Questo è il primo di una serie di articoli ispirati dal primo disco di un grande chitarrista e (per quanto ne so) il miglior improvvisatore del XX° secolo: Are you Experienced?
Questa domanda ha segnato il mio modo di vivere e di fare fonia che riassumo in poche parole “bisogna sperimentare per portare gli strumenti ai loro limiti!“ Ovviamente questo sarà il leitmotiv di tutti questi scritti, frutto della cooperazione con tutti i miei collaboratori.
L’enorme sviluppo tecnologico di questi anni porta con sé molte novità in diversi ambiti: i sensori digitali MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems) sono una tecnologia del XXI secolo che si può utilizzare in diversi settori, perché questi sensori dalle dimensioni ridotte hanno un circuito integrato (“cervello”) che interagisce con l’ambiente circostante attraverso le proprie estremità contenute all’interno dello stesso chip che filtra, assorbe e analizza fenomeni meccanici, biologici, termici, ottici e magnetici trasducendoli in impulsi elettrici che saranno trattati da programmi creati appositamente per il loro utilizzo (musicale, medico, chimico, biologico, termico etc).
La versatilità, la qualità e l’economicità rendono i MEMS una tecnologia in rapido sviluppo che si sta evolvendo anche nelle nanotecnologie (NEMS).
Sfruttando le opportunità che questa evoluzione tecnologica è in grado di offrire, anche la microfonia se ne è appropriata in diversi campi a partire dai trasduttori di bassa qualità audio presenti nei telefoni cellulari per arrivare a quelli di qualità superiore sviluppati recentemente.
Infatti anche l’innovativa azienda polacca Zylia (della quale avevamo parlato per l’interessante dimostrazione di audio immersivo durante l’AES di Milano 2018) sfrutta la tecnologia MEMS per fornire soluzioni per un’ampia gamma di applicazioni, iniziando dalle nuove generazioni che privilegiano rapidità e facilità di utilizzo magari abbinati a dimensioni contenute per lavorare in contesti non convenzionali, temporanei e in diretta correlazione con il mondo digitale dove si svolgono le maggiori attività, sia in ambito audio che video.
Zylia ZM-1 è il microfono base per un sistema di recording versatile e flessibile, la sua facilità di configurazione lo rende plug’n’play e si completa con i suoi software di registrazione e plug-in.
Queste app sono sviluppate per essere usate sia a livelli entry level che da fonici che potranno avvalersi di conoscenze ed esperienza per utilizzare in modo creativo i 19 sensori digitali MEMS al meglio del loro potenziale.
Lo ZM-1 ha una forma sferica che lo rende molto utile nel campo della realtà virtuale e binaurale conformandosi all’ambiente e, dopo la registrazione, “riposiziona” il tutto sia nel fronte stereo che in ascolti ambisonics e VR.
La confezione contiene tutto il necessario per la configurazione del prodotto: la sfera microfonica, la base di supporto, un cavo specifico usb 2.0 di 3 mt, un adattatore per asta e un breve manuale di configurazione. Zylia ZM-1 si installa in maniera semplice e, dopo averlo collegato al computer, nel suo equatore presenta un led circolare che cambia colore: il bianco indica la mancanza del driver; il blu la corretta installazione del driver e il rosso l’avvenuta installazione di Zylia Studio per poter registrare.
Zylia ZM-1 si può posizionare facilmente in qualsiasi contesto sia in interni che in esterni, sia con la testa verso l’alto, in basso e orizzontale; per una migliore ripresa i progettisti consigliano di collocarlo al centro delle fonti sonore ad una distanza di 1,5- 2 metri da ognuna, possibilmente in cerchio.
Una volta posizionato il microfono, si passa alla calibrazione e registrazione delle fonti sonore tramite l’apposito programma.
Zylia Studio si presenta facile nell’utilizzo anche per chi ha poca conoscenza di registrazione perché le schermate auto-impostate guidano l’utente in modo intuitivo e semplice alla registrazione.
Attraverso una successione di pagine si arriva a impostare, tramite il campionamento di uno spezzone di 8 secondi per ogni sorgente, quante e quali sorgenti sonore sono coinvolte. Zylia Studio utilizza un algoritmo interno preimpostato con il quale memorizza, si regola il guadagno e si attiva in base alla ripresa che si vuole fare con frequenza di campionamento a 48KHz a 24bit.
Questa facilità di utilizzo rende l’utilizzo del “pacchetto Zylia” semplice per tutti, ovviamente l’utente esperto andrà più in profondità nella impostazioni modificando quei valori necessari per ottenere la resa sonora desiderata e un approccio più creativo.
Al termine della registrazione, si procede al mixaggio e al mastering in due modi: il primo è un mixaggio e master completo eseguito da Zylia Studio, senza necessariamente regolare parametri che sono gestiti direttamente dall’algoritmo.
Un utente esperto, può fare una ulteriore regolazione dei parametri ed eventualmente estrarre le tracce dei singoli strumenti (p. es. violino, flauto, ecc) e/o sensori microfonici e lavorarci nella propria daw con il plug di Zylia Studio Pro, che consente di impostare il tipo di ripresa (da cardioide molto stretto gradualmente fino a omni) per ottenere un suono più selettivo.
Il nostro primo test è stato effettuato in una stanza, con simulazione di una classica ripresa in interni di tipo cinematografico/intervista/documentario… magari videogame, con 4 persone che intervenivano e un ventilatore volutamente lasciato acceso per entrambe le riprese. Per la prima ripresa abbiamo considerato solo 4 sorgenti sonore, quindi il ventilatore funzionante è stato volutamente escluso ma è stato inserito, dopo il solito “tempo di identificazione” di 8″ nella seconda ripresa.
La differenza sonora è stata sostanziale perché il 5° elemento ha subito avuto una parte considerevole nel suono e i plug-in di Zylia lo hanno considerato alla stregua delle altre 4 sorgenti, dandogli la giusta importanza.
Lo street price di Zylia ZM-1 è molto invitante: intorno 600€ per il microfono e intorno ai 1000€ per il pacchetto completo delle licenze di utilizzo dei software dedicati (NdR: economicità rispetto alla spesa per 19 microfoni, aste, cavi ecc va da sé una riduzione notevole di investimento per una resa sonora di buona fattura).
Nel complesso valutiamo Zylia molto positivamente per la sua facilità di utilizzo e buona resa sonora e di campionamento.
La ricerca del team Zylia per realizzare uno strumento utile in diversi campi, senza dover avere necessità di possedere molto materiale con relativi costi, ha portato alla creazione di un sistema completo e di elevata fattura per la registrazione, con un bel design adattabile in qualsiasi contesto.
Il limite di utilizzo è la fantasia umana, perché i suoi utilizzi sono molti e impossibili da quantificare, dato che fornisce l’opportunità di registrare in qualsiasi contesto dai social media ai luoghi più inconsueti (casa, parchi, automobili, ecc.), eliminando una invasione di cavi e microfoni all’interno dell’immagine video. Molto interessante è il suo utilizzo in campo VR per lo sviluppo di un sistema audio utile ai gamedesigner per rendere l’esperienza di gioco più realistica e fornire ai gamer più esigenti un mondo virtuale più attraente e stimolante.
Per la sperimentazione e che ha dato vita a questo articolo mi sono avvalso della collaborazione di Tiziano Alfieri, che ha contribuito anche alla scrittura dell’articolo stesso, di Alessandro Montacci e di Gianfranco Sforzin.
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