Dall’introduzione dei mixer digitali negli anni ’90 alla recente invasione per tutte le applicazioni, possiamo ben dire che ne è passata di acqua sotto i ponti, basti pensare alle prestazioni dei PC di allora, che erano decisamente inferiori a quelle degli attuali smartphone da 100€!
Oltre a questa grande evoluzione tecnologica c’è da mettere in conto anche la grande familiarità acquisita da molte persone, anche quelle meno preparate tecnicamente, con i suddetti smartphone per fare una serie di operazioni tale da far pensare che fra un po’ i tablet saranno pre-pensionati!
Un’azienda storicamente all’avanguardia e attenta a tutte le evoluzioni del mondo tecnologico quale la Allen & Heath non poteva certo sottovalutare tale tendenza e oltre ad aver creato mixer per scopi musicali di tutte le fasce di prezzo e per tutte le applicazioni dal pro estremamente esigente fino alla sala prove/concerti in locali minimi, ha affrontato anche il mercato specifico dell’installazione.
Per l’installazione analogica Allen & Heath ha sempre fornito prodotti di elevata qualità e versatilità ma ovviamente quest’ultimo parametro sarà portato molto in avanti in un sistema digitale.
Il primo e più evidente vantaggio di un sistema digitale consiste nel poter gestire e indirizzare in modo molto versatile i flussi audio da qualsiasi sorgente a qualsiasi destinazione senza dover intervenire con operazioni di cablaggio ma con un semplice click… o poco più!
Altro vantaggio è nel cablaggio che si riduce a un cavo Ethernet Layer 2 o fibra ottica contro decine (se non centinaia) di cavi audio analogici da stendere e usare per collegare i vari segnali ai rack.
Proprio in questi giorni la dinamica azienda britannica ha presentato alcune novità interessanti proprio per questo tipo di applicazioni quali GPIO, DXLink e DXHub.
Iniziamo proprio dal dispositivo con la sigla più chiara fra gli installatori e più oscura per gli altri: GPIO dove IO sta ovviamente per ingressi e uscite e GP sta per General Purpose, ossia uso generico, infatti questo modulo consente il dialogo fra il dLive Surface e/o il software dLive Director con i diversi dispositivi presenti nell’ambiente di utilizzazione, a partire dai sistemi di EVAC (allarme ed evacuazione), emittenza (luci di “on air”, logica di partenza del fader) e teatrali (automazioni per luci, tende, proiettori, ecc).
Il dispositivo è fornito di tre connettori Euro-block, uno per 8 ingressi opto-isolati e 2 per le 8 uscite con relay normalmente aperti (N/O); per la connessione Cat5 a dLive MixRack o Surface (entro 100m) è fornita una presa PoE (IEEE 802.3af-2003) ma l’alimentazione è disponibile anche tramite un alimentatore cc 12V.
È possibile collegare fino a 8 GPIO, sia a rack (occupa 1/2U) che liberi, a un sistema dLive.
Per aumentare l’espansione del sistema, basta usare un modulo DXHub, che si collega a qualsiasi dLive tramite porta GigaACE I/O ed è dotato di connessioni per 4 moduli DX Link che sono il punto reale di gestione dei segnali.
Il modulo DX Link è dotato di connettori EtherCOn con gancio di sicurezza e può essere inserito in una qualsiasi porta di espansione del dLive per aumentare la distribuzione di I/O di 32×32 canali audio (@ 96kHz) per ogni porta DX Link.
In modo Parallel consente di collegare 1 DX32 o fino a 2 DX168/DX164-W per porta (in cascata), mentre nel modo Redundant consente di collegare 1 DX32 o 1 DX168/DX164-W per coppia di porte.
All’expander DX32 (4 slot da 8 canali per I/O analogici o digitali, se ne possono collegare 2 al MixRack oltre ad un ulteriore DX32 a Surface) si aggiungono i moduli DX168 AudioRack, un trasporto digitale con 16 ingressi, dotati di pre Dlive, e di 8 uscite, e DX164-W un modulo da parete con 16 in e 4 uscite; entrambi i moduli possono essere usati in “cascata” e/o in modo “ridondante”.
Per quanti meno tecnici preferiscano il classico controllo analogico è anche disponibile il controller IP1 dotato di un comodo display e una manopola rotativa con interruttore, montabile a muro e programmabile.
IP1 consente un facile controllo delle funzioni assegnate, quali selezione della sorgente, controllo dei livelli e il richiamo dei preset. La connessione avviene tramite TCP/IP e il dispositivo è compatibile PoE, in un sistema dLive ne possono essere usati fino a 16 + 16 e sono disponibili anche variabili estetiche, oltre i colori bianco e nero, per Honeywell/MK e Decora.
Infine è stato annunciato il mixer digitale DM0, il più compatto della famiglia dLive MixRack con le sue 4U, che si rivolge anche ad applicazioni di distribuzione e ripartizione audio digitale. Contiene un nucleo di elaborazione XCVI completo (160×64 FPGA), porte per audio I/O, controllo e rete audio.
Può essere controllato con un dLive Surface, un computer portatile, un iPad, i telecomandi Allen & Heath IP o controller di terze parti tramite TCP/IP.
Tutti i dLive MixRacks dispongono dello stesso motore di mix e possono lavorare con tutti i 128 ingressi e le 64 uscite aggiungendo espansioni DX o sorgenti digitali.
Dal punto di vista digitale non passa certo in secondo piano la frequenza di campionamento 96kHz, la risoluzione variabile per la massima precisione e il minor rumore, headroom mix virtualmente infinito grazie all’accumulatore a 96bit, latenza bassissima da 0,7ms, gigaACE gigabit link a Surface, porta 48kHz dedicata a ME-1, 2 porte di rete, doppio alimentatore ridondante.
Neanche l’estetica è stata tralasciata grazie al pannello anteriore scorrevole (con ventilatore ultra-silenzioso) e alette rack reversibili.
Allen&Heath è distribuita in Italia da Exhibo.
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