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Come gestire un (buon) rapporto con i musicisti

Terzo articolo della serie "Tra sogno e realtà", stavolta parliamo decisamente di realtà, a volte spinosa!

Come avrai sicuramente notato, finora abbiamo trattato gli argomenti solamente in maniera generale: il primo articolo si occupa dei tre principi di cui mi avvalgo per realizzare un qualsivoglia obiettivo, mentre il secondo si concentra sulle tecniche che utilizzo per ridurre le distrazioni e migliorare la mia concentrazione nello svolgimento di una determinata attività. 

Bene, da qui in poi andrò a focalizzare la mia attenzione maggiormente sugli aspetti che nello specifico hanno caratterizzato la realizzazione del mio obiettivo.

Durante la fase di preparazione ho raggruppato tutte le diverse attività che dovevo compiere in tre macro-gruppi: l’organizzazione della band e la preparazione del repertorio, la scrittura dell’album e i vari aspetti di organizzazione tecnico-economica. Per quanto concerne questo articolo mi concentrerò maggiormente sulla prima, mentre affronterò gli altri argomenti più avanti. 

Quando si è trattato di dover ingaggiare dei musicisti per il mio spettacolo, non sapevo ancora cosa fosse giusto musicalmente per il mio progetto, ma avevo ben chiaro quali sarebbero dovute essere le due caratteristiche di cui necessitavo e che loro avrebbero dovuto soddisfare professionalmente, ovvero affidabilità e preparazione.

In poche parole, non volevo perdere tempo: quando si sta lavorando ad un progetto così ampio e, soprattutto, lo si sta facendo in un arco di tempo così breve, l’ultima cosa che si desidera è aggiungere ulteriori inutili preoccupazioni alla già ampia lista di attività da svolgere, perciò è importante pianificare con cura le mosse da eseguire.

Dunque, utilizzando la tecnica del “bias negativo” (vedi primo articolo), sono arrivato alla conclusione che avrei dovuto ingaggiare dei musicisti puntuali, con competenze adatte a  poter preparare un intero repertorio in breve tempo, che avessero la possibilità di portare con sé la propria strumentazione e che fossero in grado di soddisfare la mia necessità di organizzare al massimo tre incontri per testare la scaletta.

Purtroppo, in passato mi sono trovato in situazioni in cui, organizzate le prove per altri progetti, arrivavo in saletta e alcuni dei musicisti non avevano minimamente studiato le loro parti.
Non avevo sicuramente né il tempo né la voglia di gestire una situazione del genere, perciò ho deciso di adottare qualche piccolo accorgimento per facilitare il più possibile il loro lavoro e limitare al massimo la possibilità di imprevisti durante il percorso.

Sii sempre chiaro e non omettere informazioni

Spiega ai musicisti l’importanza che questo progetto e la sua buona riuscita hanno per te, non nascondere loro mai alcuna decisione improvvisa che possa riguardarli e non omettere informazioni essenziali, a partire dal cachet e la modalità di pagamento fino alle informazioni riguardanti le prove e la struttura in cui dovrete suonare.

Tutti questi possono sembrare degli accorgimenti banali o scontati, ma sono fondamentali per poter creare un clima di lavoro professionale, mite e basato sulla fiducia reciproca.

Scrivi le partiture in maniera chiara

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BattutaCorretta: Questa è una battuta scritta in maniera corretta: come puoi vedere si distingue perfettamente ogni movimento della battuta.

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BattutaSbagliata: Questa è la stessa battuta di prima scritta in maniera errata: non è impossibile da leggere, ma sicuramente risulta meno immediato e più faticoso leggerla.

Un ottimo modo per velocizzare il processo di apprendimento dei musicisti che ti accompagnano è quello di realizzare le parti di ogni brano del repertorio.
In questo caso non è necessario entrare nel dettaglio di ogni linea che andranno a suonare, basta stilare semplicemente la struttura con gli accordi e gli obbligati, ma è essenziale che ogni parte venga scritta in maniera estremamente chiara poiché una partitura sbrigativa e caotica causerebbe solamente una perdita di tempo.

Ma come fare? Tieni presente che non ci sono delle regole vere e proprie che ti indicano come scrivere una parte, ma sicuramente puoi far sì che le note vengano disposte in modo tale da far risaltare l’unità di tempo di ogni battuta, che ogni cambio sezione avvenga sempre ad inizio rigo, e non a metà, e che non ci siano più di quattro/cinque battute raggruppate in un unico rigo (rischieresti che le note risultino illeggibili poiché troppo piccole).

In questo modo, se per motivi di lavoro o personali i musicisti non sono riusciti ad imparare a sufficienza i brani per le prove, avranno almeno un ottimo sostegno per permetterti di arrangiare e/o apportare modifiche alla struttura dei brani e non dovrai sprecare del tempo prezioso ad insegnarli il pezzo. 

Sii disponibile e ricettivo

Rimani sempre disponibile con i musicisti per eventuali chiarimenti sui brani, sull’interpretazione delle parti che hai scritto e, soprattutto, sii sempre aperto a qualsiasi suggerimento: potrebbero proporti soluzioni alternative in grado di migliorare notevolmente l’esperienza del live e della performance, sia dal punto di vista musicale sia da quello logistico.