Richie Kotzen è il chitarrista moderno perfetto nel quale tecnica e feel si uniscono in una miscela esplosiva. Formatosi alla scuola shred degli anni ’80, ha esordito nel 1989 con un disco strumentale prodotto da Jason Becker per la Shrapnel Records. Già dalla sua prima pubblicazione, Richie metteva in luce uno stile del tutto personale dove i cliché del chitarrismo shred venivano reinterpretati in modo molto particolare. Da un punto di vista prettamente tecnico, dimostrava di possedere tutte le frecce del virtuoso, con alternate picking, string skipping e sweep picking da paura oltre ad un legato devastante che diverrà nel corso degli anni il suo vero marchio di fabbrica.
Ma l’aspetto che forse più di tutti distingueva già in quei primi anni, il chitarrista originario della Pennsylvania dai suoi colleghi shredders, era il gusto per le melodie bluesy ed una padronanza e spregiudicatezza ritmica che lo avvicinava a chitarristi più complessi dei semplici tritanote del periodo, come Greg Howe ed Allan Holdsworth. Nel corso degli anni, Richie ha manifestato sempre più la sua vena melodica unendo alla perizia strumentale una voce fuori dal comune e dando vita ad una produzione discografica varia e ricca di spunti chitarristici ma non solo. Oggi, dopo oltre vent’anni di carriera, lo stile chitarristico di Richie Kotzen sembra aver raggiunto una straordinaria maturità dove le influenze affiorano in maniera equilibrata per diventare parte di un linguaggio strumentale complesso e personalissimo. Nei suoi soli come nelle ritmiche sempre interessanti e varie, Richie unisce influenze hendrixiane evidenti, con retaggi southern e country.
Dopo aver utilizzato molto a lungo la tecnica mista detta hybrid picking, dove il plettro viene adoperato in combinazione con le dita della mano destra per strappare le corde, da qualche tempo a questa parte Richie sta prediligendo l’uso esclusivo delle dita della mano destra (ci ha raccontato le ragioni di questo cambiamento nell’intervista che questo mese trovate in On Stage) per plettrare con maggiore attacco le corde ed effettuare i tradizionali salti intervallari di cui è sempre stato fitto il suo playing.
Scopriamo adesso alcune soluzioni tipiche dello stile di Richie Kotzen per osservare più da vicino il suo chitarrismo. Esempio 1 Nel primo esempio vediamo una ritmica nello stile tipico di Kotzen dove abbiamo combinato l’uso di double stop, ottave, unison bend, ghost notes ed una maniera di trattare gli accordi scomponendoli in frasi pentatoniche dal sapore molto hendrixiano.
Esempio rallentato:
Esempio 2 Uno dei marchi di fabbrica di Richie Kotzen è senza dubbio la tecnica del legato di cui il chitarrista americano è considerato maestro indiscusso. Spesso applica questa tecnica in frasi che si sviluppano su posizioni allargate della scala pentatonica come nell’esempio che segue.
Esempio rallentato:
Esempio 3 Quando suona col plettro, spesso Richie lo utilizza per pizzicare le note su di una corda in una frase legata ascendente dopo la quale suona sulla corda successiva più acuta una nota ad un intervallo solitamente di quarta che strappa con medio o anulare della mano destra usando la tecnica dell’hybrid picking come nella prossima frase.
Esempio rallentato:
Esempio 4 Spesso Kotzen combina coppie di triadi su accordi statici utilizzando la tecnica dello sweep picking. Nella prossima frase vediamo le due triadi di Bmin e F#min usate su di un accordo statico di Bmin7.
Esempio rallentato:
Più di qualche parola andrebbe spesa poi per il Richie Kotzen cantante che nel corso degli anni ha saputo conquistarsi estimatori forse in numero addirittura maggiore di quelli che lo apprezzano come chitarrista. La sua discografia è sterminata ma ci sentiamo di consigliare l’ascolto attento dell’ultimo disco 24 Hours (Headroom Inc., 2011) e del precedente lavoro Peace Sign uscito nel 2009 per la sua etichetta Headroom Inc., dove Richie si è veramente superato suonando oltre alle chitarre, anche tutti gli altri strumenti! Fender Richie Kotzen Signature Da alcuni anni la Fender ha dedicato a Kotzen due modelli personalizzati, una Stratocaster ed una Telecaster. Quest’ultima che Richie sta usando maggiormente negli ultimi tour e che imbracciava anche durante le recenti date italiane, è uno strumento molto interessante che presenta alcune singolari modifiche al progetto originale come l’incavo ergonomico sul back del corpo simile ad una Strato, un pick up Di Marzio mini humbucker nella posizione al manico ed un set di meccaniche speciali che gli permette di passare con un clik in drop D (accordatura standard con la sesta corda abbassata di un tono intero).
Articolo ed esempi a cura di Alessandro Liccardo estratti dal numero di Dicembre 2012 di Tour Bus Magazine
Samples audio a cura di Matteo “Willi” Procopio
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