HomeStrumentiChitarra - DidatticaUna chitarra Jazz e un Chitlins con carne

Una chitarra Jazz e un Chitlins con carne

Questo brano del 1963 è la ricetta capace di connettere il mondo del jazz classico con il blues revival di Stevie Ray Vaughan!

Questo brano del 1963 è la ricetta capace di connettere il mondo del jazz classico con il blues revival di Stevie Ray Vaughan!

Infatti in quell’anno Kenny Burrell pubblicò un disco dal titolo Midnight Blues nel quale parlava essenzialmente di blues, essendo poi un chitarrista di pura estrazione jazzistica, il disco è diventato il manifesto del jazz-blues.
Da lì moltissimi musicisti, anche non chitarristi, presero spunto su fraseggi e idee, fino a che Stevie Ray Vaughan decise di incidere una cover di questo brano sul suo The Sky Is Crying del 1991. 

Ascoltando Chitlins con carne, nella sua versione originale, vi renderete conto di quanto il fraseggio di Kenny Burrell sia esattamente, o quasi, ciò che ascolteremo più tardi con un po’ di overdrive in più sui dischi del compianto texano. Non perdiamo altro tempo e vediamo cosa succede.

0:01 Contrabbasso e percussioni aprono la scena in attesa del tema di chitarra e sax all’unisono che non tarda ad arrivare. Si ripete per due volte ed è basato su la pentatonica di Fm.

0:57 Meno di un minuto dopo inizia il solo, intramezzato da accordi esattamente come il tema. Da questo momento in poi c’è davvero poco da dire: la mecca del fraseggio jazz-blues, la miniera dei licks di Kenny Burrell. Chiamate questo solo come volete.

02:05 La batteria incalza e cambia così anche il solismo che smette di essere intramezzato da accordi, probabilmente meno blues del precedente, ma comunque in linea con lo stile di Burrell e ancora ricco di idee interessanti.

02:48 Inizia qui il solo di sax, contrappuntato dai mini accordi di Burrell.

03:54 Interessante il call and response tra sax e chitarra che pian piano riporta di nuovo sul tema.

04:35 Tornano sul tema e si avviano alla chiusura in leggero fade out.

Bene, questa volta siamo andati a finire su di un territorio che generalmente non frequentiamo, quel del jazz, anche se molto impregnato di blues.
Consiglio vivamente l’ascolto e lo studio di questo brano, e di conseguenza dell’album Midnight Blues di Kenny Burrel a tutti coloro che desiderano pian piano affacciarsi al mondo del jazz venendo magari dal rock o dal blues: in questo modo vi troverete in un territorio franco, il linguaggio sarà sicuramente più comprensibile se a digiuno assoluto di jazz.

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