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Una pedalboard alla portata di tutti Pt.2

Salve musicoffili, proseguiamo quindi il nostro percorso nella realizzazione di questo progetto di pedalboard secondaria "da viaggio" che ho realizzato per l'amico e pregevole chitarrista Davide Pannozzo. Ripartiamo parlando del fissaggio dei pedali e connessioni audio; al punto in cui ci eravamo lasciati, avevo fissat

Salve musicoffili, proseguiamo quindi il nostro percorso nella realizzazione di questo progetto di pedalboard secondaria “da viaggio” che ho realizzato per l’amico e pregevole chitarrista Davide Pannozzo. Ripartiamo parlando del fissaggio dei pedali e connessioni audio; al punto in cui ci eravamo lasciati, avevo fissato i pedali sul piano secondo la disposizione che avevo fotografato e il lavoro, finalmente, ha iniziato a prendere forma. Subito dopo la “posa” dei pedali, ho iniziato la cablatura del segnale audio. Anche in questo caso, ci sono molte variabili in gioco quali il tipo di cavo che si usa o il tipo di jack.
Posso dirvi che per questo assemblaggio, sono stati scelti dei jack di buona qualità ed un cavo appropriato a tale scelta, ma non scenderò nel dettaglio. Col foglio di connessione alla mano, ho iniziato a saldare il primo connettore al cavo.
Una volta finito, ho montato il coperchio e ho inserito il jack nella presa a cui è destinato. Poi ho svolto il cavo (che non ho ancora tagliato) fino a giungere alla sua presa.
Ho cercato di fare percorsi lineari, evitando le piegature brusche e cercando di passare sufficientemente lontano dagli altri connettori, compresi quelli per l’alimentazione.
Poi, ho tagliato il cavo alla giusta lunghezza e ho saldato il relativo connettore.Dopo aver completato il collegamento pedale-pedale ho verificato la bontà della connessione con un semplice Cable Tester, per essere sicuro che né la saldatura, né i connettori fossero difettosi.
È importante sottolineare che, per questo genere di saldature, utilizzo uno stagno speciale con una piccola percentuale di argento.
Bene, le operazioni sopra descritte sono state ripetute per tutti i collegamenti fino a che tutti i cavi sono stati connessi in modo ordinato e affidabile. Vale anche la pena di osservare che la saldatura, che in fondo non è la cosa più difficile del mondo da fare, richiede comunque delle piccole attenzioni per essere fatta “a regola d’arte”.
A parte uno stagno di buona qualità, è importante usare un saldatore di adeguata potenza e con la punta in ordine e ben pulita.
Non ultimo, il connettore che si sta saldando, deve rimanere ben fermo durante la fusione della lega; io ad esempio mi aiuto con una piccola morsetta in alluminio dotata di una apposita scanalatura al centro delle ganasce. Questo non fa ruotare il connettore ed evita di doverlo stringere troppo, rischiando di danneggiarlo.  Connessione alimentazioni Similmente a quanto descritto per la linea audio, ho proceduto con la cablatura dei connettori di alimentazione. Anche in questo caso le variabili possono essere tante, ma come detto prima, descriverò soltanto il lavoro fatto questa volta.
L’alimentatore scelto dal cliente è dotato di uscite separate, pertanto ho connesso ogni pedale singolarmente a ciascuna uscita. Per questa operazione, ho usato dei connettori DC a 90° perché ingombrano meno di quelli dritti.
Anche in questo caso, il percorso dei cavi è stato fatto nel modo più lineare possibile, evitando possibilmente gli intrecci.
Una volta connesso il pedale all’uscita dell’alimentatore, ho verificato che l’assorbimento di corrente fosse nei limiti dell’uscita stessa. Questa operazione è importante perché previene rumori derivanti dal ripple di alimentazione.
Come spiegai in un vecchio articolo, chiedere ad un alimentatore una corrente prossima al massimo valore di targa comporta il rischio di tirare dentro dei rumori di ripple che è molto meglio evitare. Faccio sempre questa verifica semplicemente perché voglio sincerarmi che non ci siano delle criticità.
La misura degli assorbimenti è stata ripetuta per ogni uscita dell’alimentatore. Per questa operazione ho utilizzato un apposito cavetto autocostruito con un connettore aggiuntivo per l’inserzione dell’amperometro in serie. Verifiche funzionali  La prima verifica che ho fatto è stata di natura pratica. Sono un tecnico e dovrei prima misurare… Macché, quando finisco un assemblaggio, non posso fare a meno di attaccare chitarra e amplificatore e sentire quello che succede. D’altro canto, questo è un lavoro che si fa per passione e al cuor non si comanda!
Finito di verificare che tutto funzionasse a livello uditivo, ho collegato un segnale di prova e con un oscilloscopio ho verificato che non ci fossero in giro segnali anomali o disturbi elettrici sfuggiti durante il test “a orecchio”. Durante questo test, ho dato dei colpi alla pedaliera e ai pedali per verificare l’assenza di falsi contatti di natura meccanica.
Il manico in legno della mazzuola in gomma é perfetto per questo genere di operazioni… Se ci fosse stato in giro qualcosa di instabile, con l’oscilloscopio, non sarebbe potuto sfuggire. Per fortuna però tutto é risultato a posto e non c’é stato bisogno di rivedere niente.
Superato anche questo test, sono passato al fissaggio dei cavi. Fissaggio dei cavi Normalmente blocco sempre il cablaggio unendo i cavi nel modo più ordinato possibile. Faccio questo perché tutta la cablatura diventa più stabile a vantaggio dell’assenza di scrocchi improvvisi che spesso derivano dalle sollecitazioni meccaniche, quelle appunto verificate con l’oscilloscopio poco prima.
D’accordo che è stato verificato e testato tutto prima e durante l’assemblaggio, ma non si sa mai… Per questa operazione ho usato delle fascette in plastica di colore nero che si “mimetizzano” col nero dei cavi e del piano in velcro.
Per ultima cosa, ho lasciato tutta la pedaliera accesa per un’intera nottata e, all’indomani, ho ricontrollato con un test pratico chitarra-amplificatore che tutto funzionasse ancora in modo ottimale. La pedaliera è stata consegnata al cliente che ne è rimasto molto soddisfatto. Personalmente preferisco di più lavorare comodo, con i pedali allineati ed equidistanti tra loro ma, stavolta, la necessità di trasporto in aereo e il setup “minimo necessario” del cliente ha imposto una situazione di fatto dalla quale non si poteva prescindere.
A livello funzionale invece, sono pienamente soddisfatto perché l’intero assemblaggio é silenziosissimo, robusto ed affidabile. In definitiva, servirà pienamente allo scopo che mi ero prefissato insieme al proprietario.
È utile osservare che, trattandosi di una pedaliera costruita appositamente per un’esigenza del momento, l’intera realizzazione ha mantenuto anche una buona economicità, pur conservando delle ottime caratteristiche funzionali.
Questo è stato possibile perché ho cercato di considerare più che altro l’aspetto pratico dell’intero lavoro e, data anche la soddisfazione del proprietario, penso di esserci riuscito pienamente. Spero che questo racconto possa essere utile a chi di voi si sta cimentando in un assemblaggio oppure ha in mente di farlo.
Questa esperienza, nella sostanza, è servita anche a dimostrare che, volendo, si possono fare dei buoni lavori anche quando le esigenze sono professionali e il budget spendibile è da appassionati o poco più. Un saluto e alla prossima!  Costantino Amici – CostalabLINK alla prima parte dell’articoloDavide Pannozzo Official Website

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