Sfruttando l’esperienza fatta con precedenti pedali come l’NSS-5 e Stageman Floor, e in un formato simile, NUX ha deciso di affrontare con una certa efficacia le nuove tendenze nell’utilizzo degli Impulse Response per migliorare drasticamente il suono prodotto dai pickup per acustica.
Il processo in questione (di cui abbiamo parlato nel dettaglio) è potenzialmente rivoluzionario perché, nel combinare il suono fornito dal pickup con quello di una ripresa microfonica, permette di riportare lo strumento amplificato a una naturalezza altrimenti impossibile.
L’opzione aggiunta è quella di dare al chitarrista elettrico la possibilità di simulare entro certi limiti una voce acustica, sfruttando gli IR dedicati sviluppati da NUX a questo scopo e caricati di default nell’oggetto.
Le potenzialità del NAI-5 vengono subito a galla al primo sguardo. Tanto per cominciare, il pedale può essere utilizzato semplicemente come D.I. box senza neanche premere i due switch. In questo modo il segnale rimane come mamma l’ha fatto, non è toccato dalla preamplificazione né dalla sezione IR, esce dall’output XLR.
Attivando il preamp con il pulsante di destra, invece, si attiva un circuito che la casa ha progettato con riferimento alle sofisticate consolle firmate da Rupert Neve, clonando per quanto possibile il modulo Neve 1073.
Senza una vera prova A/B possiamo dire che la pulizia del suono è notevole e i controlli di tono – 3 bande – sono effettivamente molto efficaci.
La preamplificazione ci dà la possibilità di usare il NAI-5 anche per ottimizzare segnale e suono di trasduttori piezo passivi, dandogli corpo e volume opportuni.
La presenza di un comodo loop effetti con send e return separati, poi, lascia spazio anche all’uso eventuale di un compressore, modulazioni, eco, riverbero, etc
In realtà, un riverbero è compreso già nel pedale. Si attiva all’accensione del circuito preamp e – seppur con una singola manopola di controllo – offre una qualità non disprezzabile per un uso di emergenza o in situazioni che non richiedono troppa sofisticatezza.
A livello di connessioni, oltre al già citato output XLR bilanciato e all’FX Loop abbiamo In/Out da ¼”, output cuffie e anche un Aux Input per eventuali basi esterne.
Il connettore USB Micro-B serve per gli aggiornamenti del firmware e per utilizzare l’apposito software da un PC o Mac, permettendo oltretutto di sfruttare il NAI-5 come vera e propria scheda audio e registrare senza bisogno di altre interfaccia.
Attenzione. Se – come me – lavorate su un Mac di generazione recente, dotato solo di porte USB-C, tenete conto che il pedale non ama gli hub e per attivare veramente il software è necessaria una connessione diretta, senza passaggi intermedi.
Io ho risolto con pochi euro di spesa per un cavetto USB-C/USB Micro-B.
Quest’ultimo avvertimento non è trascurabile se si vuole usare il pedale in tutta la sua funzionalità, ma lo vedremo più avanti.
Con quello che abbiamo visto il prezzo di Optima Air sarebbe già ampiamente giustificato, ma è proprio ora che viene il bello.
Infatti, premendo il pulsante a sinistra si accende un’ulteriore sezione del circuito, quella che porta in dotazione 15 Impulse Response ottenuti da 9 diversi modelli di note chitarre acustiche.
Sono differenziati per tipo di pickup (piezo o magnetico) e per lo strumento cui sono dedicati: alcuni infatti nascono per essere applicati a una chitarra elettrica (acoustic simulation).
A sezione attivata il piccolo display permette di scegliere l’IR che suona meglio alla prova orecchio. La pressione combinata dei due pulsanti permette di passare alla modalità Preset in cui la casa offre 9 suoni preconfezionati in cui gli IR sono conditi con EQ e battezzati con nomi evocativi.
I controlli a disposizione sono un selettore rotativo e una manopola per regolare la quantità di IR applicata al suono originario (molto utile).
