La Gibson L5 Wes Montgomery prodotta dal Custom Shop rappresenta tuttora una delle più alte vette per la liuteria del marchio americano.
Oltre alla qualità dei legni, in questo caso è proprio il processo di produzione di uno strumento del genere a rappresentare il fiore all’occhiello dei liutai Gibson. Il livello raggiunto oggi, tra l’altro, è ben superiore a quello dei primi anni ’90, al contrario di ciò che si pensa abitualmente delle vecchie produzioni, come le migliori “per partito preso”.
La precisione della scavatura interna, la scelta e il matching dei legni, con le fiammature perfette fino al binding, sono frutto dell’esperienza accumulata in 30 anni e di un meticoloso processo di selezione. Difatti, come dice anche Giampaolo Tomassone nel video, reperire questi modelli con regolarità è piuttosto difficile anche per un negozio storicamente legato a Gibson come il loro.
La L-5, d’altronde, è legata a colui che con ogni probabilità è il più grande nome della chitarra jazz dell’ultimo secolo o, sicuramente, tra i primi 3 nomi che possono venirvi in mente pensando ai “padri” di questo strumento nel genere.
Analizzare quanta influenza abbia avuto Wes Montogomery nel playing di praticamente tutti i chitarristi jazz (ma non solo!) moderni è impossibile, è stato un luminosissimo faro in così tanti modi che si può dire che da lui discenda buona parte del chitarrismo jazz classico.
E pensare che, uscendo totalmente dal genere, persino Joe Satriani ha dichiarato di averlo tra i suoi assoluti riferimenti!
Lui e la Gibson L-5 CES si possono considerare quindi completamente in simbiosi, tanto che la casa madre ne realizzò alcuni esemplari apposta personalizzati solo per lui. Ed è proprio quel modello a un solo pickup al manico che oggi viene riproposto nella chitarra che porta il suono nome.
E che, adesso, ascoltiamo in questo video grazie a Tomassone!
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