Cari Musicoffili, il mio nome è Gianluca Robustelli e oggi inizieremo insieme un percorso di trascrizioni per chitarra da alcuni dei più grandi classici della musica Jazz. Il brano di oggi è…
Titolo brano: Billie’s Bounce
Album: Best of
Autore: Charlie Parker
Anno: 1945
Formazione: Miles Davis (trumpet), Charlie Parker (alto-sax), Dizzy Gillespie (piano),Curly Russell (bass),Max Roach (drum)
Esecutore Assolo: Charlie Parker
Si tratta di una delle composizioni dei più famose della tradizione jazzistica, suonata ancora oggi dopo più di settant’anni nelle jam session di tutto il mondo.
L’assolo di Parker si può definire tranquillamente uno dei tanti manifesti del Bebop lasciatici in eredità dal grande sassofonista, vera anima del movimento più influente del panorama della musica Jazz.
Il solo è suonato su quattro chorus di dodici battute del blues. Possiamo trovare l’utilizzo di pentatoniche maggiori e minori sapientemente unite tra loro, di arpeggi, frammenti di scale alterate e approcci cromatici che costituiscono il materiale melodico del solo.
In questo brano tutte le frasi presenti, da quelle più melodiche a quelle tecnicamente più complesse, prese singolarmente tra di loro costituiscono dei vocaboli validissimi, da studiare ed assimilare per suonare ed entrare al meglio nel linguaggio Bebop.
Sulla chitarra le maggiori difficoltà date dalla trascrizione di questo solo sono date dal dover trovare delle diteggiature che si adattino al fraseggio del sassofonista e al dover fare un massiccio uso di tecniche come sweep picking e legati, soprattutto nei passaggi più virtuosistici per avvicinarsi il più possibile al suono di uno strumento a fiato.
Andiamo ora ad analizzare il primo chorus di questo solo di Charlie Parker in modo da focalizzare le nostre energie su poche frasi, ma di grande impatto, da studiare in tutte le tonalità e in tutte le diteggiature possibili in modo da assimilarle al massimo.
La prima frase del solo parte sul levare del quarto tempo dell’ultima misura del chorus e dura per tutte tre misure. È una frase tipica di Parker e del suo linguaggio, tanto da essere sentita in maniera leggermente diversa anche in altri soli suoi o di altri artisti di jazz.
Questa dimostra la grande influenza del blues sul sassofonista di Kansas City, dove gli idiomi di quello che è il più grande monolite della musica afroamericana, erano ben assimilati dai jazzisti dell’epoca (ricordiamoci che anche Count Basie era della stessa città).
Nella prima misura ritmicamente troviamo una semiminima seguita da due crome, ripetuto anche su terzo e quarto tempo della misura. Importante dal punto di vista melodico ed armonico, notare come le note strutturali della triade siano sui tempi forti della battuta e durino di più.
Le note che le precedono sono dunque note d’approccio, in questo caso parliamo appunto di doppio approccio cromatico (Es: il A sul terzo movimento è preceduto da G e G#). Questa cosa si ripete fino ad arrivare sulla seconda misura, dove si atterra su un C che in questo grado sarebbe la 9° dell’accordo costruito sul IV grado, seguito da una 7° mag di quest’ultimo (che ricordiamo essere invece un accordo di 7 di dominante).
A mio modo di leggere la questione, Parker invece di seguire gli accordi in maniera rigorosa, tiene a mente (o nelle orecchie) il centro tonale del brano (F) e continua nello sviluppo melodico della frase prendendo come riferimento più il rapporto tra la melodia e la tonalità del brano che il cambio degli accordi.
Dal punto di vista ritmico interessante notare l’utilizzo delle terzine di crome e di semicrome che “spezzano” la suddivisione della battuta in otto crome. Sulla chitarra queste sono da riprodurre con la tecnica del legato.
Nella quarta misura invece Parker non suona, ma utilizza l’ultima croma per iniziare la nuova frase.
Questa è un altro bellissimo cliché blues, sul IV grado, che sfrutta le note di Bb7, fino ad arrivare sul terzo movimento della quinta battuta, dove abbiamo 4 note suonate ad ottavi, che cromaticamente ci portano di nuovo sulla quinta del I grado.
A mio avviso, la tecnica chitarristica migliore per poter riprodurre nella maniera più fedele il primo frammento di questa frase è quella dello sweep picking.
Anche l’ottava misura, così come la quarta è lasciata vuota, in modo da far respirare il brano e lasciar ascoltare bene la sezione ritmica. Sul secondo grado, troviamo una frase che parte sul levare del secondo tempo della battuta.
La frase è composta dalle note dell’arpeggio di Gmin7 ad eccezione del E e del Db, entrambi posti in levare (tempo più “debole” rispetto al battere) che servono come approcci (diatonico il primo, cromatico il secondo) per le note dell’accordo.
La decima misura è sostanzialmente uguale alla seconda vista sopra, a dimostrazione come la propensione a suonare sul centro tonale sia molto forte in questo solo analizzato.
Solo la chiusura della frase risulta essere diversa, dove vengono suonati primo,secondo e terzo grado di F. L’ultima misura, in maniera anche visivamente simmetrica sulla parte, come la quarta e l’ottava è vuota.
Repetita Iuvant…
(Analisi sintetica del materiale ritmico, armonico e melodico utilizzato)
- Pentatonica maggiore
- Pentatonica minore
- Utilizzo di arpeggi
- Fraseggio blues
- Approcci cromatici
Nella speranza che questa trascrizione e questa analisi vi possano essere d’aiuto, non mi resta altro che salutarvi e augurarvi/ci buono studio!
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