Ora che abbiamo imparato a suonare e riconoscere nei brani gli elementi, ci siamo esercitati sulle tecniche da utilizzare ed abbiamo studiato le funzioni del nostro fantastico strumento in relazione a questi generi più “estremi”, siamo pronti per iniziare a parlare di stile.
Cos’è lo stile?
Non stiamo parlando degli assurdi outfit di alcuni personaggi ben noti al mondo della televisione o di youtube, ma di un elemento fondamentale che caratterizza un “genere” piuttosto che un altro.
Il mondo del Rock/Metal vive di suddivisioni stilistiche dall’alba dei tempi… troviamo il Post Rock, il Classic Rock, il Glam Rock, il Glam Metal, l’Alternative Metal, il Death Metal, il Black Metal, il Djent, il Progressive Metal, il Metal cacio e pepe, il Rock all’amatriciana e chi più ne ha più ne metta… ma cosa distingue un genere dall’altro?
Purtroppo non c’è una risposta semplice!
La gran parte dei generi condivide tutti gli elementi e le tecniche che abbiamo studiato fino ad ora; ci sono poi delle piccole variazioni nei colori e nelle scelte di arrangiamento che rendono una band più vicina ad un sound rispetto che ad un altro.
Oggi cercheremo di analizzare quattro degli stili più “in voga” nel Metal (almeno negli ultimi dieci anni) per riuscire a capire come trasporre il sound delle band che andremo ad analizzare nei nostri arrangiamenti.
Ascoltiamo questo esempio di riff. Ho registrato solamente le parti che utilizzerò in una versione “neutrale” che adesso trasformeremo in base allo stile che vogliamo raggiungere.
THRASH METAL
È il genere reso celebre da band come i Metallica, i Testament, gli Slayer ed i Megadeth.
Delle volte ci si riferisce a questo genere come “Speed Metal” ed a fare da padrone sono proprio i riff suonati in maniera molto veloce (spesso tutto in downstroke) ed un groove simil punk derivato dalle correnti Hardcore Punk degli anni ottanta.
Un celebre erede dei giorni nostri di questo genere nella scena mainstream è proprio Mark Tremonti, che nei suoi dischi si discosta parecchio dal sound più morbido degli Alter Bridge per concedersi alla sua passione nei confronti del Thrash/Speed Metal.
Quindi ricordiamoci:
- Riff suonati quasi esclusivamente Downstroke
- Utilizzo di powerchord tradizionali, senza aggiunte e senza roaring chords
- Utilizzo di ottave ed abbellimenti melodici ridotto al minimo
- Groove “galoppante”, andamento veloce e ritmiche ispirate al punk
NU METAL/POST GRUNGE
Molto in voga negli anni novanta e nei primi anni del duemila, il Nu Metal/Post Grunge è un genere che ha fatto del crossover la sua linfa vitale.
Se pensiamo ai maggiori rappresentanti di questa “specie”, pensiamo subito ai Korn, ai Limp Bizkit, ai Linkin Park, ai Deftones e molte altre band di fine anni novanta/inizio 2000.
Lo stile di questi gruppi è sicuramente caratterizzato da un utilizzo più interessante dei vari suoni che la chitarra può offrire (Wes Borland dei Limp Bizkit, già citato in altri articoli, è per me uno dei chitarristi più sottovalutati del suo tempo) e dell’unione con il Rap, specialmente nei verse.
Se parliamo di livello compositivo, rimane l’utilizzo di power chords semplici ma, per dare un suono “caratteristico” al vostro riff o alla vostra “parte” di chitarra, potete ricorrere all’utilizzo di melodic lines e ottave, elementi di cui le band sopracitate fanno larghissimo uso.
Ricordiamoci:
- Ritmi più dilatati, groove legati al mondo del grunge e dal rap
- Dal mondo del grunge si eredita anche la semplicità delle progressioni
- Largo utilizzo di ottave e melodic lines
- Sperimentate con effetti ed elementi strettamente legati al suono della chitarra piuttosto che all’esecuzione tecnica.
PROGRESSIVE/DJENT
Quando pensiamo al metal progressive, il primo nome che viene in mente è Dream Theater. È un istinto primordiale a cui è inutile ribellarsi.
Questa tipologia di Metal è derivato dalla cultura Progressive ereditata da band come i Genesis, i King Crimson ed i Rush, e fa della complessità e dell’imprevedibilità il suo punto di forza.
Se volessimo sintetizzare il tutto con una parola, il succo del progressive è proprio l’imprevedibilità: un ascoltatore medio di prog non vuole sentire lo stesso verse due volte o lo stesso ritornello due volte.
Questo è il genere dove si può sperimentare di più in assoluto sia in termini armonici che in termini metrici! Dal Prog nascono varie categorie come ad esempio il Math (per gli amanti delle suddivisioni matematiche) e il Djent (dall’unione con generi più ammiccanti al pop come il metalcore).
Ricordiamo:
- Sperimentiamo con i ritmi, con le suddivisioni (ne parleremo anche in un prossimo articolo!) e con le time signature
- Possiamo divertirci ad utilizzare i roaring chords, o a sovrapporre accordi complessi a bassi costanti
- Facciamo in modo che ogni sezione del nostro brano sia leggermente diversa da quella precedente; questo concetto si può applicare anche nei riff
BLACK METAL
Se nella storia della musica c’è un genere che ha fatto discutere di sé, questo è proprio il Black Metal!
Diffuso specialmente in Scandinavia dall’inizio degli anni ottanta in poi, questo sottogenere del metal è caratterizzato da suoni minimalistici, ritmiche spesso condite da blastbeat e voci quasi esclusivamente scream/growl.
Tutto nell’arrangiamento tende a creare un suono violento ed a trasmettere inquietudine nell’ascoltatore… è un genere per chi ha uno stomaco forte ma è molto interessante da conoscere perché gruppi come Haunted Shores, The Haunted e tanti altri hanno riportato nei loro brani svariati elementi di questo genere.
Ricordiamoci:
- Utilizzo di melodic lines spesso armonizzate con accordi power di terza minore
- Blast beat come se piovessero bombe nucleari
- Suoni che creano un’atmosfera cupa ed inquietante
Vanno citate, insieme a queste correnti, alcune sottocategorie di metal come ad esempio l’enorme contenitore “Alternative Metal”, nel quale troviamo una moltitudine di gruppi che mischiano elementi del Metal con pop, rock, funk e musica etnica.
In questa categoria troviamo band come i System Of a Down, gli Alter Bridge, gli Slipknot, i Disturbed e tanti altri.
Abbiamo poi la corrente Death, figlia del Thrash… insomma, i metallari di tutto il mondo si divertono a dare delle etichette a quello che ascoltano ma spesso i generi vanno a derivare da una delle quattro categorie di cui abbiamo parlato oggi.
Trovare un suono definito per il tuo brano può fare la differenza, perchè ti andrai a rivolgere ad una fetta precisa di ascoltatori: pensa bene a quello che vuoi dire con la tua musica ed a quale target ti stai riferendo, così sarà più facile veicolare la tua arte verso orecchie attente ed interessate!
Quindi ora la domanda è d’obbligo: qual è il tuo stile?
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