire che è presente una differenza abbastanza marcata.
Un esempio è l’emulazione dell’1176 di Universal Audio, che purtroppo non si avvicina alla sonorità del plugin che offre la casa madre stessa e ha meno armoniche del plug in Black 76 della Slate Digital; non è un difetto in sé per sé, perché suona in maniera più pulita, può piacere o meno, ma è un punto che li fa suonare differentemente.
Un altro caso, però molto in positivo, è quello del Teletronix LA-2A, che mi ha personalmente stupito rispetto alle controparti di Waves e di Softube: il confronto con l’avversario di Universal Audio è oggettivamente meno marcato, ma di certo non impossibile da cogliere.
Ovviamente non possiamo fare paragoni su tutto, però i moduli presi nel loro insieme e tutto il complesso dell’offerta dell’azienda, suonano bene e non ci sono debolezze tali da scartarli a priori o per delle interfacce poco utilizzabili. Le differenze si sentono con altri prodotti che hanno un costo ben più alto rispetto a quelli offerti da IK e in alcuni casi si tratta esclusivamente della stessa azienda che ha sviluppato la macchina analogica.
Un prodotto, T-RackS 5, che riesce a essere utilissimo sia per uno studio professionale, sia per chi ha un home studio e vuole lavorare sulle sue produzioni utilizzando un software di ottima levatura.
PRO
- Buon numero di moduli
- Offerta gestibile tramite il custom shop
- Modulo One facile e molto performante
CONTRO
- I compressori e alcuni moduli (ad esempio Mic Room) possono essere migliorati
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