Mettiamo sul nostro banco di prova due interfacce audio MOTU che potrebbero arricchire il vostro equipaggiamento tecnico per i live show.
Tra un live e qualche decina di interviste stavolta ci siamo cimentati in una prova tecnica impegnativa, sviscerare i segreti di un recente sistema di missaggio, sviluppato da un noto marchio…mitologico! Avete capito bene, stiamo parlando di Mark Of The Unicorn!
Ma entriamo nel vivo della faccenda.
Le due interfacce audio che ho avuto il piacere di provare sono le MOTU serie AVB, nello specifico parliamo dei modelli “24Ai” e “24Ao“, che assieme agli altri modelli della serie vanno ad arricchire un già ampio parterre di schede, tra le quali poter scegliere a seconda delle esigenze.
La coppia formata dalla 24Ai e dalla 24Ao ci permette di strutturare un sistema di interfaccia I/O molto pratico, leggero e maneggevole.
Ogni singola scheda infatti occupa una sola unità Rack ma è capace di gestire 24 In analogici (24Ai) o 24 Out analogiche (24Ao) su 3 connettori D-Sub25 Bilanciati e 24 In/Out digitali su 3 connessioni ottiche TosLink con protocollo ADAT.
Inoltre su entrambe le schede sono disponibili i connettori Phoenix come alternativa al D-Sub25, pensati per quelle installazioni dove risultasse più comodo averlo a disposizione. Vanno a completare il pannello retrostante delle connessioni i connettori BNC I/O per il Word-Clock e ovviamente il connettore Usb TypeB per il collegamento al computer.
Particolare attenzione va dedicata ovviamente al punto forte in termini di connettività delle schede.
Parliamo della connessione AVB (Audio Video Bridging), che permette di collegare diversi dispositivi della serie, così da ottenere un sistema scalabile basato su una rete a stella, al centro della quale troviamo lo switch, in modo da poter ottenere sempre un sistema adatto ad ogni esigenza.
Sul frontale le schede si presentano con un pannello molto minimale e pulito, che riporta solamente il grande display (ottimo per visualizzare i meters dei segnali), i tasti di navigazione e quello di accensione.
Una volta aperta la scatola e svelate le schede, passiamo con pochi gesti a scaricare driver e software di gestione dal sito MOTU. Attenzione, appena accese, subito vengono riconosciute dal software di gestione MOTU Discovery, dal quale possiamo anche direttamente accedere al Pro Audio Control!
Quest’ultimo è una vera e propria pagina Web di gestione delle schede, dalla quale possiamo avere controllo totale sul sistema; la prima importante impostazione da selezionare è relativa alla modalità con la quale vogliamo gestire il sistema.
Tra i le tante opzioni disponibili, quelle che subito attirano la nostra attenzione sono:
- Stand-Alone Mixer, per lavorare come un mixer indipendente e quindi avere gli input fisici della 24Ai sommati dal DSP interno direttamente sul Master out e su i Mix out della 24Ao
- Live Recording with Monitor Mixing, per le registrazioni multitraccia Live, dove i segnali sono inviati sia al Computer, per l’acquisizione delle sorgenti, sia alle uscite fisiche della scheda
- Stage I/O, per trasformare le nostre interfacce in ethernet snake, o se preferite multicord digitale, sia come input per il flusso AVB (24Ai) che come destinazione di output (24Ao)
- Optical Converter, per sfruttare la qualità della conversione MOTU e utilizzare le schede come semplice convertitore AD/DA
Insomma, ce n’è per tutti gusti!
Una volta scelto il setup di base che fa al caso vostro, si passa al menù “Routing” dal quale è possibile gestire il nostro indispensabile percorso del segnale in maniera semplice ed intuitiva, grazie al classico schema a matrice su cui impostare le assegnazioni. Ah, ovviamente possiamo modificare e salvare uno o più Preset, da richiamare quando necessario.
Non appena effettuato il cablaggio virtuale, o patching se preferite, è il momento della tanto attesa pagina di mix!
Il mixer si presenta con un aspetto ancora una volta minimale, semplice e pulito, con la possibilità di gestire quali sezioni visualizzare, oppure semplicemente visualizzarle tutte insieme, senza il rischio di perdersi.
Ogni canale mette a disposizione i classici controlli che tutti si aspettano:i HPF, Gate, Eq parametrico 4 bande, Comp, 7 stereo Sends (14 Mono), Pan, 4 Gruppi ecc. non manca veramente nulla all’appello.
Per la gestione degli ascolti per i musicisti si ricorre alla classica modalità “Sends on Fader“, selezionabile dall’apposito menù, mentre particolarmente comoda è la possibilità di gestire lo zoom In/Out della pagina mixing con il mouse, così da volare tra un parametro e l’altro senza perdere tempo, che nel live è sempre poco!
Insomma, vista l’immediatezza nella configurazione e la facilità di visualizzazione possiamo dire che uno dei punti di forza di questo sistema è sicuramente legato alla facilità di utilizzo.
A questo proposito abbiamo infatti la possibilità di collegarci alla pagina di gestione del sistema non solo mediante cavo, ma, essendo essa una WebApp legata ad un indirizzo IP, è possibile raggiungerla con qualsiasi dispositivo, tablet o smartphone. Ciò significa che non è necessario avere installata una App dedicata (con tutti i problemi di compatibilità che conosciamo), a patto che il sistema sia esteso alla rete wireless mediante router wi-fi.
Questo ci permette di “remotare” l’intero sistema e abbandonare mouse e computer sulla scrivania; ascoltare personalmente cosa sta sentendo il musicista per accontentarlo al meglio è sicuramente un bel vantaggio!
Inoltre, se ci facciamo prendere la mano dall’immaginazione, possiamo anche trovarci in una situazione in cui il singolo musicista può controllare il suo “personal-mix” direttamente dal suo smartphone, ma occhio ai monitor!!
Insomma, il marchio dell’unicorno ci ha abituati da decenni a prodotti di qualità e all’avanguardia, sia come software (come non citare Digital Performer) che hardware, e colpisce ancora con la serie AVB, completa sotto ogni punto di vista e adatta a un largo pubblico di utilizzatori, dallo Studio alle diverse esigenze del mondo Live.
Anche per stavolta è tutto, ci “rileggiamo” sulle colonne di MusicOff, a presto!
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