Nei due appuntamenti precedenti – linkati in fondo a questo articolo – ne abbiamo visto l’applicazione sulle progressioni “II-V”, “II-V-I” e “II-V-I-VI”.
Questa volta vedremo il suo impiego nel tipico turnaround “I-VI-II-V” per poi vedere la struttura del Rhythm Changes e quella del Blues in tonalità maggiore che rappresentano due contesti armonici tra i più comuni in ambito jazzistico.
Walking Bass sulla progressione I-VI-II-V
Cominciamo subito a considerare la progressione “I-VI-II-V” in tonalità di Bb così da poterla applicare sul Rhythm Changes che prenderemo in considerazione.
In questo contesto la progressione si sviluppa in due sole battute e quindi si configurano due accordi per ciascuna di esse.
Nella sua forma armonica più semplice questo turnaround prevede i seguenti accordi: BbMaj7, Gm7, Cm7 e F7, ma nella pratica jazzistica si apportano spesso delle modifiche atte a esaltare il “sapore armonico” di certe sequenze di accordi.
Pertanto, negli esempi che vi propongo, ne ho riportato una tra le tante che si possono riscontrare: BbMaj7, G7#5, Cm9, F13.
Come potrete notare ho trasformato il VI in un accordo alterato di dominante per conferire maggiore tensione alla progressione; il II è semplicemente esteso fino alla 9a dell’accordo e il V fino alla 13a.
Per quanto riguarda i bassi, ogni tonica dell’accordo sarà preceduta da una nota a distanza di un semitono ascendente o discendente, la cui scelta è da farsi a vostra completa discrezione a seconda dei vostri gusti musicali.
Allo scopo vi riporto 3 esempi (la numerazione parte dal n°17 in quanto i precedenti sono stati trattati nei primi due articoli):
In questo esempio ogni tonica è preceduta da un basso distante un semitono superiore. Nel prossimo esempio ogni tonica sarà invece preceduta dal basso che dista un semitono inferiore.
Sicuramente avrete sentito le differenze tra questi due approcci. Per non generare “monotonia” nella linea del basso è sempre meglio mescolare a proprio piacimento questi due approcci cromatici.
Al riguardo vi propongo questo ultimo esempio fra le tante possibilità.
Il Rhythm Changes
Ora siamo pronti per esaminare la struttura del Rhythm Changes per poi vederne l’applicazione del walking bass.
Con questo termine si fa riferimento alla compagine accordale del famoso brano “I Got Rhythm” di George Gershwin da cui derivano svariate composizioni: Oleo, Anthropology, Lester Leaps In, Rhythm-a-ning, giusto per citarne solo alcune!
Di seguito vi riporto la struttura usata come riferimento di base:
Come possiamo notare è una struttura di 32 battute che si articola secondo lo schema AA’BA’, dove ciascun periodo è di 8 battute. Dal punto di vista armonico abbiamo a che fare principalmente con dei turnarounds in tutte le sezioni.
Le sezioni A e A’ presentano una modulazione transitoria tra la quinta e la sesta battuta in Eb Maggiore e terminano in modo differente.
Nella parte B, anch’essa sotto forma di turnaround, si avvicendano una serie di dominanti secondarie (eccetto l’ultima) che alla fine riconducono alla tonalità di impianto.
Vi propongo di seguito una mia versione di walking bass su questa struttura dove compaiono alcuni accordi modificati.
Noterete che le prime 2 battute di ogni sezione A coincidono con l’esempio n°17 di questo articolo e che nella terza e quarta battuta mi sono avvalso di entrambi gli approcci cromatici precedentemente illustrati. Vi faccio notare anche la sostituzione dell’accordo BbMaj7 con quello di Dm7 all’inizio della terza battuta.
Riguardo le ultime due battute di ogni sezione A abbiamo le seguenti situazioni:
- Nella 1a sezione A ho sostituito l’accordo G7 originale con l’accordo Db7 (sostituzione di tritono) affinché il basso potesse procedere cromaticamente (re, reb, do) e ho raddoppiato le toniche di ogni accordo.
- Nella sezione A’ abbiamo un semplice II-V-I che conclude con un cromatismo discendente che ci introduce al primo accordo della sezione B.
- Nella sezione A’ conclusiva compare l’accordo finale Bb7b5 la cui collocazione sul levare del 4o movimento ed il suo sapore dissonante costituisce una delle tante possibili chiusure di un brano.
- Nella sezione B per gli accordi D7 e C7 la linea melodica del basso si avvale di semitoni cromatici intorno alla tonica e di arpeggi discendenti mentre l’accordo F7 presenta l’arpeggio della triade al quale segue un cromatismo ascendente per ricondurre al primo accordo (BbMaj7) della sezione finale.
Il Walking Bass sul Blues
Vi saluto concludendo questa serie di articoli trattando l’applicazione del walking bass al Blues in tonalità maggiore.
Il Blues è una struttura solitamente costituita da 12 battute il cui giro armonico più semplice si basa su soli 3 accordi (I-IV-V come già sappiamo tutti). In ambito jazzistico si inseriscono anche cadenze e turnarounds che oltre a rendere più intrigante l’armonia suggeriscono ottimi spunti per un’improvvisazione più articolata.
Prenderemo in considerazione un blues di 12 battute nella tonalità di G in quanto è una tra le più adatte al nostro strumento e al nostro intento didattico (generalmente gli strumenti a fiato prediligono le tonalità di F, Bb, Eb).
Vediamo prima una delle sue strutture tipiche in ambito jazzistico in G.
Di seguito vi riporto un mio esempio di walking bass su questa struttura dove ho apportato qualche piccola modifica.
Vi faccio notare che ho esteso qualche accordo alla 9a e alla 13a e che ho eliminato il II nella 4a e 8a battuta. Riguardo alla linea di basso ho utilizzato semplicemente arpeggi e cromatismi che abbiamo già visto tante volte.
Vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione sperando che in questi articoli abbiate trovato numerosi elementi e indicazioni per costruire un walking bass. Chi volesse approfondire questa e altre tecniche/stili della chitarra acustica contatti la sede Lizard di Torino.
Vai agli articoli precedenti:
- Introduzione alla tecnica del Walking Bass per la chitarra
- Il Walking Bass sulla chitarra, gli standard Jazz e oltre
Giorgio Verderosa è un chitarrista classico, jazz, rock, acustico e flamenco. L’attività concertistica ha spaziato dalla formazione solistica a quella da camera, dai gruppi e dalle Small Bands alle Big Bands, collaborando anche con orchestre d’archi e orchestre sinfoniche.
Da sempre interessato alla didattica e alla composizione in vari generi musicali presta l’attività di insegnante presso diverse Istituzioni tra cui Lizard Accademie Musicali di Torino e Vercelli.
Ha all’attivo un CD di chitarra acustica Touching your hands e un libro dal titolo “120 Arpeggi di Giuliani per Chitarra Hybrid Picking”.
Attualmente è endorser delle Mayson guitars, dei plettri Essetipicks e dei cavi Reference.
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