Il nostro fidato Gaspare Vaccaro ha incontrato Andrea Rigonat, più che noto chitarrista, produttore e musicista storico, nonché marito, di Elisa.
Una carriera iniziata presto, con un amore per la musica nato già all’età di tre anni e coltivato con dedizione attraverso studi classici e incursioni nel mondo della chitarra moderna.
Dalle prime note ai grandi palchi
Andrea racconta con umiltà e passione i suoi inizi: dai primi accordi su una chitarra classica all’approfondimento tecnico su pezzi dei grandi guitar heroes come Hendrix e Clapton. Dopo il diploma in chitarra classica, la svolta avviene con l’ingresso all’accademia musicale Lizard, dove perfeziona il suo stile sotto la guida di Giacomo Castellano.
La sua carriera prende il volo negli anni ’90, quando una jam session lo porta a conoscere una giovanissima Elisa, allora agli inizi del suo percorso artistico. Da lì, Andrea diventa parte integrante della sua band, accompagnandola nel successo sin dal primo album Pipes and Flowers, sotto l’attenta guida di Corrado Rustici, e nei tour nazionali e internazionali.
Oltre al lavoro con Elisa, Andrea si è cimentato in collaborazioni con artisti come Tiziano Ferro e Giorgia, portando sempre il suo stile versatile e un approccio aperto alla sperimentazione.
Tra i lavori degli ultimi anni, spiccano produzioni per Ultimo e Noemi, dove ha messo a frutto la sua abilità nel bilanciare arrangiamenti complessi e semplicità espressiva.
Il produttore e il chitarrista: due facce della stessa medaglia
Nel corso dell’intervista, Andrea approfondisce il suo ruolo di produttore, spiegando come questo abbia influenzato il suo modo di suonare. Un modo che vede la chitarra come parte di un mix, quindi funzionale al brano senza prevalere.
È questo un giusto approccio che lo ha portato a creare arrangiamenti equilibrati per live e studio, dove la cura dei dettagli è sempre stata prioritaria.
Un elemento centrale nella vita musicale di Andrea sono gli strumenti. Durante l’intervista, parla dell’importanza di un’attrezzatura versatile per poter affrontare i diversi generi e timbri richiesti dai live e dalle produzioni.
Nei live, Andrea si affida a un setup chiaramente ben progettato, arricchito da una varietà di pedali ed effetti, indispensabili per ricreare le sonorità degli album.
Anche in studio, l’approccio resta calibrato. Andrea parla dell’importanza di “rimpicciolire” o semplificare alcune parti della chitarra per dare respiro al mix, un insegnamento che ha appreso durante la sua crescita come produttore.
Buona visione!
>>> Guarda anche lo speciale sul palco di Giorgia!
Recents Comments