HomeStrumentiChitarra - DidatticaLa dinamica è il vero modo per far “parlare” (cantare) la tua chitarra

La dinamica è il vero modo per far “parlare” (cantare) la tua chitarra

Jeff Beck con un semplice tocco poteva passare da un sussurro a un urlo; Mark Knopfler è capace di scolpire la sua voce con le dita. Il segreto? La dinamica.

La dinamica nella chitarra è ciò che separa una sequenza di note suonate in modo meccanico da un fraseggio emozionante e coinvolgente. Ma come si fa a controllarla davvero? Come si può passare da un tocco leggero a una pennata decisa senza perdere il groove e l’intenzione musicale?

Dinamica: il cuore pulsante del chitarrista

Osvaldo Lo Iacono, chitarrista e didatta di alto livello, lo spiega perfettamente in una delle lezioni del suo videocorso online Guitar Alchemy:

La mano destra è il cuore pulsante di ogni chitarrista perché è con essa che esprimi il ritmo, che esprimi il volume delle note (Osvaldo Lo Iacono).

In altre parole, è la mano destra (o la sinistra, se sei mancino) che dà vita al tuo playing e quindi alla musica, controllando l’intensità con cui le note vengono suonate.

Se tutte le note hanno la stessa intensità, il risultato è piatto e prevedibile. Immagina di parlare con un tono monotono, senza enfasi: dopo pochi secondi nessuno ti ascolterebbe più.
La stessa cosa vale per la chitarra! Lavorare sulla dinamica significa creare contrasti, dare respiro alle frasi e mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore.

Tecniche per controllare la dinamica

Ci sono diversi modi per gestire la dinamica mentre suoni. Vediamone alcuni:

  • Controllo della pennata: proviamo a suonare una scala (ad esempio, Do maggiore) con tutte le note allo stesso volume. Ora ripetiamola aumentando gradualmente il volume oppure alternando note forti e note più leggere. Noti la differenza?
  • Hybrid picking e fingerstyle: usare le dita della mano destra (o una combinazione di plettro e dita) permette di ottenere una gamma timbrica più ampia.
    Jeff Beck suonava senza plettro per poter scolpire il suono direttamente con le dita, e Albert Collins usava l’indice in modo aggressivo per ottenere un attacco più deciso e percussivo.
  • Tecnica del pollice: Wes Montgomery suonava tutto col pollice, ottenendo un suono caldo e morbido, perfetto per il jazz. Questo approccio permette di dosare il volume in modo molto naturale, con un attacco più delicato rispetto al plettro.
  • Swell di volume: se usi una Stratocaster o una Telecaster, puoi sfruttare il potenziometro del volume per ottenere effetti simili agli archi. Basta suonare la nota e subito dopo alzare il volume gradualmente, per un effetto simile a un violoncello.

Esercizi pratici per affinare la tua dinamica

Vuoi mettere subito alla prova questi concetti? Ecco alcuni esercizi:

  1. Esercizio della scala a volume variabile
    • Suona una scala maggiore o minore cercando di aumentare il volume gradualmente e poi abbassarlo progressivamente.
    • Alterna note forti e note deboli, come se stessi creando un dialogo tra due strumenti.
  2. Hybrid picking con accenti diversi
    • Scegli un fraseggio e prova a suonarlo prima solo con il plettro, poi con un mix di plettro e dita.
    • Concentrati sulle differenze di timbro e volume e usa le dita per enfatizzare alcune note rispetto ad altre.
  3. Swell di volume con il potenziometro
    • Suona una nota, poi alza lentamente il volume per creare un effetto “violoncello”.
    • Prova a inserirlo nei tuoi fraseggi per aggiungere varietà espressiva.

E ora? Sperimenta e raccontaci la tua esperienza!

La dinamica è il segreto per suonare con emozione e catturare l’attenzione del pubblico. Prova questi esercizi, ascolta chitarristi che la usano in modo magistrale e trova il tuo modo personale di esprimerti attraverso il suono.

Se vuoi approfondire il tema, il corso Guitar Alchemy di Osvaldo Lo Iacono su Musicezer è una miniera d’oro di consigli pratici e tecniche avanzate. Come dice lui stesso:

Inevitabilmente la frase si fa molto più interessante perché crea quel senso di sorpresa e quel senso di escursione dinamica che cattura l’ascoltatore (Osvaldo Lo Iacono).



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