Nel 2016 Carl Martin aveva lasciato il segno con un pedale di dimensioni generose che conteneva una vera unità a molle: l’HeadRoom, spring reverb analogico, esteticamente retrò, dotato di due canali separati.
Oggi, con l’HeadRoom Mini, la casa danese sceglie di adattarsi all’evoluzione delle esigenze dei musicisti, in particolare al mondo delle pedaliere affollate e dei segnali stereo, sempre più diffusi. La soluzione è un nuovo design digitale che, pur riducendo le dimensioni, mantiene lo spirito originale del progetto.
Da vero analogico a digitale emulato
La sfida più evidente nel ridurre un riverbero a molle è legata proprio alla sua natura fisica: le molle hanno bisogno di spazio per vibrare correttamente e produrre quel suono “vivo” tanto amato da generazioni di chitarristi.
Per questo motivo, Carl Martin ha optato per un’emulazione digitale fedele alla versione originale.
Il risultato è un pedale compatto ma dotato della stessa logica operativa a due canali indipendenti, ognuno con parametri regolabili separatamente.
Ogni canale dispone di un controllo Reverb (che nell’originale era denominato “Level”) per regolare la quantità di effetto, e di una manopola Tone con funzione di filtro low-pass/high-pass, utile per scolpire la timbrica dell’ambiente virtuale.
Si può così passare al volo da un reverb più cupo e corposo a uno più brillante e tagliente, sfruttando il footswitch di selezione canale.
Un vantaggio chiave dell’approccio digitale è l’aggiunta del controllo Decay, che permette di regolare il tempo di decadimento del riverbero, impossibile da realizzare con una circuitazione analogica a molle, dove questo parametro è vincolato dalle caratteristiche fisiche delle molle stesse e dal livello del segnale in ingresso.
Controllo e connettività
Oltre al footswitch per la selezione del canale, c’è anche un secondo interruttore dedicato all’attivazione dell’effetto, con bypass bufferizzato: una scelta utile per evitare la perdita di segnale, specialmente nei setup con cavi lunghi o in configurazioni da rack.
Per chi desidera controllare il pedale a distanza, ad esempio in un contesto live o in studio, è disponibile un ingresso Remote che consente l’attivazione e il cambio canale tramite footswitch esterno.
(Quasi) stereo: il dual mono
Pur non trattandosi di un vero segnale stereo, l’HeadRoom Mini offre un’architettura dual mono utilizzando cavi TRS sia in ingresso che in uscita. Questo consente di inviare lo stesso segnale riverberato a due amplificatori distinti, ottenendo così un effetto di spazialità più ampio, particolarmente apprezzato nei live e nelle registrazioni ambientali.
Carl Martin dimostra così di aver compreso le necessità contemporanee, riuscendo a preservare il carattere del suo storico pedale a molle in una versione compatta, versatile e più facilmente integrabile nei setup moderni.
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