Tornando all’incontro/brainstorming con Davide Fabbietti di Eko Music Group incentrato sui mixer digitali della Allen & Heath, dopo aver parlato della serie QU, ora diamo uno sguardo alla serie SQ.
Innanzitutto c’è da dire che questa serie è stata presentata poco più di un anno fa ed ha ricevuto importanti riconoscimenti durante il recente NAMM come Product of the Year mentre i lettori di Sound on Sound lo hanno eletto come Best New Live Sound Product.
Si compone di 3 modelli (che hanno a loro volta ricevuto premi specifici!): SQ-5, SQ-6 e SQ-7.
La configurazione dei tre modelli è identica, con 48 canali 36 bus, anche se cambia il numero di pre a bordo (rispettivamente 16 per il 5, 24 per il 6 e 32 per il 7) e di fader (17, 25 e 33), e prevede 8 unità FX stereo con canali di ritorno dedicati e accesso alla libreria RackExtra FX, 12 mix stereo (configurabili come gruppi o ausiliari) ideali per in-ear monitors.
Infine l’Advanced Automatic Mic Mixing semplifica il lavoro in ambiti multi-mic automatici, ciò rende i mixer di questa serie la soluzione ideale per soddisfare le più svariate esigenze dalle produzioni dal vivo ai luoghi di culto, passando per eventi AV, emittenti TV e aziendali… ma anche come cuore di uno studio di registrazione!
Tornando ai 48 ingressi, hanno tutti HPF, un gate superveloce con sidechain e filtro, un musicale equalizzatore parametrico a 4 bande e un compressore Peak/RMS per il controllo e la regolazione accurata di livelli e transienti.
I mix hanno come standard sia un EQ parametrico che grafico a 28 bande e il compressore, tutti pronti per l’accensione quando richiesto. Il processore XCVI consente persino a ogni compressore in SQ di avere il proprio percorso parallelo, senza perturbazioni di fase o di coerenza.
Esteticamente ed ergonomicamente i prodotti sono molto simili fra di loro, nella parte superiore troneggia un ampio display circondato da 9 encoder rotativi e selettori per tutte le funzioni.
Coscienti delle difficoltà che ci potrebbero essere in condizioni di illuminazione scarsa o fastidiosa (dai raggi del sole a qualsiasi altro elemento fotonicamente disturbante!) i progettisti hanno fornito la serie SQ di un’ampia serie di regolazioni della luminosità, a partire proprio dal display e dalle manopole per finire alla barra di led superiore.
Nella parte inferiore fra le colonne di selettori di destra e sinistra ci sono i fader, ovviamente totalmente assegnabili e rinominabili per crearsi il controllo migliore per qualsiasi esigenza specifica dal mix grazie anche alla codifica a colori e al sistema A&H di misurazione cromatica canale brevettato, che offre un’indicazione a livello di colpo d’occhio grazie a LED con luminosità e colore variabili.
Infine il led per segnale e livello è a due colori, ma ovviamente è disponibile il led di picco rosso, la matrice I/O fornisce una programmabilità estrema e i fader possono essere accoppiati per canali stereo con possibilità di assegnazione dinamica.
Altra nota importante è la possibilità di lavorare, sfruttando la potente architettura basata su motore FPGA XCVI, a 96kHz (che personalmente adoro sia per la definizione del suono che per il dimezzamento della latenza operativa… anche se quella dichiarata per questi mixer è di soli 0,7ms!)
Si capisce subito che ci troviamo di fronte a un mixer che fa della versatilità il suo cavallo di battaglia, infatti c’è una grande possibilità di controllo tramite l’App di missaggio personale SQ4You App per dispositivi Android e iOS che consente a un massimo di 8 esecutori di controllare i monitor personali, e la completa SQ MixPad App per il controllo a distanza.
Per evitare di perdere tempo per riporre il tablet o di vederlo cadere rovinosamente da un supporto instabile, è disponibile la staffa opzionale SQ-BRACKET.
Iniziamo l’analisi della ricca serie di plug-in, quelli che una volta avremmo chiamato outboard o periferiche, con il DEEP Processing un ricco e potente pacchetto di emulazioni (compressori, GEQ e preamp) ed elaborazione studio-quality per tutti i canali utilizzabile senza introdurre alcuna latenza!
Come soluzioni “meccaniche” al momento sono disponibili tre interfacce: SQ Dante che fornisce un’interfaccia completa @ 96kHz o 48kHz su rete Dante con 2 porte sia per ridondanza che per registrazione/riproduzione multitraccia usando una Dante Virtual Soundcard* opzionale.
Per rete Waves SoundGrid è disponibile l’interfaccia SQ Waves 96kHz o 48kHz infine SQ Slink fornisce ai fonici la possibilità di aggiungere una porta S-link aggiuntiva al mixer… magari per condividere segnali tra 2 mixer SQ0.
Per questa serie è stata realizzata la stage box specifica DX168 16 in 8 out @ 96kHz, ma possono essere collegate anche le stage box menzionate nell’articolo sulla serie Qu: AR84; AB168 e AR 2412. Ovviamente in questo caso il flusso dei dati è limitato a 48kHz.
La dotazione degli accessori si amplia con tutti i cavi (sia digitali che analogici) di varie metrature del catalogo Quiklok).
Ultima ma non certo per importanza la produzione di copertine specifiche optional (AP11332 per SQ-5 AP11333 per SQ-6 e AP11334 per SQ-7) per evitare che sui mixer si depositi polvere indesiderata con effetti catastrofici in particolare sui binari dei fader motorizzati sia per uso dal vivo che in studio.
Siamo certi che questi mixer digitali offriranno la loro qualità per molte serate, ma saranno di grande aiuto anche nelle sale prova e, in studi di registrazione grazie anche alla grande versatilità, superiore a quella di alcune schede audio, arrivando a una versatile gestione del microfono di talkback e alla possibilità di usarlo anche come analizzatore di spettro.
Cosa non secondaria, l’importatore italiano Eko Music Group con ogni mixer fornisce gratuitamente un flight case su misura di ottima finitura e molto affidabile per garantire l’incolumità del mixer dagli oltraggi dei viaggi e dei trasporti nelle condizioni più critiche!
Ringrazio per le foto originali e la collaborazione Tiziano Alimonti.
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