A quanto pare anche TC Electronic ha deciso di dire la sua nel settore dei multieffetto creando il Plethora X5, un dispositivo con tutto il suo parco suoni.
Dopo anni di pedali in formato x4 (delay, riverberi, looper) il marchio mette sul mercato un prodotto capace non solo di unire i propri stompbox principali ma anche di farlo in un formato estremamente ridotto.
In questa piccola pedaliera c’è tutto quello che si può avere dal mondo TC Electronic, a partire dai vari Corona Chorus, Hall of Fame, Mimiq Doubler per arrivare agli Hypergravity Compressor o Vortex Tremolo.
Per quanto riguarda le caratteristiche principali, possiamo trovare una serie di IN e OUT tipici di molte macchine multieffetto:
- Input e Output sia Mono che Stereo;
- controlli MIDI IN e OUT/THRU;
- Send e Return;
- suoni ereditati dal parco pedali di TC Electronics;
- funzione di Toneprint;
- accordatore;
- connessione Bluetooth;
- simulatore cassa globale;
- uscita USB per aggiornamenti e Toneprint.
Ogni pedale nel Plethora X5 ha 75 slot Toneprint disponibili per un rapido richiamo delle impostazioni preferite, che consente di gestire e memorizzare un set di suoni preferito; con la funzione Quick Swap si può gestire il routing dei pedali attraverso la pressione dei footswitch per invertire l’ordine dei pedali.
Altro punto interessante è la tecnologia MASH, per poter gestire i vari footswitch come se fossero dei controlli di espressione, quindi controllare la pressione, avere il controllo di “always on” oppure fino a che non rimane premuto, molto interessante dal punto di vista di chi fa un uso molto creativo di delay e modulazioni.
Attualmente la dotazione è in linea con tantissimi altri dispositivi sul mercato, rendendo questo prodotto però molto allettante per via delle sue dimensioni estremamente ridotte, poco più di un terzetto di pedali con annessi cavi patch per il collegamento.
Un buon primo passo da parte di TC Electronic per ritornare nel mondo dei multieffetto, dopo anni in cui prodotti come il G-System e il Nova System erano un must-have per molti chitarristi professionisti dei primi anni 2000, chissà se non vedremo un formato più grande e con altre possibilità in più.
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