Edward Lodewijk Van Halen, per gli amici Eddie, è probabilmente, dopo Hendrix una delle più grandi icone della chitarra moderna: un surrogato di tecnica, fraseggio, suono, melodia, ritmica e… tapping!
Infatti qualsiasi persona con un minimo di conoscenza musicale/chitarristica associa il nome di Van Halen al tapping.
Il bello è che ci sono tante leggende metropolitane sul come lui abbia sempre cercato di nasconderla al pubblico suonando le parti di tapping dando le spalle agli spettatori, geloso della sua “scoperta”, anche se forse, anzi sicuramente, non è stata proprio il primo a farlo. In ogni caso a noi interessa il modo in cui ha utilizzato tutti gli elementi citati per costruire la sua figura di guitar hero che ogni chitarrista rock deve aver almeno ascoltato.
Partiamo proprio dal tapping analizzando la parte finale di Eruption (da Van Halen) suo celebre brano strumentale, o meglio assolo privo di accompagnamento.
La sezione presa in esame consta di una serie di arpeggi suonati sfruttando appunto la tecnica del tapping insieme ad hammer e pull off della mano sinistra. Iniziamo con l’arpeggio della triade di C#m, la mano destra batte la quinta giusta dell’arpeggio mentre sulla sinistra hammer on e pull off giocano con tonica e terza minore.
Cambiando una nota, passando dal G# al A otteniamo invece l’arpeggio che, senza troppi condizionamenti armonici, possiamo intendere della triade di A, andando avanti sempre con la stessa nota sulla mano destra otteniamo un arpeggio dal sapore marcatamente diminuito, riconducibile sempre alla triade di A, in questo diminuita.
A questo punto le note E, G# e B ci dicono che ci troviamo sull’arpeggio della triade di E per aprire poi ad una scalata che si muove dalla triade di C passando per quella di D e arrivando di nuovo a E.
Passiamo poi al riff introduttivo di Panama (da 1984),nel quale le velleità ritmiche di Eddie fanno in modo tale da rendere imponenti un paio di semplici accordi che con l’utilizzo di qualche accorgimento tecnico fatto di Palm Muting, Armonici Artificiali e Naturali si intersecano in una texture ritmica di alto livello.
Il successivo esempio si base sul solo di Somebody Get Me A Doctor (da Van Halen II), che considero come uno dei più interessanti assolo rock mai suonati, è come se fosse l’affermazione della propria superiorità: io riesco a pensare un assolo del genere, io sono un guitar hero.
Considerazioni a parte, Eddie mette in gioco intensità, cattiveria, melodia, suono e inventiva. In questo assolo c’è tutto, e la pentatonica, seppur nascosta, è ovunque.
Vi lascio studiare in compagnia di uno dei maestri per eccellenza, non sottovalutatelo se volete essere dei veri rocker!
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