Già nell’articolo precedente mi sono occupato del IIm7, V7, IMaj7, dando una serie di spunti per contestualizzare lo studio degli arpeggi e la presa di coscienza nella tonalità.
Ora, in questo appuntamento cercherò di rendere disponibili una serie di opportunità che si rendono opportune con questa progressione di accordi.
Questa progressione, aldilà di essere molto presente in alcuni generi musicali (jazz, pop, pop/rock, etc.), ha un contenuto armonico di tutto rispetto, che infatti ci permette di rappresentare gli ingredienti principali dei movimenti armonici.
1 – Il secondo grado appartiene al gruppo di sottodominante e confeziona la preparazione della tensione.
2 – Il quinto grado, appartenendo al gruppo di dominante, trasporta la tensione ottenuta dall’intervallo di tritono contenuto al suo interno.
3 – L’accordo di primo grado, appartiene al gruppo di tonica e distende, risolvendo la tensione trasportata dall’accordo di settima di dominante.
Possiamo così comprendere quanto sia importante esercitarsi e capire le diverse opportunità grammaticali ottenibili su questa progressione armonica.
Inoltre, teniamo presente che gli accordi principali stanno racchiusi dentro a sette famiglie che vediamo nella seguente tabella.
Possiamo considerare il Maj7/#5 e il mMaj7 come accordi abbastanza rari e inusuali. Inoltre nel ridurre a cinque le specie più comuni, possiamo considerare il m7/b5 e il 7dim come riconducibili all’accordo di dominante, grazie al contenuto tensivo confezionato dall’intervallo di tritono presente nelle tre specie di accordi 7, m7/b5, 7dim.
Ecco quindi che le specie di accordi rimanenti sono m7, 7, Maj7.
Il mondo pressoché infinito degli accordi, si sviluppa e si espande grazie all’uso di rivolti, voicing, drop e non di minor importanza all’uso delle estensioni (2, 4, 6, 9, 11, 13) e delle alterazioni a seconda dei casi (5b, 5#, 9b, 9#). Se poi consideriamo le opportunità scaturite dalle sostituzioni e dalle riarmonizzazioni, ecco che possiamo comprendere quanto si possa espandere il mondo dell’armonia, ma rimane un fatto concreto che la progressione proposta in questo articolo è di fondamentale importanza.
La prima esercitazione che propongo è attraverso l’uso della scala maggiore di C, con cui attraversare questa progressione. L’indicazione è quella di fraseggiare a duine di ottavi, cercando di collegare il Dm7 al G7 e quest’ultimo al CMaj7, attraverso le note guida, cioè il III e VII grado.
Andremo a risolvere sulla triade del primo grado (C, E, G), per poi espandere questo concetto a tutta la tastiera e ai box di scala maggiore conosciuti.
In questo secondo esempio, vediamo come poter inserire e sovrapporre un sound differente.
Se prendiamo in considerazione il secondo grado (Dm7), possiamo notare che, oltre ad essere il secondo grado della tonalità di C maggiore, esso è anche il terzo grado della tonalità di Bb maggiore: quindi, imponendo questa sonorità potremmo ottenere il modo frigio, grazie all’introduzione del Bb e del Eb (sesta e seconda minore).
Mentre per l’accordo di G7, se dovessimo tenere il Bb maggiore come riferimento melodico per improvvisare, potremmo contestualizzare al modo minore di G e nel dettaglio la pentatonica minore di G (G, Bb, C, D, F), in modo da ottenere il classico blues sound.
Manteniamo costante invece il significato consonante e risolutivo dell’accordo di CMaj7.
Nel prossimo esempio, consideriamo il Dm7 come sesto grado della tonalità di F maggiore, ottenendo così il modo eolio; mentre per l’accordo di G7, andremo ad alterare la fondamentale dell’arpeggio innalzandola di un semitono, in modo da avere una sequenza intervallare per terze minori, che definisce la sonorità dell’arpeggio diminuito.
In quest’ultimo esempio, vediamo come sul Dm7 possiamo applicare la minore armonica (attenzione alla discrepanza del settimo grado minore nell’accordo e maggiore nella scala); mentre sull’accordo di dominante (G7) applicheremo il sound esatonale o eccedente, attraverso un semplice arpeggio che altera il quinto grado (D > D#).
Infine andremo a considerare il CMaj7 come quarto grado della tonalità di G maggiore, lasciando così introdurre il F# come nota alterata, che confezionerà il modo lidio attraverso l’alterazione del quarto grado (4#/11#).
In questa pratica è bene fare un uso altamente consapevole di questo materiale, in quanto l’introduzione di note estranee alla tonalità andrebbe sempre condotto in un modo grammaticalmente corretto. Inoltre, la risoluzione melodica e il rispetto degli accordi attraverso l’uso degli arpeggi miscelati con le scale, diventa praticamente un obbligo.
Buono studio e buon divertimento!
Aggiungi Commento