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Organologia: gli strumenti idiofoni

Ciao a tutti MusicOffili, bentrovati in questa quinta puntata del nostro percorso didattico inerente alla suddivisione degli strumenti musicali. L'articolo di quest'oggi vede protagonista una categoria alquanto affascinante: gli idiofoni, in relazione alla classificazione Hornbostel-Sachs si tratta più precisamente de

Ciao a tutti MusicOffili, bentrovati in questa quinta puntata del nostro percorso didattico inerente alla suddivisione degli strumenti musicali.

L’articolo di quest’oggi vede protagonista una categoria alquanto affascinante: gli idiofoni, in relazione alla classificazione Hornbostel-Sachs si tratta più precisamente del primo gruppo.

Tale classificazione universale (in ogni caso rivisitata) suddivide gli strumenti in cinque classi in base a come questi producono il suono. Delle categorie già trattate nei precedenti articoli vi ricordo in ordine di pubblicazione:

Qualcuno di voi potrebbe pensare che tutti gli strumenti sono aerofoni” poiché, indipendentemente dal materiale utilizzato per produrre il suono (corda o membrana), vi è comunque la vibrazione delle molecole d’aria circostanti. Queste molecole vibrano con un movimento che possiamo definire “a molla”: tramite compressioni e rarefazioni che producono aumento e diminuzione della pressione atmosferica.

Ovviamente l’aria svolge il suo ruolo di conduttore del suono e non sempre si occupa della produzione di questo. Quindi, una chitarra produrrà sempre il suono mediante il movimento regolare di una corda e un timpano tramite la vibrazione della membrana.

Ecco nuovamente la lista completa della classificazione HS:

  • 1.1.1 Idiofoni a percussione reciproca
  • 1.1.2 Idiofoni a percussione diretta
  • 1.1.3 Idiofoni a percussione indiretta
  • 1.2 Idiofoni a pizzico
  • 1.3 Idiofoni a frizione
  • 1.4 Idiofoni a raschiamento
  • 2.1 Membranofoni a percussione
  • 2.2 Membranofoni a pizzico
  • 2.3 Membranofoni a frizione
  • (2.4) Membranofoni vocali
  • 3.1.1 Cordofoni semplici
  • 3.1.2 Cordofoni a tastiera, a corde pizzicate
  • 3.1.3 Cordofoni a tastiera, a corde percosse
  • 3.1.4 Cordofoni a tastiera, a corde sfregate
  • 3.2.1.1 Cordofoni composti, corde parallele alla cassa armonica, a pizzico
  • 3.2.1.2 Cordofoni composti, corde parallele alla cassa armonica, ad arco
  • 3.2.2 Arpe
  • 3.2.3 Arpe liuto
  • 4.1 Aerofoni liberi
  • 4.2 Aerofoni labiali
  • 4.3.1 Aerofoni ad ancia semplice
  • 4.3.2 Aerofoni ad ancia doppia
  • 4.4 Aerofoni a bocchino
  • 4.5 Aerofoni a serbatoio d’aria
  • 4.6 Aerofoni a tastiera
  • 5.1.1 Elettrofoni a oscillatori
  • 5.1.2 Elettrofoni digitali
  • 5.2 Elettrofoni a generatori elettromeccanici
  • 5.3 Elettrofoni semielettronici

Gli strumenti musicali idiofoni producono il suono mediante la vibrazione dello strumento stesso. A differenza delle tre categorie trattate in precedenza (cordofoni, aerofoni, membranofoni) nelle quali era possibile individuare l’elemento vibrante dalla parola stessa, per questo gruppo non è così immediato. Dobbiamo rifarci nuovamente al greco, difatti idio deriva da idion che significa per l’appunto “proprio”, di conseguenza con il proprio suono!

Questi strumenti possono essere realizzati in materiali diversi: legno, osso, metallo, plastica. La cosa simpatica è che qualsiasi oggetto di uso comune potrebbe diventare uno strumento idiofono. Credo che ognuno di voi abbia provato almeno una volta a creare una parte percussiva con posate e pentole.La prima grande distinzione di questi strumenti riguarda la tipologia di suono prodotto:

  • a suono determinato: producono note di intonazioni varie (in base anche alla cultura di appartenenza);
  • a suono indeterminato: producono più che altro effetti percussivi.

In base alla classificazione gli idiofoni si suddividono in sei famiglie fondamentali:

  • percussione reciproca;
  • percussione diretta;
  • percussione indiretta;
  • pizzico;
  • frizione;
  • raschiamento.

E ora come di consueto vi propongo qualche video. Il personaggio che andremo ad ascoltare e visionare di seguito l’avevamo già incontrato negli strumenti cordofoni con il suo “Experibass“: sto parlando ovviamente del grande Diego Stocco (musicista e inventore italiano che attualmente vive e lavora negli Stati Uniti). Spendete dieci minuti del vostro tempo e di sicuro non ve ne pentirete! In questo primo video lo potete osservare all’opera in un contesto parecchio inusuale per la musica! Questa composizione Music from a dry cleaner è creata mediante la registrazione e sovrapposizione di suoni prodotti da oggetti più disparati messi a disposizione dalla lavanderia.

Nel successivo video ci si rende conto di come ogni oggetto esistente in natura può diventare uno strumento musicale. In questo caso, sempre con l’ausilio di microfoni, Diego Stocco registra in multitraccia i suoni prodotti percuotendo e sfregando… un albero, Music from a tree! In seguito ha rilasciato anche una versione in scala ridotta denominata Music from a Bonsai.

Come terzo e ultimo video ho scelto uno strumento recente sviluppato in Svizzera da Felix Rohner e Sabina Schärer verso la fine degli anni ’90 e il 2000: il suono nome è Hang (parola che nel dialetto di Berna significa “mano”). Si tratta di un idiofono a percussione diretta suonato con polso, mani e dita. A forma di “UFO”, presenta nella parte superiore una parte centrale in rilievo e ben sette rientranze che producono suoni differenti. Solitamente suonato in verticale ha comunque la possibilità di essere posizionato verticalmente.  

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