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C’è vento di cambiamento in SIAE?

Non è facile mettersi a scrivere un articolo come questo, perché parti già con la triste sicurezza che appena nominerai "SIAE" lo sguardo del lettore diventerà corrucciato e difficilmente riuscirai a far breccia nel muro di pregiudizi, motivati o meno che siano, che questa sigla si porta dietro.Diciamolo: la SIAE c

Non è facile mettersi a scrivere un articolo come questo, perché parti già con la triste sicurezza che appena nominerai “SIAE” lo sguardo del lettore diventerà corrucciato e difficilmente riuscirai a far breccia nel muro di pregiudizi, motivati o meno che siano, che questa sigla si porta dietro.
Diciamolo: la SIAE ci sta un po’ sulle balle, da sempre…

Proprio per questo, nella nuvolosa mattinata di oggi ci siamo incamminati verso l’Auditorium Flog di Firenze, perché l’occasione era davvero unica, sia per informarsi che, eventualmente, porre domande e dubbi o, addirittura, lamentarsi.
Con chi? Niente meno che con SIAE stessa, che oggi non era più un grigio palazzone di cemento, all’apparenza più inespugnabile di Camelot, ma era carne, sangue e ossa nelle persone del suo Presidente Filippo Sugar, che è anche un noto editore e produttore discografico italiano, del suo Direttore Generale Gaetano Blandini, e delle maggiori figure del direttivo.

“Nuove” figure, quasi tutte assunte nell’arco degli ultimi 3 o 4 anni, che sono state portate in SIAE per favorire un nuovo corso, un cambiamento radicale, verso quella che può essere definita come una “nuova” SIAE.
Bene, non staremo qui a tediarvi con informazioni formali di circostanza sul ciclo di incontri itinerante in tutta Italia da loro organizzato con MusiCraft dal nome “Dialogando con SIAE“, di cui potete leggere qui.

C'è vento di cambiamento in SIAE?

Andiamo al sodo.

Preceduti dall’interessante workshop di Andrea Marco Ricci di Note Legali, che ha centrato il tutto nel farci capire cos’è una società di collecting (raccolta e redistribuzione di compensi, in questo caso derivanti dal diritto d’autore, per capirci), ognuno dei presenti ha ben illustrato tutto il lavoro che è stato fatto e che è in corso d’opera per il rinnovamento di questo grande ente pubblico.

Eh si, ente pubblico, perché non dobbiamo scordarci che qui non si parla di una società privata, che in quanto tale ha come primo scopo quello di fare lucro (giustamente, ci mancherebbe), ma di un organo predisposto a dare a noi un servizio, che non ha lo scopo di lucrare per se stesso e la cui struttura non è piramidale, ma anzi ha nella sua punta massima, Presidente e via via gli altri dirigenti, i primi “dipendenti” degli associati.

C'è vento di cambiamento in SIAE?

Il Presidente Filippo Sugar presenta le novità di SIAE – Foto di Nicola Cordì

Ci sono molte cose che non hanno funzionato per anni in SIAE, lo sappiamo. Passate gestioni hanno fatto di tutto per complicarci la vita. Spesso, neanche SIAE stessa e i suoi uffici territoriali erano in grado di darci le risposte che ci servivano.

La nuova squadra ha avuto come primo intento quello di togliere la Società Italiana degli Autori ed Editori dalla visione “ottocentesca” in cui versava, di risanarne i bilanci, di snellire e deburocratizzare le procedure, di spiegare meglio le cose ai soci, e, soprattutto, di informatizzare e modernizzare tutto il possibile.

Non è un caso se tutti i “nuovi” sono giovani o relativamente tali ed esperti delle attuali tecnologie, con un 32enne ingegnere gestionale, Matteo Fedeli, a capo della Divisione Musica.

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Ma scusate, dicevo che andavamo al sodo.
Andate a questi incontri. Domani saranno a Bologna, ma stanno arrivando altre date, sicuramente a Roma e poi nel Sud Italia.
Andate a questi incontri! Lo ribadiamo due volte, perché è l’unico modo per toccare con mano, finalmente, chi si occupa della vostra passione, chi può far diventare (ora e nel futuro) la musica un lavoro, chi è pronto per ricevere critiche ma, soprattutto, i vostri consigli.

Dategli una possibilità, in particolar modo se siete tra gli scontenti.

Vi renderete così conto come stia soffiando un reale vento di cambiamento. A partire dal nuovo sito, ben diverso da quel garbuglio che era il sito SIAE in precedenza, per passare al borderò digitale (già attivo), al deposito online (già attivo), alle transazioni in tempo reale (niente più file agli uffici territoriali con le macchine in doppia fila…), a tante altre novità cui hanno lavorato e stanno lavorando.

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Intervento del Direttore Generale Gaetano Blandini – Foto di Nicola Cordì

Guardate, MusicOffili e curiosi, capiamo bene che questa può sembrare una “sviolinata” per SIAE.
Non lo è e non ci interessa. Siamo musicisti come voi e viviamo tutti gli stessi problemi. Per noi la SIAE è l’unione degli associati, cioé i musicisti, ed è chiaro che dalla loro parte ci siamo sempre e comunque.
Oggi, dobbiamo dirlo, abbiamo sentito un primo brivido lungo la schiena, un riaprire un po’ gli occhi e drizzare le orecchie che ci mancava da tanti anni.

Passando per i Mercoledì Live, alla lotta al secondary ticketing, all’attenzione messa negli accordi con tutte le nuove forme di sharing musicale (a partire dai servizi di streaming), etc… questa nuova squadra sta facendo molto e ottenendo risultati in poco tempo.

E vi ricordiamo ancora una volta, parliamo di un ente pubblico. Che spesso fa rima con “carrozzone statale”, soprattutto quando si parla di SIAE. Bene, sembra che si sia davvero deciso di dire basta agli sprechi e di riportare il tutto sui binari di maggiore equità (o meglio, maggiore puntualità, potremmo dire).

Se per loro è giunta l’ora di “muoversi”, ancor più è giunta l’ora per noi. Che in questi incontri possiamo arrivare a pochi metri da chi è pagato da noi per gestire la nostra arte e dirgli “questa cosa non va” oppure “migliorate questo aspetto” o addirittura “io ho questo problema personale“.
E, incredibilmente in Italia, sarete presi in seria considerazione.

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Foto di Nicola Cordì

La testimonianza che vi diamo noi di MusicOff è quindi positiva in merito a questi “Dialogando con SIAE” e riteniamo davvero una grave perdita per chiunque lavori nella musica, a qualunque livello, non parteciparvi.

Per la prima volta, chi è al vertice ci mette la faccia. Non è solo il loro momento di agire, è il nostro. Di informarci. Di capire. Senza l’aiuto di un vocabolario legalese/italiano.
A cui, nel caso, sopperisce comunque il buon Andrea Marco Ricci.

Non sprechiamo tutto liquidando la questione con un post su qualche social, cercando di omologarci alla corrente più “cool”. Se è la conoscenza a darci la libertà di espressione, questa è una delle occasioni più importanti a disposizione.
Così potremmo capire finalmente perché “la SIAE deve essere riformata e riformare” è una frase sensata, mentre “la SIAE è da abbattere” è una boutade (per essere gentili) da luogo comune internettiano e che, anzi, questo sarebbe un totale autogol per tutti i musicisti italiani che innescherebbe un mondo probabilmente ben peggiore di quello attuale.

Domani a Bologna. Diamoci (e diamogli) una mossa. Le info qui.

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