Per chi ha già seguito la lezione precedente sul Blues, spero sia stata utile e divertente! Per chi non l’ha fatto, vi invito a dare un’occhiata per non perdere gli aspetti introduttivi che aiuteranno a comprendere meglio questa lezione.
Vi ricordo poi che a ognuna di queste lezioni, segue a distanza di circa una settimana un approfondimento interattivo in live streaming sul server Discord di Musicoff.
La lezione online della volta scorsa è stata un verso successo, abbiamo analizzato gli argomenti e suonato molto, come in una vera e propria classe di studenti.
Il prossimo appuntamento sugli argomenti che ora tratteremo in questo articolo è per Sabato 5 marzo alle ore 15.00, vi ricordo che i posti sono limitati!
Seguite il Discord di Musicoff per aggiornamenti sulla prenotazione dei posti.
Oggi tratteremo sempre il Blues con argomenti di livello intermendio, ovvero, come realizzare un accompagnamento con accordi di Dominante arricchiti con none e tredicesime, realizzare un riff più articolato ed eseguire un solo su base triadica con approccio ai vari gradi dell’accordo.
Accordi, estensioni della settima di dominante
Dato che dal punto di vista armonico ci muoviamo su tre accordi di dominante, potremo vedere gli sviluppi armonici e le estensioni di questi accordi, in modo da arricchire dal punto di vista armonico i nostri arrangiamenti nel Blues.
L’accordo di Dominante deriva dall’armonizzazione del V° grado della Scala Maggiore Melodica (es: nella scala di C sarebbe l’accordo di G7) e oltre alla fondamentale, la terza maggiore, la quinta giusta e la settima minore, può essere esteso con la nona maggiore, l’undicesima (poco utilizzata nei Blues tradizionali) e la tredicesima maggiore (da considerare anche solo come sesta maggiore in assenza di settima e nona).
Detto questo vediamo come modificare i voicing che avevamo visto nella lezione precedente per aggiungere la nona e la tredicesima nel nostro esempio di Blues in A.
Esempio di accordi su 9 e 13 su un Blues in A
Ovviamente negli accordi di nona e tredicesima è necessario “omettere” alcune note per non appesantire troppo la sonorità dell’accordo e consentire una tessitura armonica più efficace che evidenzi le caratteristiche di questi accordi, quindi di solito è possibile avere le seguenti soluzioni:
- accordo di “9”: senza la quinta o la fondamentale, ma sempre con terza e settima;
- accordo di “13”: senza la quinta o la fondamentale, ma sempre con terza e settima;
- accordo di “9(13)”: senza la quinta o la fondamentale, o senza entrambe, ma sempre con terza e settima;
- accordo di “6”: composto da fondamentale, terza, quinta e sesta.
Come detto precedentemente nel Blues tradizionale l’estensione con l’Undicesima, o anche l’accordo di Sus4 (come anche il Sus2) non sono molto utilizzate, proprio per l’importanza che ha l’utilizzo della terza degli accordi di Dominante presenti nella progressione armonica.
Entrando nello specifico del nostro esempio di Blues in A, possiamo vedere quali note compongono l’Accordo e quali sono le possibili estensioni:
A7 (9 13)
- A (fondamentale)
- C# (terza maggiore)
- E (quinta giusta)
- G (settima minore)
- B (nona maggiore)
- F# (sesta maggiore o tredicesima maggiore)
Da questo prospetto possiamo anche notare alcune possibili sostituzioni da utilizzare in ambito armonico:
- C#dim (C# E G) per la sonorità di A7 omettendo la fondamentale;
- C#m7 (5b) (C# E G B) per la sonorità di A9 omettendo la fondamentale;
- F#m (F# A C#) per la sonorità di A6 omettendo la quinta;
- F#m7 (F# A C# E) per la sonorità di A6 di cui praticamente sarebbe il primo rivolto;
- Em (E G B) per la sonorità di A9 omettendo fondamentale, terza e settima.
Espandendo questi concetti agli altri accordi della progressione armonica del Blues in A, potremo trovare delle soluzioni molto interessanti per arricchire l’esecuzione ritmica, tipo suonare sopra al A9 dei movimenti tra F#m e Em, oppure sopra al D9 dei movimenti tra Bm e Am come ho fatto nell’accompagnamento con la chitarra clean dell’esempio audio (vedi figura sotto).
Il Riff
In questo incontro analizzeremo un mix tra accordi e riff dove l’elemento fondamentale è una forma di pennata shuffle molto marcata che in giù colpisce tutte le corde (con maggior enfasi quelle basse), sia per gli accordi che per le note singole (ovviamente per le note singole vanno “mutate” tutte le corde che non devono suonare), mentre in su si eseguono solo delle “ghost notes” sulle corde alte.
Questo modo di accompagnare ha un forte impatto ritmico e risulta molto funzionale quando si suona in trio con basso e batteria, perché, come si dice, “riempie” molto e funziona molto bene sia sui blues veloci, oltre che su quelli lenti.
Nell’esempio audio ho utilizzato questa tecnica per realizzare la chitarra ritmica semi distorta di cui è presente la parte su pdf (non ho messo tutte le note mutate sul battere per non appesantire la lettura della parte, ma ascoltando l’audio si può capire bene lo stile esecutivo).
