Continuiamo con la nostra sperimentazione sui microfoni per la batteria ma stavolta lo facciamo con un set originale, quello che ho messo a punto dopo anni di sperimentazione principalmente per riprese di batterie jazz ma che può essere modificato rapidamente per lavorare anche in ambito rock!
Stavolta la scelta è Audio-Technica per una soluzione mono-marca di livello alto, non il classico set economico, già presente nel catalogo Audio-Technica con i modelli Midnight Blues da 7 o da 5 microfoni.
Al solito inizio dalla cassa per la quale ho scelto l’AE2500, un microfono particolare amato da pochi in Italia, ma sono pur sempre in compagnia di fonici di serie A dal buon Rodolfo “Foffo” Bianchi in poi.
L’AE2500 è un microfono particolare perché è “uno & bino”, ossia due microfoni in un solo corpo: un condensatore e un dinamico, entrambi cardioidi, le cui capsule sono ravvicinate fra di loro e perfettamente in fase!
Personalmente sono arrivato a questa scelta dopo una lunga ricerca iniziata con i classici modelli dinamici a diaframma largo aggiungendo, come leggevo nelle più importanti riviste statunitensi, un microfono boundary nella cassa ma senza ottenere sempre risultati ottimali.
Ora raggiungo (quantomeno sfioro) la pace dei sensi bilanciando il microfono condensatore e il dinamico dell’AE2500 secondo il suono necessario per ogni esecuzione sia in registrazione che nei concerti.
Come panoramici la mia scelta è ricaduta sugli AT4041 perché ho apprezzato il suono “morbido”, seppur lineare fino ai fatidici 20kHz, che mi serve come alternativa ai miei altri set di microfoni panoramici che sono un po’ più aggressivi (non direi frizzantini perché mi piacciono solo i “vini fermi”) in gamma alta.
Trovo questo trio come soluzione ottimale per le batterie jazz, per le quali è importante il bilanciamento complessivo del suono e non serve riverberare i singoli pezzi, in particolare rullante e tom come avviene nella musica pop e rock.
In occasione di questi test ho provato anche l’alternativa economica AT2031, che scende su una fascia di prezzo affollatissima di microfoni rimarcati con brand senza storia. In realtà avevo provato con grande soddisfazione questi microfoni anche per amplificare e registrare un coro dal vivo e mi avevano dato risultati decisamente migliori rispetto a “neo-classici” pompati dal marketing, li ho provati con soddisfazione sia sul charleston che come panoramici.
Altra scelta originale è l’ATM450 per il charleston, uno dei pochi microfoni a capsula stretta con ripresa laterale che è diventato la mia scelta preferita per la facilità di posizionamento e la ripresa abbastanza larga e non troppo selettiva, sempre tenendo in mente che per alcuni brani il suono della “campana” del piatto superiore del charlie può essere indesiderato perché caratterizza eccessivamente il suono in gamma media.
Per le riprese jazz generalmente non riprendo il rullante ma stavolta ho pensato anche a riprese rock e pop e mi sono allargato alla grande, mettendo nel calderone delle prove due modelli tipici da studio quali l’AT4050 sopra e l’AT4040 sotto, che uso da anni come scelta privilegiata per la ripresa degli ampli da chitarra elettrica ma anche per alcune voci, oltre a due condensatori tipici del live quali l’AE6100 (il microfono preferito per la voce da Sir Elton John) e l’AE5400.
Elton John & AE6100, photo by Fraser Band
Ho usato questi ultimi due microfoni anche per la ripresa di tom, insieme all’ATM350, ora fuori produzione e sostituito dall’ATM350D con un montaggio specifico per il cerchione dei fusti, che scelgo quando voglio ridurre i problemi di posizionamento delle aste intorno alla batteria e voglio dare un suono da condensatore ai tom.
Sul timpano ho provati tutti i suddetti condensatori anche se, ma non vorrei risultare monotono o fissato, il risultato migliore viene ancora dall’AE2500: questa scelta potrebbe significare un piccolo problema di budget ma in questo caso, come già scritto, la mia intenzione era quella di sperimentare una soluzione mono-marca di livello alto non il classico set economico.
Speriamo che Sir EJ non se la prenda a male se in un’altra sessione abbiamo usato il suo microfono preferito dietro il cabinet di un bell’amplificatore Orange, a noi il suono non è spiaciuto affatto, anzi!
Aggiungi Commento