In attesa di tempi migliori si cerca di trovare soluzioni alternative per la musica suonata dal vivo, e lo streaming on-line sembra, al momento, essere l’unica via per non perdere l’abitudine.
Stavolta vi scrivo da casa, ovvero dal Saint Louis College of Music di Roma, per parlarvi della bella iniziativa dedicata alla musica dal vivo, prodotta e suonata dai docenti e dagli allievi della scuola, la “Saint Louis Club House”.
Il programma è molto vasto e vario, già in piedi da metà gennaio, si protrae fino ad aprile inoltrato, qui trovate le info sul calendario eventi.
Ma bando alle ciance, a noi interessano i retroscena tecnici e qui non si fa eccezione!
Al mio arrivo nella sede principale di Via Baccina, trovo già all’opera Valerio Massi (in foto di copertina), ex allievo fresco di laurea, e Riccardo Roghini, laureando (nel momento in cui state leggendo avrà già stappato lo spumante), intenti nell’allestimento delle attrezzature.
Ma Riccardo e Valerio non sono gli unici ad “operare”, con molto piacere intravedo Riccardo Bomarsi, fonico free-lance, ingaggiato con il compito di supervisionare il setup tecnico e curare il mix dei primi concerti trasmessi.
Disturbo subito Valerio, concentrato nella preparazione della console per il sound-check, una Allen & Heath SQ5 con scheda A&H SQ-Dante, collegata in S-Link tramite cavo CAT6 alla sua stage-box digitale Allen & Heath AB1608.
Valerio è di fatto il responsabile tecnico dei live in streaming per questa manifestazione: si occupa di valutare le schede tecniche delle band, organizzare il materiale per l’allestimento, gestire il mix per la trasmissione on-line e la registrazione multitraccia.
Quest’ultima incombenza viene risolta facilmente utilizzando la connessione USB del mixer per la trasmissione multicanale verso il computer, che avendo scaricato prontamente i driver, vede il mixer come una scheda audio!
Il software utilizzato per la registrazione è ProTools. La scheda Dante viene usata invece per la registrazione multitraccia di backup, su un altro PC dotato di DVS (Dante Virtual Soundcard).
Valerio ci tiene a farci sapere che tutto il cablaggio analogico è fornito da Reference, sponsor ufficiale della manifestazione, che si è impegnata a concedere dei cavi specifici per ogni collegamento: dagli XLR per i microfoni ai Jack per gli strumenti, agli adattatori e prolunghe per gli ascolti in cuffia dei musicisti.
Eh sì, perchè com’è facile immaginare, in queste occasioni di live in streaming suonati nelle aule didattiche, meno “suono” c’è in giro meglio è! Ascolti in cuffia dunque per i musicisti, gestiti tramite collegamenti “a filo” tra amplificatore per cuffia e auricolari.
A questo proposito vado a disturbare Riccardo Roghini, responsabile per il monitoraggio, che guarda caso sta proprio facendo la tesi di laurea con il sottoscritto in “sistemi di ascolto personale nel live”; quale migliore occasione per mettere in pratica la teoria?!?
Riccardo ci mostra come è organizzato il setup di ascolto: il percorso del segnale è quello standard, ovvero l’uscita fisica delle Aux Pre (stereo o mono a seconda della situazione) dalla stage box A&H DX168 arriva all’ampli cuffia Mackie HM800, mentre le uscite cuffia, tramite prolunghe, arrivano agli auricolari/cuffie dei musicisti.
Il mix di monitoraggio però non viene gestito da Valerio sulla superficie dell’SQ5, bensì direttamente dai musicisti tramite applicazione SQ4you, scaricabile gratuitamente sia per Android che per Apple.
Da questa applicazione, molto comoda e intuitiva devo dire, ciascun musicista gestisce la propria Aux (mandata monitor) e può creare quattro gruppi controllabili in modalità “rotella”, a cui assegnare le mandate dei canali che si preferiscono.
In questo senso Riccardo mi racconta che tutti i musicisti, allievi, insegnanti e ospiti, anche chi non aveva mai provato un sistema simile, si sono trovati a proprio agio sin da subito. Tutti hanno apprezzando molto il fatto che si potesse creare il proprio ascolto personale senza necessariamente chiedere al fonico, che dal canto suo si può dedicare comodamente al mix per la messa in onda.
Per concludere il percorso del segnale, il mix in uscita dal master dell’SQ5, leggermente ritoccato in equalizzazione e dinanica, viene inviato alla scheda audio Focusrite Scarlett del MacBook che si occupa dello streaming.
Il programma di questa iniziativa, in pieno svolgimento, è stato ed è ricco di artisti di alto livello, un plauso va sicuramente a loro, costretti a esibizioni senza pubblico, linfa vitale per chi vive di spettacolo.
Allo stesso modo va riconosciuto lo sforzo di un’istituzione come quella del St. Louis, che sempre e comunque si mette dalla parte degli artisti e dei tecnici, impiegando spesso e volentieri proprie risorse per tenere alta l’attenzione sul nostro settore!
Viva la musica e chi la tiene viva!
Anche per stavolta è tutto, un abbraccio e alla prossima!
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