Improvvisazione
Nella lezione precedente per l’improvvisazione abbiamo utilizzato una semplice Pentatonica minore con qualche piccolo accorgimento per renderla più efficace, ma di sicuro il linguaggio Blues è molto più articolato e complesso, infatti in questa lezione cercheremo di avere un approccio più vicino al linguaggio Blues vero e proprio che trae origine dall’approccio ai vari gradi degli accordi utilizzati e non solo dalle relazioni scala/accordo.
Questo concetto è molto importante anche per l’improvvisazione Jazz tradizionale e aiuta molto anche nel risolvere lo studio di scale più complesse sopra accordi di Dominante alterata, Dominanti secondarie etc… (che vedremo nella prossima lezione sul Blues Minore)
Tornando al nostro Blues in A, ho realizzato dei grafici sulle triadi di A, D e E,che possano aiutare lo studio di questi approcci ai vari gradi, tenendo conto quanto segue:
- una delle caratteristiche principali del linguaggio Blues è l’approccio alla terza maggiore partendo dalla terza minore (quindi un passaggio ascendente dalla terza minore a quella maggiore) dell’accordo, sia sul solo che sui riff;
- l’utilizzo della quarta prima della terza minore (quindi quarta, terza minore, terza maggiore) per arricchire l’approccio alla terza maggiore, oppure a volte in abbinamento alla quinta bemolle (Blue note) per farsi cromatiche verso la quinta o la terza minore;
- altro elemento caratteristico è quello che utilizza la sesta maggiore e la settima minore, per le quali non ci sono movimenti obbligatori e possono essere utilizzate anche individualmente;
- l’utilizzo della quinta bemolle come passaggio alla quinta dell’accordo o verso la quarta per passare poi alla terza;
- la nona, o seconda, maggiore verso la fondamentale o in combinazione con la terza minore per l’approccio alla terza maggiore (seconda- terza minore- terza maggiore, oppure quarta- seconda- terza minore- terza maggiore).
Per aiutare nell’analisi di questi elementi sulle triadi del Blues in A che stiamo analizzando, ho realizzato degli schemi per “mappare” le triadi a gruppi di tre, quattro, cinque e sei corde, in modo da sviluppare questi fraseggi su tutta la tastiera della chitarra.
Nel solo presente nell’audio ho cercato di combinare questi elementi in modo da rendere comprensibile quanto detto, ma ovviamente le possibilità sono davvero innumerevoli e seguendo queste poche indicazioni sarà possibile migliorare molto il proprio linguaggio blues.
Sconsiglio vivamente di seguire alcune formule teoriche che mescolano scale modali doriche, misolidie, pentatoniche maggiori sommate a quelle minori e scale “blues” etc… tanto da creare dei grafici che sembrano praticamente delle scale cromatiche impraticabili … difficilmente sentirete frasi derivate da questo tipo di approcci, consiglio invece di analizzare i soli dei grandi del Blues (da Robert Johnson fino a Stevie Ray Vaughan) per comprendere meglio come utilizzare questi approcci ai vari gradi degli accordi.
Comunque giusto per capire come utilizzare queste scale, possiamo pensare alla pentatonica Blues Maggiore come a una sorta di arpeggio con sesta, nona e approccio dalla terza minore alla terza maggiore, mentre alla Pentatonica Blues minore come “legante “ base per l’improvvisazione, facendo sempre attenzione a non perdere di vista le note degli accordi sopra cui stiamo suonando e gli elementi visti precedentemente.
I turnaround
I turnaround sono delle frasi tipiche che si eseguono sulle ultime due battute del giro e servono per rilanciare il giro successivo o per chiudere il brano;.
Sono dei passaggi cromatici caratteristici che partono dalla terza dell’accordo di primo grado e salgono cromaticamente fino alla fondamentale dell’accordo di quinto grado (in questo caso partirebbe dal C# che è la terza di A7 e salirebbe con D, D# per concludere in E che è la fondamentale di E7), oppure dalla settima dell’accordo di primo grado per scendere cromaticamente fino alla fondamentale dell’accordo di quinto grado (nel nostro esempio sarebbe il G che scende tramite F# e F fino al E).
Queste frasi possono essere eseguite sia durante il solo che durante l’accompagnamento.
- A7 | D7 | A7 | A7 |
- D7 | D7 | A7 | A7 |
- E7 | D7 | A7 | E7 | (le ultime due battute evidenziate in grassetto vengono dette turnaround)
Ci sono anche altre variazioni possibili muovendo sempre cromaticamente alcune parti dell’accordo in modo da creare delle cadenze al quinto grado che può essere ulteriormente abbellito con un passaggio cromatico ascendente o discente al quinto grado (nel nostro caso F7 E7 o Eb7 E7).
Lo stesso principio può essere utilizzato anche sull’accordo di chiusura del primo grado (in questo esempio sarebbe Bb7 A7 o G#7 A7) per concludere il brano.
Nei pdf troverete le parti (spartito e tab) suonate nell’esempio, mentre gli audio sono tre, il primo completo con tutte le parti di chitarra (solo, ritmica etc…), il secondo senza il solo, e il terzo semplicemente con basso, batteria, hammond e rhodes, in modo da poter realizzare le vostre versioni a partire da zero, come se fossimo in studio.
Ho inserito anche delle basi per i singoli accordi in modo da poter sperimentare i vari “approcci” su un accordo per volta, in modo da poter poi muoversi con maggiore padronanza sulla progressione completa.
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