“Sarà una bagarre assoluta“. Diciamolo, queste sono le parole circolate in redazione appena giunta la notizia della data dei Rolling Stones a Lucca.
Oramai la vendita dei biglietti è diventata da anni una lotta all’ultimo sangue, o meglio, click. Il fenomeno del secondary ticketing ha letteralmente affossato un sistema che comunque non ha mai funzionato a dovere, se non per alcuni organizzatori, ovviamente.
E come volevasi dimostrare, oggi che si aprivano le pre-vendite per i possessori di American Express (una forma di privilegio per gruppi elitari su cui si potrebbe discutere, ma d’altronde è business) e possessori dell’App ufficiale, 22mila biglietti sono stati polverizzati in circa 60 secondi.
Gli organizzatori assicurano che questa cifra corrisponde “solo” al 35% dei biglietti disponibili per l’evento, la seconda bataille è fissata per sabato 13 maggio, quando le vendite si apriranno a tutti, tramite i canali ufficiali.
Già i canali ufficiali. E quelli paralleli? Inutile dire che i siti di secondary ticketing già sono pieni di annunci che vanno dalle centinaia alle migliaia di euro.
Siamo alle solite. Questi biglietti esisteranno realmente? In molti casi è quasi sicuro di no.
Ma tant’è, perché come sempre domanda e offerta si equivalgono e i movimenti su questi siti sembrano decisamente tumultuosi (per quanto anche questo possa far parte di una finzione creata ad hoc per incutere il timore di veder sfumare l’occasione dell’acquisto…)
Il sistema studiato per cercare di arginare il fenomeno di secondary ticketing è alquanto macchinoso, vengono infatti effettuati dei controlli incrociati tra dati di pagamento e quelli di spedizione (unico mezzo di acquisto, che aggiunge un costo obbligato, rispetto al ritiro in loco gratuito). Siamo sicuri che chi è dietro le quinte avrà fatto i propri conti nell’oliare a dovere la macchina dei controlli, ma è certo che in molti si sono fatti la domanda “ma perché semplicemente non i biglietti nominali come già fatto da altri?“.
Che, appunto, resta per ora una bella domanda.
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