Come il nome stesso indica, in questo articolo ci interessiamo alla soluzione entry level dei radiomicrofoni Audio Technica, azienda fra le più interessanti a livello mondiale per l’ampia gamma di soluzioni di radiomicrofonia per rispondere in modo ideale anche alle utilizzazioni più esigenti.
Il packaging è molto accattivante nella sua sobrietà, con un semplice cartoncino che copre la custodia in plastica rigida di alta qualità, che ne assicura il trasporto con la massima sicurezza in qualsiasi circostanza ed evenienza e con gli spazi giusti per tutti i componenti.
Il sistema consente la ricetrasmissione ,con un’ottima dinamica e THD dell’1%, su 2 gruppi (824 – 831 MHz, 863 – 865 MHz) con 4 frequenze ciascuno, garantendo una banda passante 60-16kHz e portata fino a 60 metri. Interessante questa soluzione di frequenze ora che la banda 2.4GHz (gratuita) comincia ad essere sovraffollata e non ottimale per un sistema radio economico.
Nella valigetta è presente un adattatore per montaggio a rack 19″ e le relative viti e una custodia morbida per il trasporto.
Il radiomicrofono a mano ATW-T3F ha una capsula a condensatore e garantisce 10h di funzionamento con potenza di uscita di 10mW (max legale in Italia) il package completo è denominato ATW-13F.
Il beltpack è fornito in due versioni diverse: il solo sistema ATW-T1F e quello basato sul lavalier omni ATR35CW, ma per il nostro test abbiamo ricevuto anche il compatto lavalier cardioide AT829CW, che è offerto in bundle nei sistemi Audio Technica più costosi della serie 2000 e 3000
L’utilizzazione è intuitiva e immediata anche per chi non ha grande esperienza con sistemi di radiomicrofonia: all’accensione il display centrale a due cifre mostra immediatamente il numero del gruppo e della frequenza, ovviamente da 11 a 14 e da 21 a 24.
A sinistra del display, dopo l’interruttore di accensione c’è un utile led rosso RF che si illumina quando la radiotrasmissione assicura una buona qualità al segnale, mentre il led verde AF indica il livello del segnale audio. A destra di questo secondo led ci sono due tastini triangolari per cambiare gruppo e frequenza di trasmissione.
Anche il pannello posteriore è chiarissimo: due connettori BNC per le antenne di ricezione, connettore bilanciato XLR e sbilanciato jack da 6,35mm (1/4″ per chi preferisce fa’ l’americano) e il selettore del livello di uscita MIC/LINE (-20dB/0dB) per gestire al meglio il segnale per l’ingresso del vostro mixer.
Unico controllo “pro” è l’utilissimo trimmer SQ, che regola il cosiddetto Squelch per sopprimere le RF indesiderate.
La procedura prevede di iniziare con il trimmer al minimo, girato totalmente in senso antiorario e salire gradualmente fino alla riduzione delle interferenze… ma il prezzo da pagare è alto: aumentando SQ si riduce la distanza di ricetrasmissione, quindi è consigliabile regolare SQ al minimo possibile.
Infine c’è la presa per l’alimentatore esterno, dotato di adattatori per due prese diverse, e un utile ferma-cavo per prevenire lo scollegamento accidentale del cavo di alimentazione.
Anche il beltpack è molto intuitivo: il pannellino superiore ha l’antenna, il tasto di accensione, il led di accensione/mute/livello delle batterie e un affidabile connettore a scatto HRS a quattro poli. A sinistra c’è il selettore CHANNEL a 8 posizioni per scegliere gruppo e frequenza di ricetrasmissione; l’operazione può essere effettuata con un piccolo cacciavite sul selettore, che è incassato per evitare cambi di frequenza accidentali.
Sul lato destro c’è il piccolo trimmer incassato del guadagno di ingresso per regolare la sensibilità d’ingresso del trasmettitore secondo il microfono e/o lo strumento collegato. Per la sensibilità di ingresso ottimale controllate sempre anche la posizione del piccolo interruttore (0/+10dB) posteriore, poco sopra il vano batterie.
L’utile led si illumina verde quando il trasmettitore è spento, rosso quando è in mute (premendo il tasto di accensione brevemente, con poco di più si spegne!); rispettando i suddetti colori lampeggia per indicare che la batteria si sta scaricando; ovviamente se resta spento le batterie sono da cambiare immediatamente!
Pillola di tecnica prima della prova: conviene usare il lavalier omni quando chi lo indossa (oratore, istruttore, presentatore, ecc.) si muove molto e rischia di mandare fuori fuoco il cardioide con cambi di volume e di suono non facilmente prevedibili né gestibili con i fader da nessun fonico.
Ovviamente nel caso di segnale in un qualsiasi monitor davanti a lui il lavoro diventa veramente critico e in questo caso diventa più pratico usare una mandata post-fader per il monitor stesso, piuttosto che una mandata pre-fader.
Come contropartita il lavalier cardioide è molto meno critico da gestire in presenza di un sistema di monitoraggio con casse spia.
L’utilizzazione è stata disarmantemente semplice! Collegati i due lavalier in posizione “standard” (ossia con la clip poco sopra la camicia) abbiamo notato subito la differente risposta direttiva e la conseguente perdita di segnale muovendo repentinamente la testa. Nell’utilizzazione “teatrale”, ossia con il microfono sopra il naso (anche se non è facile quando è nero…) o fra i capelli abbiamo notato di nuovo i pregi dell’omnidirezionalità del microfono ATR35CW.
Conclusioni: un investimento dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
I prodotti Audio Technica sono distribuiti da Sisme.
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