Grazie a questo articolo mi sono divertito a sperimentare diverse posizioni del microfono davanti alla chitarra semiacustica.
Nel libro scritto a quattro mani con l’amico liutaio Erich Perrotta, La Chitarra Jazz – Suoni e Colori, c’è abbinato un DVD con le registrazioni in altissima qualità di decine di strumenti semiacustici, per poter distinguere e imparare le differenze di categorie e legnami e per scoprire che persino la posizione della buca a effe influenza il suono.
Quindi, per produrre quelle registrazioni abbiamo sì microfonato l’amplificatore che era posizionato in un’altra sala, ma io, stando in regia, avevo un microfono a condensatore che riprendeva solo il suono acustico, permettendo così di archiviare nel supporto sonoro la stessa take.
Così facendo si può comprendere quanto influisce il pickup, quanto il suo costruttore ha pensato di riprodurre il suono acustico facendo distinte scelte nella dotazione elettronica, senza contare il poter confrontare il suono acustico di una Gibson con una Ran De Gal di liuteria o una chitarra di fabbricazione più economica come un’Ibanez.
È di facile comprensione, quindi, che se si volesse dar verità al suono acustico di uno strumento, avremmo bisogno di una doppia microfonazione: una per l’ampli e una per lo strumento stesso.
Con quest’ultima si va a prendere una certa fascia di frequenze acute, di armoniche che danno un respiro acustico. Ovviamente non si tratta di una scelta obbligatoria e non è una prassi comune in studio di registrazione, nemmeno con formazioni tipicamente jazz si va a microfonare lo strumento acustico: si può fare ma non è molto praticato.
Nel video, puoi ascoltare i diversi momenti che riproducono l’effettiva e ovvia differenza tra le posizioni del microfono. Personalmente prediligo un microfono a condensatore davanti al dodicesimo tasto e se ne ho la possibilità anche uno al contour inferiore del body (non smorzato dal mio braccio destro come con quello superiore), che è poi la stessa tecnica di microfonazione tra le tante possibili dello strumento flat top o chitarra acustica.
Vediamo i diversi tipi di microfonazione tra i tanti possibili:
- Solo sul body: si ha una perdita di frequenze acute con un esubero di frequenze basse.
- Nella parte centrale: si attenuano le basse frequenze, ma il suono rimane meno a fuoco e risulta più impastato.
- Al dodicesimo tasto: è il più bilanciato per uno strumento acustico, si hanno le frequenze basse che non soffocano le medie e conseguenti alte meno a fuoco.
- Al capotasto: lo strumento non esiste più, i bassi si sono sgonfiati, c’è un esubero di frequenze alte e armoniche di basso volume e qualità in questa parte del manico, che rendono il suono sbilanciato e poco presente.
Aggiungi Commento