Negli anni ’90, una rivoluzione musicale prese forma nelle strade di Seattle, città altrimenti fino ad allora non molto nota a noi europei nel piovoso Stato di Washington della west coast americana.
Questo movimento musicale, definito come Grunge, non solo avrebbe definito il suono di un’intera generazione ma avrebbe anche trasceso i confini geografici per influenzare la cultura popolare in tutto il mondo.
Emergendo dalla scena underground della città, gruppi iconici come Pearl Jam, Nirvana , Alice in Chains e Soundgarden divennero le voci ribelli di una gioventù piuttosto disillusa e fortemente condizionata da problemi quali disoccupazione, droga e una totale sfiducia verso la classe dirigente.
Proprio in questi giorni in una nuova intervista a Guitar World, Mike McCready, ben noto chitarrista dei Pearl Jam, ha rivelato di essere al lavoro su un’opera rock dedicata a Chris Cornell e alla scena grunge di Seattle.
“Lo considero uno dei più grandi cantanti e cantautori di tutti i tempi, oltre ad essere stato un amico”, ha detto McCready a proposito di Cornell. “Amo Chris e sto lavorando su un piccolo progetto riguardante la scena di Seattle, una sorta di opera rock. È basato sulla mia esperienza nella scena musicale di Seattle, e lui ne fa parte.“
Ha aggiunto che al momento vede il progetto come “un album e forse qualcosa del genere teatrale“, precisando: “Sto lavorando su una sceneggiatura e ho circa 18 canzoni, e sto cantando anch’io. È stato un lungo viaggio.“
McCready ha anche dato un aggiornamento sul progresso del nuovo album dei Pearl Jam e ha elogiato il produttore Andrew Watt.
“È quasi finito“, ha detto a proposito del seguito di Gigaton del 2020. “Penso che ci siano alcune correzioni da fare qui e là, e probabilmente non pubblicheremo nulla quest’anno.“
Ha aggiunto che Watt ha portato “energia e giovinezza e un grande orecchio” al gruppo.
“[Watt] ci ha messo in una stanza e ci ha spinto al massimo. Sai, è difficile per un ‘esterno’ entrare nel nostro mondo perché abbiamo fatto le cose in un certo modo. Siamo aperti a nuove cose, ma siamo anche nel nostro mondo da 30 anni. Quindi conosciamo molto bene la dinamica della nostra band. Ma a volte abbiamo bisogno di essere spinti e messi in discussione e Andrew ha fatto un ottimo lavoro in tal senso.“
Periodo denso di novità quindi per McCready, che intanto ha anche lanciato con Fender una nuova Stratocaster signature a un prezzo decisamente più umano rispetto all’edizione limitata del 2021.
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