Sono trent’anni che mi porto appresso uno strumento eccezionale che per me rappresenta in pieno lo spirito italiano e la creatività del nostro popolo.
Lo strumento si chiama I.Busilacchio Minibass ed è stato ideato e costruito da un Maestro Italiano nella costruzione delle fisarmoniche ed Accordeon negli anni ’60. È una sorta di Fender Rhodes Piano Bass made in Italy ma, a differenza di questo, ha incredibilmente il suono di un vero basso!
Come fa? Vi chiederete.
È quello che mi domandai io appena collegato al mixer lo strumento.
Inizialmente immaginai che il meccanismo fosse simile a quello usato nel Fender Rhodes e cioè delle barrette metalliche percosse da un martelletto, ma le dimensioni, il peso, la risposta del suono alla dinamica ed il timbro mi dicevano che invece doveva essere profondamente diverso.
Da buon maniaco lo aprii subito per scoprire che la soluzione adottata da Busilacchio era geniale e completamente diversa da tutte le altre. Che io sappia è l’unico strumento musicale che funziona in questo modo.
In pratica il sig. Busilacchio ha preso il meccanismo della tastiera che montava sulle sue fisarmoniche e, nella parte finale, ha applicato una sottile lamella metallica con un peso in cima. Quando si spinge un tasto la base di questa lamella viene spinta in alto e, sbattendo contro un fermo, mette in vibrazione la lamella. L’accordatura delle note dipende dalla lunghezza della lamella e dal peso in cima.
L’amplificazione avviene attraverso un trasduttore presente sotto le lamelle.
Come immaginerete il suono generato in questo modo ha un timbro completamente diverso da un elemento rigido percosso da un martelletto o da una lamella pizzicata. Le lamelle non sono né pizzicate (Kalimba, Carillon) né percosse, sono piccole e sottili e si comportano più come una corda suonata con i polpastrelli che come delle lamelle o delle barrette percosse. Ecco perché il suono è così simile a quello di un basso a corde!
Inoltre con questo sistema lo strumento è molto leggero e poco ingombrante.
Io l’ho usato soprattutto dal vivo, in contesti di musica sperimentale e contemporanea.
Per questo ho fatto installare un piccolo preamplificatore a pila dai miei amici della Giniski di Firenze che hanno fatto un lavoro impeccabile e assolutamente rispettoso dello strumento.
Quello che amo del Busilacchio è la sua risposta alle dinamiche, e soprattutto il fatto che, essendo le lamelle attaccate direttamente sui tasti, trasmettono alle dita le loro vibrazioni, cosa che non è possibile in nessun altro strumento a tastiera.
Per me è una sofisticata Soft Bass Kalimba elettrificata dal suono unico!.
Tutto quello che ho trovato su internet è che fu usato dal compositore Piero Umiliani (quello di “Màh – Nà Màh – Nà”, “Audace colpo dei soliti ignoti” etc…) in alcune colonne sonore e dischi degli anni ’70.
Fu utilizzato anche dal musicista australiano Col Nolan sempre negli anni ’70.
L’ho cercato in collezioni, enciclopedie e su siti di srumenti Vintage ma invano.
Poi ho scoperto che l’organista italiano Sam Paglia (in foto sopra) si vanta, giustamente, di possederne uno dal quale non si separa mai, dei due o tre I.Busilacchio Minibass esistenti. Un altro sarebbe in possesso dagli eredi di Umiliani e un altro dal tastierista della Formula 3.
Quindi il mio I.Busilacchio Minibass è, finora, uno degli unici quattro esistenti!
Sono onorato di possedere questo oggetto perché è una di quelle cose che mi mostra la potenza del pensiero laterale: vedere da un altro punto di vista le cose che conosciamo benissimo ci può portare a soluzioni inaspettate. Busilacchio, sfruttando una tecnologia che conosceva bene e con un investimento minimo, ha realizzato uno strumento unico attraverso una soluzione assolutamente originale.
Saluti dal vostro Carlo Martinelli!
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