Nella scorsa lezione abbiamo parlato della cadenza perfetta in tonalità maggiori e in tale contesto abbiamo visto le modalità di utilizzo di note di passaggio sui principali accordi. In questa lezione ci occuperemo invece dei passaggi diatonici sui centri tonali minori. In questo caso le possibilità sono più ampie e le “regole” un po’ più articolate.
Innanzitutto vediamo come si articola la cadenza II-V-I in tonalità minore.
L’accordo minore tonica, cioè il primo grado di una tonalità minore, si presenta solitamente con l’accordo minore sesta (ad esempio Am6) che aggiunge alla triade la sesta maggiore, ma può assumere anche altre forme: con la settima minore (Am7) o la settima maggiore (AmΔ). Tutti questi accordi hanno “colori” differenti ma assolvono alla stessa funzione di tonica minore.
Anche nelle tonalità minori la cadenza perfetta vede “risolvere” l’accordo del quinto grado (dominante) su quello del primo grado (tonica), ad esempio: E7 Am.
Più ancora che nelle tonalità maggiori, nel minore la dominante si presta a essere alterata. Troviamo spesso alterazioni discendenti come la nona minore e la tredicesima minore (ad esempio E7b9, E7b13, E7b9b13, E7alt). In tutti questi casi la funzione armonica di dominante rimane inalterata.
L’accordo costruito sul secondo grado di una tonalità minore oltre ad avere la terza minore e la settima minore ha la quinta diminuita. Questo accordo prende il nome di semidiminuito, e la sua sigla è ad esempio Bm7b5, abbreviato per praticità di lettura col simbolo Bø.
La cadenza II-V-I nel minore minore ha quindi la forma IIø – V7 – Im6, ad esempio: Bø E7 Am6.
Passiamo adesso allo studio delle note di passaggio che possiamo utilizzare su questi accordi.
Come nel II-V-I maggiore, anche in quello minore possiamo fare riferimento alla scala minore del centro tonale. In questo caso tuttavia dobbiamo aprire la possibilità ad alcune “modifiche” per finalità melodiche. Il riferimento è a qualcosa di simile alla scala minore melodica, in cui la sesta e la settima sono maggiori se saliamo verso l’ottava, minori se scendiamo verso la quinta. Il concetto di scala quindi non è solo quello di un “bacino” di note: essa racchiude delle prassi da seguire a seconda dell’ordine in cui le note vengono utilizzate.
Affrontiamo allora queste regole della scala minore su ognuno dei gradi separatamente.
Il II grado
Come abbiamo detto, la scala di base a cui faremo riferimento sul II-V-I è la scala minore naturale del centro tonale. Ad esempio in tonalità di La minore il secondo grado è Bø e la scala di riferimento è:
Può accadere che nell’ascesa dalla fondamentale alla terza dell’accordo la nota di passaggio venga innalzata, mentre in senso discendente rimane inalterata:
Vi invito a fare praticare con questa scala in senso ascendente e discendente e a crearci frammenti melodici, come di consueto, in tutte le tonalità.
Esercizio 1
Creiamo adesso una linea di walkin’ bass sull’accordo Bø. Riprendiamo le regole che avevamo fissato nella lezione precedente:
- All’inizio e poi ogni quattro battute suonare la fondamentale sul primo quarto.
- Sul primo quarto delle altre battute è possibile suonare una qualsiasi nota dell’accordo.
- Per il resto, è possibile utilizzare note dell’accordo, note di passaggio diatoniche o note di passaggio cromatiche.
Il V grado
Sul V grado le possibilità di scelta della scala da utilizzare sono molteplici. All’atto pratico dipenderà dalla siglatura dell’accordo (che potrà essere più o meno dettagliata), dalle note del tema, dall’arrangiamento o da cosa sceglieranno di suonare gli altri strumenti…
Per semplificare, in questa sede scegliamo una soluzione che nella sua semplicità sia efficace e grossomodo universale: la scala minore melodica della tonalità. Ad esempio in tonalità di La minore su un quinto grado E7b9 la scala a cui faremo riferimento in senso ascendente è:
Noterete che questa scala non rispetta la nona minore siglata nell’accordo. Ciò non crea particolari problemi poiché nella linea del basso possono prevalere le esigenze melodiche delle note di passaggio su quelle armoniche. In senso discendente invece, fra la quinta dell’accordo e la fondamentale, potremo tornare a utilizzare le note della scala minore naturale del centro tonale:
Anche in questo caso la scala non rispetta esattamente l’accordo, manca infatti la terza maggiore presente nell’accordo di dominante (Sol# nell’esempio). Si tratta della sensibile della tonalità: in senso ascendente la nota forse più significativa della scala, che deve risolvere sulla tonica.
In senso discendente essa perde invece molta della sua importanza a favore della nona minore: possiamo quindi privilegiare la linearità melodica. Ciò vale solo nel caso in cui la terza dell’accordo (che dovrebbe essere maggiore) sia utilizzata come nota di passaggio.
Ecco adesso un esercizio per lavorare su quanto appena trattato.
Esercizio 2
Si tratta di una progressione melodica da applicare sulla cadenza V7b9 – Im6. Deve essere trasposta in tutte le tonalità seguendo il circolo delle quinte, come di consueto.
Esercizio 3
Creiamo ora una linea di walkin’ bass sull’accordo E7b9.
Il I grado
Anche sull’accordo di tonica minore ci sono più possibilità per la scala di riferimento. Le prime cinque note sono fisse: dalla fondamentale si procede con la seconda maggiore come passaggio verso la terza minore, poi la quarta giusta come passaggio verso la quinta giusta. Invece la sesta e la settima possono essere maggiori oppure minori generando quattro possibili combinazioni differenti.
In questa sede prenderemo in esame la possibilità più semplice, che nuovamente corrisponde alla scala minore melodica: sesta e settima maggiori nell’ascesa, minori nella discesa. Anche in questo caso si possono generare de conflitti con le sigle, ma trattandosi di note di passaggio le esigenze melodiche prevalgono su quelle armoniche.
Esercizio 4
Terminiamo questa lezione creando una linea di walkin’ bass sull’accordo Am6.
Collegati a Lizard Accademie Musicali per conoscere da vicino l’offerta didattica dei maestri della prestigiosa scuola fiorentina e in particolare i nuovi corsi del dipartimento Jazz.
Aggiungi Commento