Chi 30 anni fa non c’era, non può ricordarsi certo di quando un biglietto per un concerto costava 30mila lire. A volte anche meno.
Nel 2018 uno studio della BBC ha esaminato i dati della National Arenas Association (ente che monitora i prezzi dei biglietti nelle principali 21 venues del Regno Unito) e ha stabilito un aumento del prezzo medio del 27% su singolo ticket.
Questo in Inghilterra, ma noi sospettiamo che in Italia tale percentuale sia anche più alta…
Ma veniamo all’argomento di oggi, grazie a un video del canale Happy Mag che ha recuperato una vecchia intervista ai mitici Nirvana, forse la band più importante dei primi anni ’90 per i cambiamenti che “impose” a tutto il mercato musicale (rock in particolare) dell’epoca.
Durante questa intervista ci viene mostrato un Kurt Cobain veramente da “età dell’innocenza”, non tanto ovviamente per lo stile di vita quanto per l’espressione che gli si stampa in faccia (idem ai suoi colleghi, il bassista Krist Novoselic e il batterista Dave Grohl) quando viene informato che ci sono artisti che hanno il coraggio di far pagare tra i 50 e i 75 dollari per un biglietto di un loro concerto.
“C’è gente che si fa pagare così tanto?” esclama Cobain in un totale clima di incredulità, lui che in effetti non da moltissimo tempo è stato sbalzato dai palchi di piccoli live club di Seattle a quelli enormi di festival e tour in tutto il pianeta, grazie all’album Nevermind in cima alle classifiche nel 1992, seguito da In Utero l’anno successivo.
A un certo punto i Nirvana chiedono al loro manager fuori campo, John Silva, quanto fanno pagare loro stessi per i concerti dal vivo (anche questo segno del totale distacco della band dai molti dei propri affari economici), e quale percentuale percepiscono ogni volta che salgono sul palco.
Vengono così informati che su un prezzo del biglietto di 20 dollari (sì lo sappiamo, riprendetevi, solo 20 dollari!), loro incassano collettivamente il 25% del netto, il che vuol dire che ogni membro della band riceverà poco più di un dollaro e mezzo per ogni biglietto venduto.
Oggi, che una buona parte del business musicale si fonda proprio sui grandi e costosi live, fa sorridere (amaramente?) ascoltare una delle più grandi star mondiali dell’epoca mentre si fa i conti in tasca, stupendosi dei prezzi che gli altri fanno pagare ai fan…
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