È scorrendo i vari IR che scopriamo come, dopo i 15 forniti dalla casa, ci siano anche 8 User Slot, in cui è possibile caricarne altri dall’esterno o memorizzare quelli prodotti in proprio.
Infatti, NAI-5 non è solo loader, ma offre la possibilità all’utente di effettuare autonomamente – con relativa facilità – il processo di deconvoluzione necessario per creare un Impulse Response della propria chitarra. Basta fornirsi di scheda audio esterna, di un microfono e dei cavi necessari.
Il processo base è semplice e veloce. Si passa alla modalità Rec riaccendendo il pedale con il pulsante IR schiacciato e si suona lo strumento per 10 secondi. Poco più serve al circuito per effettuare la sua magia e alla fine basta scegliere la posizione e scrivere il nome del nuovo IR.
Tutto qui? Sì e no. Le variabili in gioco e la semplificazione del processo di deconvoluzione non possono di per sé garantire la produzione di IR di alta qualità, ma con pazienza e tempo a disposizione è possibile arrivare a qualcosa di buono.
Il risultato è ovviamente condizionato da tipo e posizionamento del microfono, ma anche dal livello di registrazione. È con quest’ultimo parametro che diventa fondamentale usare le funzionalità del software dedicato (Windows e macOS), che – oltre a visualizzare la forma d’onda del nuovo IR – permette di regolare il volume (spesso piuttosto basso) e ritoccare la risposta su alte e basse frequenze con due filtri (Hi-pass, Low-pass).
Sempre nel software è possibile regolare i vari parametri del preamplificatore, dopodiché è anche possibile esportare il nuovo IR per utilizzarlo altrove.
Lo stesso vale per l’upload di IR di terze parti, mentre finestre separate sono dedicate ai livelli di output e per il recording diretto tramite USB.
Considerazioni pratiche
Sfruttando a fondo il pedale per quello che offre di default abbiamo verificato che preamplificazione e D.I. sono entrambe di buona qualità, permettendo un uso agevole ed efficace per recording e live. La presenza di FX loop e riverbero sono opzioni di rilievo.
L’utilizzo come scheda audio USB è un’opzione importante soprattutto per chi non è ancora attrezzato per un home recording professionale. Nessun problema alla prova pratica, con livelli di rumore molto bassi e una buona qualità del suono.
Tra i modelli di acustica forniti, realizzati professionalmente dalla casa, ce ne sono alcuni riusciti veramente bene, in grado di offrire un’ottima resa con un buon abbinamento.
Le differenze fra i vari IR sono molto evidenti e basta sperimentare per qualche secondo per trovare quello più adatto, ritoccandolo magari tra preamp e software.
L’acoustic simulation pensata per chitarra elettrica – senza far gridare al miracolo – può essere utile in situazioni live in cui serve cambiare suono al volo, e anche qui c’è molto spazio alla sperimentazione per trovare la timbrica più verosimile.
Soprattutto in un mix questo tipo di soluzione potrebbe essere utile.
La possibilità di creare i propri IR, nei limiti già esposti, è un’opzione interessante che lascia spazio alla sperimentazione. La possibilità di caricarne dall’esterno – con la crescente diffusione di servizi dedicati all’offerta di suoni preconfezionati o creati ad hoc, rimane di basilare importanza.
È importante sottolineare che, nonostante l’ovvia scelta di direzionare il prodotto verso i chitarristi, l’Optima Air è utilizzabile pienamente anche con altri strumenti acustici. I test che abbiamo fatto con mandolino, violino, chitarra resofonica hanno avuto tutti degli ottimi risultati.
In conclusione, dopo numerose prove a casa e in studio possiamo dire che il NUX NAI-5 è un pedale che offre moltissimo a fronte di un prezzo veramente contenuto. Per la mia personale esperienza è un prodotto consigliabile a qualsiasi strumentista acustico come oggetto in grado di risolvere molte situazioni pratiche.
Maggiori informazioni dal distributore Frenexport.
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