Come ho già scritto ed avrò noiosamente ripetuto all’infinito, la curiosità è il motore della mia passione per l’audio e mi spinge ad approfondire e cercare sempre nuovi approcci e produttori; qualche tempo fa ho letto di Teo (all’anagrafe Teodoro) Pizzolante come il nuovo guru italiano dei microfoni e, come avrete ben compreso i microfoni, sono proprio il mio punto debole, beh oltre qualche altra debolezza umana, ma ora rischio il fuori tema!
Quindi mi sono deciso di andarlo a trovare mi sono stupito nel vedere (finalmente!) un baldo giovane che ha una visione ben chiara di quale sarà il suo rapporto con l’audio e quali saranno le frontiere che andrà ad esplorare. Teo lavora nel mondo della musica da quando ha terminato il percorso di studi in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’università di Bologna nel 2004 con una tesi sperimentale nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal MIUR sulla Telepresenza Immersiva Virtuale (Virtual Immersive Communication).
Quindi a ventidue anni ha iniziato a lavorare con service audio e per tre anni come microfonista all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove ha avuto la chance di lavorare per artisti del calibro di B. B. King, Philip Glass, Sigur Rós e molti altri, ma soprattutto di entrare a contatto con tecnici di altissimo livello che hanno posto le basi della sua formazione.
Successivamene è diventato fonico residente e responsabile tecnico del Traffic Club di Roma dal 2006 fino al 2014; considera questa un’esperienza fondamentale per il suo percorso personale e professionale, infatti per quasi dieci anni ha lavorato cinque giorni a settimana per una media di tre band a serata… a spanne ha fatto circa 5000 concerti!
Contemporaneamente collaborava come music supervisor con una start-up di successo (oggi si chiama SoundReef che ha lanciato il business model che combatte il monopolio dei diritti SIAE), con un produttore di musica jazz-lounge e portava avanti il suo studio di registrazione mobile. Il suo approccio allo studio di registrazione è molto influenzato dai grandi produttori del passato come Glyn Johns, Geoff Emerick e Eddie Kramer che, pur non disponendo della versatilità tipica delle attuali tecnologie digitali con decine di plug-in hanno dato vita a capolavori assoluti della musica.
La visione di questi artisti dell’ingegneria ha come orizzonte la ripresa del suono utilizzando come primo ed imprescindibile strumento l’udito ed avvalendosi in secondo luogo delle caratteristiche dei microfoni e degli ambienti che avevano a disposizione. Questi produttori erano profondi conoscitori dei microfoni, delle loro peculiarità e delle tecniche di posizionamento e li usavano con estrema consapevolezza.
Forte di queste esperienze teoriche e pratiche e spinto dalla solita follia dei visionari, nel 2012 Teo crea a Roma il suo laboratorio… l’evoluzione di una lungo percorso di ricerca e sviluppo sui microfoni a condensatore e sulla tecnologia audio binaurale. Questa attività arricchita dal suo lungo “allenamento” all’ascolto e alla sua formazione accademica da ingegnere lo ha messo davanti ad una realtà inattesa: è possibile progettare e realizzare artigianalmente microfoni da studio di alta qualità, senza nulla da invidiare ai prodotti blasonati da boutique, con prezzo accessibile a tutti attraverso processi di ingegnerizzazione degli schemi, selezione accurata dei componenti e lunghe sessioni di ear training e bench test in studio!
Fra i suoi clienti il commento più frequente è di ammirazione per le sue creazioni (oltre ad un apprezzato microfono a nastro costruisce condensatori a diaframma piccolo e a diaframma largo, inclusa una nuovissima versione valvolare ed una con membrana in M7) e di grande soddisfazione per i risultati delle riprese che effettuano. Chiaramente il punto forte della costruzione artigianale è il rapporto di fiducia e di complicità che si crea fra produttore e cliente, fino alla possibilità di personalizzazione che non è affatto contemplata in un contesto di produzione industriale dove i numeri sono più importanti delle persone.
Oltre questa attività originale, Teo è molto apprezzato per il suo lavoro di manutenzione, messa a punto, modifica e riparazione di microfoni di qualsiasi marca un lavoro che richiede una precisione certosina abbinata all’esperienza e ad un senso del suono che in Teo sono decisamente superiori rispetto alla media.
Data la sua grande passione per il suono a 361° Teo si ritaglia tempo per produzioni, la più recente è il disco live per i romani B.M.C. – Big Mountain County sotto etichetta Area Pirata Records per la quale ha usato solo i suoi microfoni artigianali (una decina di condensatori sul palco più vari spot dinamici) per la registrazione ed ha anche mixato & masterizzato.
Infine la recente collaborazione con gli Aborym, un gruppo italiano sulla scena estrema (industrial metal) internazionale da 20 anni, collaborando alle registrazioni dell’ultimo album come supervisor engineer e seguendoli anche live.
Che dire: nonostante ci siamo visti al volo e non ho avuto il piacere di potere approfondire con lui l’ascolto dei suoi pregiati articoli, condividere il tempo con lui per me è stato come lanciarmi in un oceano di concetti, di impressioni ed esperienze fino quasi a raggiungere sensazioni soniche e percettive, sentendo e toccando con mano il “suo” suono.
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