Il primo lavoro solista del cantante-chitarrista del Sud Carolina è un classico moderno anche grazie alla fruttuosa collaborazione con il leader dei Black Keys.
L’incipit dell’album in uscita a metà gennaio sembra un tributo al Neil Young di After The Gold Rush, ma l’innata vena blues del 23enne musicista americano non tarda ad uscir fuori nel resto della ricca scaletta di canzoni scritte assieme a una varietà di personaggi.
Se, infatti, “Wildflowers and Wine” sembra rubata al repertorio di Sam Cooke, l’amore di Auerbach per i suoni più grezzi e meno educati emerge in pezzi tosti e sfacciati come “The Well” o “Say You Will”, ma è meno immediato l’inquadramento di atmosfere white soul come quella di “One Day She’s Here”.
In un lavoro registrato a Nashville nell’Easy Eye Studio di Auerbach non potevano mancare momenti di pura country music come la delicata “Beautiful Stranger” o “Too Much Whiskey”, mentre il suono evocativo della pedal steel guitar arricchisce anche ballad come “Sweet Mariona”.
Per realizzare Eldorado la scelta del produttore si è orientata verso esperti sessionman dai nomi molto noti nella storia della musica country e soul come il batterista Gene “Bubba” Chrisman e il tastierista Bobby Woods, già noti come Memphis Boys, house band negli American Sound Studio di Chips Moman, produttore di Elvis Presley, Carla Thomas, Bobby Womack e tanti altri negli anni sessanta.
Il commento di Auerbach:
Marcus è molto conosciuto come fenomenale strumentista e a buon diritto. È senza dubbio uno dei migliori chitarristi in circolazione. Mi ha impressionato ugualmente come cantante, così spontaneo, espressivo, dritto dal cuore. È anche naturalmente dotato come songwriter, com’è stato evidente fin dall’inizio.
Tutto in lui è così innato, ed è per questo che riesce sempre ad andar dritto al cuore di una canzone per connettersi ancor più profondamente. È veramente unico e sono orgoglioso di aver avuto modo di lavorare con lui in questo album.
Le qualità di cantante di King hanno poco a vedere con il virtuosismo, ben più con la spontaneità. Con la sua voce acuta dal timbro naturalmente ruvido si può permettere caratteristiche apparentemente antitetiche come fragilità e grinta senza mai perdere in efficacia, aiutato anche dagli arrangiamenti essenziali di Auerbach.
Quanto alla chitarra, forse non si tratta di un guitar album ma ogni nota suonata da Marcus vale la pena dell’ascolto, mai eccessivo, sempre pronto a cogliere il carattere essenziale della canzone e ad arricchirla senza stancare con inutili sfoggi di bravura.
Eldorado è una miscela sapiente di soul, gospel, R&B and country music firmata da un ragazzo dalla sorprendente maturità, capace di scrivere e interpretare canzoni molto più convincenti di tanti altri celebrati artisti del suo settore.
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