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Una strana logica di pauperismo

Non si riesce più a frequentare un gruppo di appassionati di strumenti, audio & HiFi o altro senza assistere prima o poi a quello strano fenomeno del "povero ma ricco dentro".

Che valore hanno i nostri soldi? Brutto modo di iniziare un articolo, vero…
I soldi, quella cosa che sa un po’ di sporco, di avidità, al di sopra dei valori reali. Questo fin quando ovviamente si resta tra i 4 amici al bar che discutono sul mondo utopico (o distopico, viste le – noiose – mode cinematografiche odierne).
Poi la vita, si sa, è pratica quotidiana e ti riporta coi piedi per terra.

Ci sono taluni meccanismi che oramai si sono inculcati a forza nella mente delle persone e difficilmente si riesce a estirparli, in quanto non sono più neanche delle idee ma la loro stessa fonte, le fondamenta di ogni pensiero.
Per cui il “ricco” (o presunto tale) è sempre in qualche modo il disonesto. Lo è il politico. Lo è il negoziante. Lo è la pubblicità. E potremmo continuare…

Una serie di nemici a volte reali ma altre volte che si agitano nella nostra vita come i mulini a vento di Don Chisciotte, utili a puntare la lancia e (far finta di) caricare, per poi restare appesi.

Queste premesse sono utili per andare più in specifico a puntare il riflettore su questa contorta logica che una volta avremmo definito “da forum” e oggi magari definiamo “da gruppo facebook” (domani chissà…) per cui qualsiasi cosa che costi la metà o ancora meno è “più onesta” di quella che costa il doppio o il quadruplo.
Che oramai, tutto il mondo produttivo sia standardizzato e delocalizzato, per cui tanto vale prendere quello che costa meno, alla faccia dei “gonzi” che spendono.

Ciliegina sulla torta di tutto questo discorso è ovviamente la discesa dall’alto del giudizio inquisitorio per cui se hai speso oltre un tot allora sei “ricco” e quindi chissà come te li guadagni i soldi.

Bisogna invece essere furbi e quindi, non si sa bene per quale connessione logica, onesti. Acquistando da “quelli più onesti” (=più economici).
Ed è così che si apre un mondo affascinante, quello per cui grandi catene online offrono il paradiso del low budget, poco importa se poi un prodotto viene magari ritirato perché non rispettava le norme di sicurezza, però “suonava come quello da 2k euro“.

Lo scopo di questo articolo è convincervi del contrario? No, figuriamoci. Ma non tanto per voto d’umiltà, ma perché difficilmente prendendo di petto certe leggende metropolitane se ne verrebbe a capo.
Prima o poi i nodi vengono al pettine, sbattendoci il grugno.
Prima o poi del medico abbiamo tutti bisogno, anche se siamo tra coloro che pensano di curarsi con gli oli essenziali.

Ma analizziamo qualche punto insieme.
Prima di tutto, di qualsiasi prodotto si tratti, se l’apparecchio da Xmila euro suona come quello da 100, non è quest’ultimo che è incredibilmente valoroso (senza voler nulla togliere a magari un buon rapporto q/p), bensì è il prodotto costoso che è sovrastimato.
Questo, ebbene, può succedere. In ogni campo del commercio. Spesso gli “ammazzagiganti” uccidono solo giganti di cartapesta.
Ci saranno sicuramente taluni produttori che indirizzano gli sforzi maggiormente al marketing e alla notorietà, che alla progettazione.

Sono la maggioranza? No. Tutto ciò costituisce una regola? No. Esistono i prodotti che costano e valgono? Sì!
Benché si voglia distogliere lo sguardo, il “più spendo meno spendo” esiste ancora. Il punto è spendere i soldi con coscienza, il che non vuol dire solamente scegliere un prodotto migliore anche nei fatti, ma sceglierlo in sinergia con l’uso che se ne deve fare, con eventuali altre componenti cui andrà a interfacciarsi e, non ultimo, in sinergia con le nostre capacità.
Perché spesso, la rilevante della bontà di un oggetto è la nostra capacità di percepirne le caratteristiche e anche di metterlo in grado di funzionare al meglio.

Viviamo nel mondo dei giudizi e delle recensioni online, tremenda arma a doppio taglio. Giudichiamo con una sola e circoscritta esperienza un panorama ben più ampio della nostra limitata visione soggettiva e chiusa in certe condizioni e certi tempi (e, ripetiamolo, nelle nostre capacità personali).
Iniziare guidati dai preconcetti è sempre un bastone tra le ruote che ci mettiamo da soli. E cadiamo noi, anche se pensiamo di essere più furbi. Come suddetto, prima o poi con la realtà delle cose ci si sbatte il grugno.

Per concludere, ricordatevi che abbiamo vite e priorità diverse. Qualcuno vuole la macchina da 20mila euro, altri se ne fregano e con gli stessi soldi comprano prodotti di alto livello per altre passioni. Questo non vuol dire che siano “ricchi” (e ricordiamo che esistono anche i finanziamenti). Ma soprattutto non vuol dire che siano degli sprovveduti o peggio.

La logica del pauperismo come simbolo di nobiltà d’animo è materia da romanzieri. Nella realtà esiste di tutto ed esistono anche i ricchi onesti e i poveri stronzi.
E, più semplicemente, esiste gente che magari risparmia e compra 1 buon prodotto invece di 100 cianfrusaglie…

Comunque sia, speriamo che passi lo scopo di questo breve pensiero scritto. Che non è quello di farvi spendere di più, giammai.
Cercate sempre di farlo bene e di non credere alle leggende metropolitane che circolano da decenni, da quelli che sostituiscono una vite e pensano di avere lo strumento custom shop a quelli che nei gruppi, spesso magari per un nascosto ritorno personale, vi consigliano di chiamare “il cugggino” che vi fa lo stesso lavoro a metà prezzo (a nero, ovvio).
Occhio anche ai tanti iscritti all’università della vita che raccontano di aver fatto i “test ciechi” e dimostrato questo o quello in maniera definitiva e totalitaria, a volte sono solo test “sordi”… fateveli da soli i vostri test (con oggettività e umiltà…) e non vi fermate solo alla prima prova, perché “shit happens” come dicono gli anglofoni.
E se dovete acquistare qualcosa da siti che vendono dal pelapatate all’amplificatore valvolare “clone di”, state sempre attenti alle norme di sicurezza.

In mezzo a tutto, voi restate sempre il valore principale.
Ma nessun grande musicista ha mai suonato davvero una scopa.

Cover Photo by Tom Simpson - CC By-NC 4.0

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