In questo articolo vorrei iniziare a parlarvi di un argomento che più o meno tutti conoscono: la scala pentatonica. È usatissima in tutti i contesti stilistici, quasi inflazionata, ma molto efficace data la sua versatilità e la comodità di diteggiatura.
Però, se eseguita sempre allo stesso modo, può portare alle solite sonorità di fraseggio.
Secondo me una cosa fondamentale dell’essere musicista è cercare di trovare soluzioni nuove e utilizzare nel modo più personale possibile elementi che sono universali, quali appunto una pentatonica. Pensando la scala in modo diverso si scoprono altre sfumature, e nei prossimi articoli vi mostrerò delle soluzioni che ho maturato proprio dalla mia necessità di trovare sonorità diverse dalle solite.
Intanto partiamo dalla costruzione della pentatonica maggiore: parlando di intervalli, abbiamo tonica, 2′ mag, 3′ mag., 5′ g e 6′ mag. Si può ricavare anche partendo dalla tonica e aggiungere T T TS T TS (T sta per tono e TS per un tono e mezzo). Cercate di pensare alle note invece che limitarvi alle diteggiature, cosi in qualsiasi punto della tastiera troverete sempre le note giuste.
In tonalità di DO avrete quindi le note DO RE MI SOL LA DO, chiudendo la scala all’ottava.
Eseguite gli esercizi con un metronomo (o un loop di batteria) partendo dalla velocità di 60 bpm, per poi salire gradualmente. Ricordate che all’inizio serve un po’ di tempo per capire dove mettere le mani, e soprattutto prestate molta attenzione al tempo e al suono. Spesso la fretta è un modo per rallentare l’apprendimento, quindi non correte e assorbite bene il concetto prima di suonare veloci!
Suonate gli esercizi in tutte le tonalità, utilizzando il circolo delle quinte:
C G D A E B F# Db Ab Eb Bb F
Per chi non conosce la nomenclatura internazionale per le note, eccola qui:
“
- A = LA
- B = SI
- C = DO
- D = RE
- E = MI
- F = FA
- G = SOL
“
Utlizzate le ritmiche seguenti per tutti gli esercizi; è segnata solo una diteggiatura, ma voi dovrete utlizzare anche le altre.
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