Prima di addentrarci all’interno dei settaggi utilizzati voglio ricordarvi che i file audio sono stati composti ed eseguiti da Gianluca Massetti, docente presso il Saint Louis College di Roma, turnista e compositore.
Il Vintage Delay va a simulare il suono di un delay analogico, questo si evince soprattutto dal comando BITS, ovvero un parametro che simula l’effetto di una conversione da analogico a digitale (ricordate quando il mondo era a 10 bit?)
Il “pedale” presenta sia parametri che comunemente troviamo nei diversi delay che parametri meno comuni, ciò ci permette di avere una controllo totale sull’effetto.
Come sempre prima di lasciarvi all’ascolto voglio spiegarvi brevemente i settaggi e il ruolo dei singoli parametri
- Wet Mix: questo parametro gestisce il balance tra il suono pulito (dry) e l’effetto stesso (Wet), in questo caso, rispetto ai parametri di fabbrica, abbiamo scelto di ridurre leggermente la mandata dell’effetto per rendere intellegibile il playing.
- Delay Mix: questo parametro ci permette di miscelare i livelli dei 2 delay (denominati A e B). I valori numerici per ogni delay vanno da 0 a 10, quindi con il knob tutto a sinistra avremo 100% Delay A, con il knob tutto a destra 100% Delay B, infine con il knob posizionato ad ore 12 avremo una miscelazione eguale di Delay A+B.
N.B: L’H9 dispone di un circuito che rileva quali ingressi/uscite jack vengono utilizzate e regola di conseguenza il routing del segnale
- Delay A, Delay B: con questo parametro gestiamo i singoli delay che vengono espressi in msec nel caso in cui il led TEMPO sia spento, in caso contrario i ritardi vengono espressi in misure metriche (1/2 , 1/4 , 1/8 etc…). Nel nostro caso abbiamo optato per il Delay A ad 1/8 e il Delay B a 1/4
- Feedback A, B: parametro che regola il livello del delay a cui è riferito
- Bits: questo è uno dei parametri magici di questo pedale poichè, come detto precedentemente conferisce la vera e propria essenza vintage. Nello specifico questo knob ci permette di decidere il numero di bit di risoluzione poichè i primi delay digitali utilizzavano dei convertitori A/D (analogico/digitale) i quali avevano una risoluzione limitata. In parole povere 1bit = 6 dB di risoluzione, in questo caso avendo un massimo di 8bit avremo un range massimo di dinamica pari a 48 dB. In Questo modo il Vintage Delay ci restituisce il suono “fastidioso” dei primissimi delay digitali
- Modulation Depth, Modulation Speed: controllano rispettivamente la quantità di modulazione del delay e la modulazione della frequenza (espressa in Hz)
- Filter: ci permette di controllare il filtro applicato alle ripetizioni utile per simulare il tono dei ritardi
Come sempre vi lascio all’ascolto del file audio poichè è più semplice capire con le orecchie!
Strumentazione
- Tastiera: Nord Stage 2
- Computer: Macbook Pro
- Interfaccia audio: Universal Audio Apollo Twin
- DAW: Cubase Pro 10.5
Routing del segnale
Nord Stage 2 (CH 1 OUT) → Eventide H9 (input 1) // Eventide H9 (output 1) → Apollo Twin (Mic/Line 1) → Cubase Pro 10.5
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