Siamo alla fine della seconda grande guerra, nel 1945, un anno dopo che la Gibson è stata venduta alla Chicago Musical Instrumens. Durante il triste periodo bellico tutta l’industria americana aveva modificato la sua produzione per favorire quella di armamenti e mezzi corazzati e anche Gibson aveva addirittura rinunciato al truss rod di sua invenzione per limitare il consumo delle leghe metalliche.
Alla fine della guerra, però, si riaccende il fervore intorno alla chitarra e in particolare per la chitarra elettrica, non più legata solo alle esibizioni dal vivo delle big band, ma anche alle trasmissioni in radio e ai primi programmi in TV.
L’elettrica entra, quindi, nella quotidianità di molte famiglie americane e la richiesta del mercato aumenta sempre di più, tutti vogliono avere tra le mani uno strumento che non è solo acustico, ma ha una voce nuova, moderna, simbolo anche di quella spinta verso il futuro tanto desiderata dopo anni di privazioni.
In Gibson tutto questo segna non solo una rinnovata e rinvigorita fase produttiva, ma anche un periodo di grandi innovazioni, scoperte quasi giorno per giorno.
È così che i corpi delle chitarre iniziano ad assottigliarsi, indirizzando la ricerca non più verso l’ambito semiacustico ma verso il nuovo mondo delle “solid body“, minimizzando i problemi di feedback nell’affrontare sempre più alti volumi sonori.
Pur tuttavia all’interno della casa madre c’è chi osteggia questa evoluzione, asserendo che la tradizione liuteristica del marchio non deve essere persa a favore di queste nuove “diavolerie”. D’altronde possiamo anche capire il punto di vista di chi aveva fino ad allora prodotto strumenti fatti per “vibrare il più possibile” ed ora si trovava a fare quasi l’esatto opposto, con una costruzione a corpo pieno che frenava gran parte degli artifizi sonori finora utilizzati.
È in questo periodo che entra sulla scena un musicista che, in coppia con la sua compagna di vita, stava calcando l’onda dei successi musicali con la sua chitarra e il suo funambolico playing. Il suo nome è Lester William Polfuss, in arte Les Paul.
Il resto ve lo lasciamo raccontare dalla viva voce di Davide Tomassone in diretta dal negozio di strumenti musicali Tomassone Roma. Con lui il solito bravissimo Moreno Viglione a farci ascoltare dei suoni stupendi, a partire da una… beh cliccate sul video no?
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