Sì, anche per gli standard ai quali Gene Simmons e soci ci hanno abituato nei lunghi decenni della loro scoppiettante carriera: di tale portata è infatti il concerto di Capodanno che i Kiss stanno organizzando.
Ma come, un concerto in piena epoca Covid-19? L’evento sarà naturalmente in streaming, ma a questo punto il lettore potrebbe domandarsi cosa ci sia di così pirotecnico in un concerto via web: chi si pone questa domanda però dimostra di non conoscere fino a che punto possono spingersi i diretti interessati…
“Non mi interessa fare uno streaming tipo live al Troubadour di Los Angeles“, ha dichiarato Paul Stanley nell’intervista rilasciata a Rolling Stone USA nella quale la band ha annunciato l’evento. E in effetti già dalla location scelta si può intuire quanto si prennunci sfarzoso questo concerto: i Kiss si esibiranno infatti all’Atlantis Hotel di Dubai, meta non certo nota per la sua frugalità.
Oltre a fare la gioia dei clienti dell’albergo (o quantomeno di quelli appassionati di musica Rock), i quattro hanno pensato anche alla soddisfazione dei milioni di fan di tutto il mondo, i quali magari passeranno il loro Capodanno in un’atmosfera di triste isolamento.
E dato che il concerto nasce con l’idea di “fare un gran casino e infiammare il cielo” (come letteralmente annunciato da Simmons) alla faccia di questo sciagurato 2020, la produzione non si farà mancare nulla per garantire uno spettacolo di grande effetto anche da remoto: si parla dunque di un palco da 75 metri e di riprese effettuate da ben 50 telecamere in 4K, senza contare l’inevitabile scenografia a base di fuochi e fiamme.
Ma tutto senza pregiudicare l’esperienza artistica: “Non aspettatevi esplosioni caotiche. Dev’essere qualcosa su cui puoi battere il piede a tempo o cantare. Qualcosa di coordinato“, ha aggiunto lo stesso Gene Simmons.
L’operazione, che terrà scrupolosamente conto degli aspetti di tutela legati al Coronavirus, si preannuncia come assai costosa, ma al tempo stesso l’occasione di dare sfogo ai desideri irrealizzabili in un contesto live in presenza ha rappresentato un richiamo irresistibile.
E se anche il manager della band (Don McGhee) se ne esce con affermazioni come “Per noi la parola ‘no’ non esiste“, allora si può davvero star certi che lo spettacolo sarà di quelli che non si dimenticano facilmente…
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