Evitando di relegare banalmente questa composizione nel grande filone Pop, possiamo scendere nei dettagli e definire le grandi influenze stilistiche che emergono anche ad un primo ascolto: riff funk di archi e basso elettrico, pad tastieristici più riconducibili ad uno “stile Jamiroquai” (souljazz), un groove di batteria piuttosto semplice ma non per questo meno incisivo.
Vorrei concentrare l’attenzione e lo studio sul solo di synth di Rob Araujo che, a mio avviso, collabora in modo determinante ad alzare il livello artistico di questa canzone già divertente e interessante di suo.
Rob, classe ’92, è un pianista e tastierista statunitense recentemente attivo sulla scena musicale. Collabora con artisti come MonoNeon, Masego, e ovviamente Tom Misch per il quale ha registrato questo solo stupendo con il leggendario synth MicroKORG.
Possiamo notare che il linguaggio da lui adottato è sicuramente funk con un largo utilizzo della pentatonica minore, contaminato da fraseggi di estrazione bop (evidenziati anche da approcci, cromatici, note di volta, cromatismi).
Nonostante non si possa definire un solo di grande liricità, inizia con un fraseggio elegante che si appoggia alle estensioni degli accordi (sulla 13sima del G-11 in terza battuta e sulla 9a del D-11 in quinta battuta) per poi imporre una linea che risolve prima su una triade di Bb, poi su una triade di Eb, e con un cromatismo discendente dal Re fino al Sib si allaccia all’accordo seguente G-11.
Interessante il pattern sulla superlocria che troviamo sul G7#5 a battuta 10, che conclude sulla 7a minore del G-11 seguente. Da qui parte un fraseggio simile a quello visto a battuta 6 girando di nuovo attorno al Sib per poi eseguire proprio l’arpeggio di Bbmaj7/9.
A battuta 12 abbiamo un’altra frase tipica del repertorio bop che attraverso approcci cromatici doppi e un cromatismo esplicita l’accordo di Dmin, terminando con un frammento di pentatonica minore.
Usa una scala esatonale sul G7#5 iniziando dalla #11 a battuta 18, risolvendo con un frammento di semitono-tono sul Re (5a dell’accordo successivo).
Propone frasi brevi e spezzate fino ad arrivare a battuta 24 in cui sembra suonare la pentatonica minore di Re spostata un semitono sopra, ottenendo un effetto “out” ma comunque molto melodico.
Per eseguire questo solo ho utilizzato un basso 6 corde data la necessità di coprire tutto il range di ottave del solo, seguendo la sua dinamica. La tablatura che ho scritto è basata appunto sul 6 corde, ma ho cercato diteggiature che evitassero il più possibile la corda del Do, in modo tale che siano replicabili in larga parte anche su un 4 corde.
Buono studio e buon divertimento!
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