Ciao a tutti MusicOffili e benvenuti nella quarta parte di questa rubrica dedicata alla Dinamica e al Suono; fino ad oggi abbiamo lavorato approfonditamente sul lato tecnico, che non è da sottovalutare, ma direi che siamo pronti per iniziare a muovere i primi passi sul drumset.
Ovviamente, se ancora non vi sentite pronti o avete qualche dubbio, tornate indietro e riprendete qualche esercizio delle lezioni precedenti, non c’è niente di male, spesso anche io mi ritrovo a dover riprendere in mano alcuni esercizi per riscaldarmi o per “ripassare” perché magari non li pratico per tanto tempo!
Ci tengo anche a precisare che il metodo di svolgimento esercizi che vi sto proponendo è applicabile ovunque anche negli esercizi proposti dalla rubrica del grande Pier Paolo Ferroni (vi consiglio vivamente di visionare e farne tesoro!).
Dunque andiamo avanti.
Come potete immaginare la batteria essendo uno strumento acustico va controllato, non ha un potenziometro, siamo noi a decidere il volume e forse questa è la cosa più difficile (oltre a sapere portare un groove!).
Partiamo dei “fusti” quindi iniziamo a parlare di un approccio al suono di un TOM o TIMPANO.
Il primo consiglio più grande, dato da Steve Smith è di colpire il tom e far tornare indietro la bacchetta ed eseguire questo movimento come se ci fosse un tom immaginario da suonare e si trovasse esattamente sopra al nostro tom reale. Devo dire che non sono un grande fan di Steve Smith ma questa cosa è sacrosanta! Non ho sentito dire questo concetto solo da lui ovviamente, però mi piace citarlo perché rispetto davvero tanto il lavoro che svolge e che ha svolto ed anche la grande cura dinamica che ha.
Così facendo, quindi dando un colpo di ritorno al tom immaginario, diamo possibilità al tom di respirare, non “ammazziamo” il suono del fusto ma lo facciamo vibrare totalmente. Provare per credere: prendete una bacchetta e fate qualche prova, suonate il tom lasciando la bacchetta sulla pelle, suonate il tom lasciando la bachetta rimbalzare ma non alzandola totalmente e poi in fine suonate il tom e fate ritornare la bacchetta come se ci fosse il nostro caro tom immaginario!
Sentite le differenze?
Per questo tipo di lavoro non ho un esercizio scritto, non c’è e credo che mai lo scriverò, perché si tratta semplicemente di sedersi dietro al drumset e capire cosa succede percuotendo un tom, analizzare la reazione e decidere poi l’approccio e quindi il suono che si preferisce.
È una cosa molto importante. Studiate groove, tecnica e stili si, ma non tralasciate il fatto che tramite la batteria vi esprimete e dovete farlo a modo vostro quindi capire, sperimentare, conoscerla, ricercare un suono e un approccio è quindi un modo per esprimere al meglio se stessi.
Ora parliamo di una panoramica generale, quindi un approccio dinamico sui toms.
Torniamo alla mia parentesi americana: un giorno stavo facendo una lezione di studio recording e un insegnante (ora non ricordo il nome) mi invitò a lavorare sulla dinamica del drumset, perché diciamo che… non ne avevo! Per lavorarci mi consigliò di prendere un microfono panoramico (non per forza il più costoso), collegarlo alla scheda audio e al Mac o PC per poi registrarmi.
Perché un semplice microfono? Perché effettivamente non abbiamo modo di controllare il volume di ogni tom, piatto o rullante, ma siamo noi a dover controllare il tutto, successivamente non sarà possibile fare un mix della batteria e ad esempio alzare il timpano anziché il tom.
Come lavorare dunque per ottenere un buon risultato e quindi un mix equilibrato con le proprie mani?
Questa volta vi lascio con un pò di suspance… Ne parleremo nel prossimo articolo!
Per oggi è tutto, a presto MusicOffili!
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