Ci sono dei marchi che hanno scritto la storia dei concerti, adeguandosi nel tempo per fornire anche negli ambienti più grandi, tipo gli stadi, la qualità e la versatilità tipica dei mixer da studio, perché fino a qualche decennio fa la caratteristica principale che si chiedeva ad un mixer live era la robustezza.
Anche se protetti da professionali e (molto) pesanti flight case poi durante il concerto erano esposti a tutto e di più (come il mio buon Schertler Arthur che al suo debutto ha subito gli effetti di un acquazzone improvviso prima che io riuscissi a coprirlo!)
Ovviamente la soluzione era creare uno chassis robusto e sistemi altamente modulari, magari si poteva sostituire al volo l’alimentatore o un ingresso… che io sappia neanche nei maggiori concerti c’era chi si portasse dietro la sezione master, tutt’al più un mixer di riserva, ma in quel caso bisognava avere anche un cablaggio ridondante con splitter dei segnali… vabbé asciugo la lacrimuccia pensando a Spartaco, Toni e agli altri che in quegli anni lasciarono la sanità della schiena sotto quei pesi.
Alcuni marchi di quegli anni sono scomparsi, come Jim Gamble o il Ramsa usato durante ZooRopa Tour degli U2, e altri sono rimasti quali Soundcraft & il re Midas.
Midas è stata fra le prime aziende al mondo ad affrontare anche il discorso del mixer digitale live di dimensioni grandi con il modello XL8 presentato nel 2006 durante il PL+S a Francoforte. Inutile dire che come tutte le macchine basate su processori di quel periodo ora le sue prestazioni in dominio digitale sono superate anche da un buon cellulare/tablet/laptop dell’ultima generazione, ma la sezione analogica continua ad essere un indiscutibile riferimento qualitativo.
Come molte altre aziende del settore, anche la Midas ha avuto diverse vicissitudini finanziarie dalla sua fondazione negli anni ’70, poi acquistata dal gruppo Telex a sua volta, nel gennaio 2006, acquisita dal gruppo Bosch finché a dicembre 2009 è entrata a far parte, insieme a Klark Teknik, di The Music Group di Uli Behringer.
Nonostante questa acquisizione Midas continua a godere di una certa autonomia e i suoi prodotti, a iniziare dal mixer M32, non condividono granché con l’economico X32 dello stesso gruppo (ho avuto durante un NDA fra le mani le specifiche di entrambi e posso affermare che sono veramente diverse, NdR).
Portano quindi avanti una ricerca e sviluppo indipendenti, anche se poi gli altri marchi di Music Tribe ne beneficiano a man bassa, ma a volte in modo da “specchietto per le allodole”.
Perdonatemi per la lunga introduzione storica ma era necessaria, perché nel nostro settore i miti non nascono dal nulla o dal solo marketing, come cercano di farci credere i parolai, ma da decenni di qualità e affidabilità provate sul campo che hanno portato il marchio a essere ricosciuto come ottimo dai più esigenti professionisti di tutto il mondo.
Midas propone ai professionisti, sia storici che nuovi, una soluzione integrata di grande appeal concepita con in mente lo slogan “Mind to Sound“: M32R Live è dotato di 40 canali di ingresso, con 16 pre MIDAS PRO e 25 percorsi di segnale per mix e registrazione dal vivo, con possibilità di registrare tramite USB 2.0 fino a 3h per 32 ingressi tramite il modulo opzionale Klark Teknik DN32-LIVE, che comprende anche due slot SD/SDHC e con una batteria può mantenere i file anche nel caso di improvvisa mancanza di corrente e prima della finalizzazione..
La scheda DN32-LIVE può essere montata (al posto della scheda usb in dotazione) anche negli altri mixer della serie M32, M32; M32C ed M32R. Quest’ultimo diventa di fatto un M32R LIVE, tranne per i tasti, che restano neri con scritta illuminata in M32R e sono retroilluminati con scritta nera on M32R LIVE.
Entrando nel dettaglio, i pre sono gli stessi utilizzati nelle console Midas XL4 e HERITAGE 3000, che molti ritengono essere i migliori banchi analogici per il live, e i suoi 17 fader motorizzati sono progettati su misura per 1 milione di cicli di vita… il triplo di molte altre console.
Dal vivo qualità e versatilità (in un mixer digitale legato alla potenza di calcolo) sono riferimenti importanti ma è ancora più importante il controllo intuitivo, totale e in tutte le circostanze (e a volte ne abbiamo sentito il bisogno…) e i progettisti Midas dall’alto della loro ultradecennale esperienza nei mixer digitali, hanno messo a disposizione un channel strip di tutto rispetto e immediatissimo con encoder e tasti illuminati per preamp, hi e lo-pass, la doppia sezione dinamica, l’EQ parametrico a 4 bande, mandate, ecc ecc. senza escludere features utili quali 8 gruppi DCA e 6 di Mute oltre a 8 unità effetti DSP.
Il tutto controllato tramite un monitor 5″ TFT a colori, con la possibilità di controllo a distanza opzionale tramite le app Midas per iPhone e iPad. Ulteriori dettagli importanti, derivati da quasi 50 anni di palchi, sono l’alimentatore progettato con commutazione automatica per essere utilizzabile ovunque e la struttura in alluminio ad alte prestazioni e in acciaio ad alto impatto!
Infine segnaliamo che i convertitori AD e DA sono a 192kHz; ciò consentirà l’implementazione futura di acquisizione e riproduzione a 96kHz, il tutto ottimizzato grazie all’elaborazione interna a 40bit a virgola mobile… insomma un sistema di registrazione totalmente autonomo, con emulazioni dei protocolli MCU e HUI, senza dover usare computer o plug-in esterni.
La grande qualità e affidabilità hanno assegnato a Midas la parola mito, siamo convinti che questa tradizione sarà portata avanti dall’M32R-LIVE che diverrà a sua volta un neo classico.
Per maggiori informazioni consultate il sito del distributore italiano Prase Media Technologies.
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