Riprendendo i concetti affrontati nelle due precedenti, in questa terza lezione, che sarà più pratica e meno teorica, propongo alcuni esercizi per esplorare altre possibilità di approcci. Abbiamo visto nella seconda lezione due semplici tipi di approccio: quello diatonico discendente e quello cromatico ascendente. Il ritmo armonico era di due accordi per battuta.
Se adesso dilatiamo il ritmo armonico a un accordo per battuta le possibilità per gli approcci aumentano.
ESERCIZIO 1
Suonare in quattro, sul circolo delle quinte al ritmo armonico di un accordo per battuta, con un doppio approccio cromatico ascendente sul III e IV movimento e ripetendo la nuova fondamentale sul I e II movimento. La fondamentale può essere ripetuta anche con un salto di ottava discendente.
ESERCIZIO 2
Suonare in quattro, il circolo delle quinte al ritmo armonico di un accordo per battuta, con un doppio approccio cromatico discendente sul III e IV movimento e ripetendo la nuova fondamentale sul I e II movimento. La fondamentale può essere ripetuta anche con un salto di ottava ascendente o discendente.
ESERCIZIO 3
Suonare in quattro, sul circolo delle quinte al ritmo armonico di un accordo per battuta, con un triplo approccio cromatico ascendente.
ESERCIZIO 4
Suonare in quattro, sul circolo delle quinte al ritmo armonico di un accordo per battuta, con un triplo approccio diatonico discendente. La scala di riferimento che utilizzo nel seguente esempio è quella maggiore costruita sulla nota obiettivo. È possibile esercitarsi utilizzando anche una scala minore. Il cambio di ottava può essere fatto sulla prima nota dell’approccio (cioè la seconda semiminima della battuta).
ESERCIZIO 5
Suonare in quattro, sul circolo delle quinte al ritmo armonico di un accordo per battuta, concatenando liberamente il triplo approccio cromatico ascendente e il triplo approccio diatonico discendente. Ovviamente, se scegliete di concatenare più approcci ascendenti di seguito vi troverete rapidamente a suonare in un registro acuto; se invece proverete a concatenare più approcci discendenti vi scontrerete con i limiti di estensione grave dello strumento.
Vi consiglio all’inizio di mantenere i soliti limiti di estensione che ci siamo prefissi (Mi grave – Do in prima corda).
Potrete poi muovervi liberamente sul manico in base alla padronanza che ne avete.
Guido Zorn è insegnante presso Lizard Accademie Musicali.
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