Sono molto colpito da questo nuovo prodotto perchè credo abbia riassunto tantissime necessità del chitarrista “moderno” in un’unica soluzione, in un box compatto.
Vediamo dunque cos’è Captor X: è una loadbox reattiva, un virtual cabinet, un attenuatore, un IR loader, una DI, ha un reverbero stereo, un twin tracker e tante possibilità di routing.
Fino a prima dell’uscita di questo device per avere tutte queste funzioni bisognava ricorrere almeno a 2/3 dispositivi, concordate?
Bene, ora immaginiamo uno dei possibili scenari in cui il Captor X può essere utile.
Siamo in casa, non vogliamo rinunciare a suonare con il nostro amplificatore ma vogliamo sentirlo a volume basso pur mantenendo il suo “carattere” dato da un bel volume, nel frattempo vogliamo registrarci, e/o sentire tutto in cuffia se l’ora è tarda. Niente di più semplice.
Colleghiamo lo speaker out dell’amplificatore al Captor X ed il thru al cabinet ed usiamo l’attenuatore al suo secondo step (quello più aggressivo), il suono arriva ad un volume “ridicolo”, perfetto per suonare a casa.
Possiamo collegare le uscite XLR alla nostra scheda audio e registrarci ed usare contemporaneamente anche l’uscita cuffie per ascoltarci in totale silenzio.
Pensiamo, invece, a quando andiamo a suonare dal vivo, ed ormai si sa, i volumi sui palchi sono sempre minori: questo device ci permette di “tirare il collo” al nostro ampli e poi attenuarlo per la pace di tutti.
Oppure usando le in-ear, ormai uno standard, anzichè avere in cuffia un suono diverso ogni sera in base alla corrente, al tipo di microfono che troviamo, al fonico di palco, possiamo usare il Captor X per avere il suono già pronto da mandare in cuffia e contemporaneamente mandarlo anche al fonico di sala.
Con la modalità dual mono, fra l’altro, possiamo anche equalizzare diversamente l’uscita left e quella right. Bello vero?
Come se non bastasse possiamo ritoccare tutto in remoto tramite smartphone/tables sia iOS che Android via bluetooth (che in una sessione da oltre 10 ore non mi ha mai dato alcun minimo segno di instabilità) ma anche via PC/Mac tramite USB attraverso il connettore posto sul retro. Immaginiamo per esempio quanto sia facile far ritoccare al fonico in autonomia i parametri del nostro virtual cabinet dandogli il nostro tablet o farlo noi per lui.
Avere dei bellissimi reverberi on-board ci consente di avere una qualità da studio, sicuramente superiore alla maggior parte dei pedalini. Sono reverberi stereo, di cui possiamo controllare qualsiasi parametro, compresa l’apertura stereofonica che crea scenari davvero interessantissimi.
Altra funzione ottima è il twin tracker, cioè una simulazione di double tracking. Chi è abituato a stare in studio e registrare sa quando il suono di una ritmica doppiata su un brano sia clamorosamente un altro pianeta rispetto alla singola chitarra. Pensare di poterlo fare dal vivo con una facilità ed una personalizzazione senza precedenti è un sogno che diventa realtà.
Pensate poi che tutto ciò è salvabile e richiamabile in qualsiasi momento, avendo anche un potenziometro fisico sul device che permette di richiamare istantaneamente 6 preset velocissimamente.
Che dire, secondo me questo è un ottimo candidato ad essere l’oggetto dell’anno per i chitarristi.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Two Notes, marchio importato in Italia da Mogar Music.
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