Come ben sappiamo, questa quarantena forzata sta mettendo tutti non solo sotto stress emotivo, ma anche economico, e nel nostro caso la situazione si aggrava in maniera esponenziale non solo in questo momento in particolare, ma per il prossimo futuro (e forse non solo prossimo!).
Anche nel discorso al Paese tenuto ieri dal Presidente Conte, purtroppo c’è ben poca traccia di riferimento al mondo della Musica e dello spettacolo, fatto di milioni di lavoratori, direttamente o indirettamente coinvolti nella filiera.
A fronte di questa situazione emergenziale, molti stanno cercando di mettersi in gioco per proporre o attuare una soluzione per cercare di far rimanere a galla l’intero settore, una delle prime notizie ci è stata data dal sito dell’Ansa che riportava l’interessamento da parte di artisti di alto profilo che hanno messo in luce il problema non tanto per le loro tasche, ma per quelle di tutto il sistema, fonte di lavoro e guadagno per tante persone e le loro famiglie.
Si sta portando avanti una serie di discussioni inerenti a uno sgravio fiscale o a un innalzamento del fondo per le emergenze da parte del governo, parliamo della richiesta viene fatta da AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI, che stanno cercando quantomeno di evitare il tracollo.
Tra le proposte troviamo:
- Sospensione del versamento di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, rateizzando le contribuzioni per gli anni a venire
- Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati
- Creazione di un bonus cultura per le famiglie
- IVA al 4% per la musica e lo spettacolo (da sempre una battaglia ma anche da sempre un’utopia, purtroppo… NdR)
- Reddito di emergenza anche per le figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo
- Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell’applicazione dell’Iva sugli spettacoli dal vivo
Andrea Marco Ricci, Presidente di Note Legali, è una delel figure più attive e con la sua associazione si sta muovendo per una serie di soluzioni.
È intanto avvenuta una videoconferenza tra ACEP, AIA, ANPAD, ASAE, Assoartisti, Assolirica, FNAS, Italshow, MIDJ, Note Legali, SOS Musicisti, UNCLA (tutte associazioni per la tutela dei musicisti e operatori della musica), che hanno creato un “Coordinamento delle associazioni dei musicisti” per creare un contatto diretto con gli organi di governo e trovare una via di salvezza.
In più, venerdì 1 giugno alle 14.30 lo stesso Ricci terrà una diretta facebook sulle “proposte, regole e criticità da evidenziare per una ripartenza in sicurezza anche per chi vive di musica.”
Altre proposte del tutto autonome stanno partendo anche da gruppi social creati per questa emergenza, un esempio è il gruppo Operatori dello spettacolo dimenticati dallo stato al tempo del covidche in poco più di 72 ore ha raccolto decine di migliaia adesioni anche da parte di nomi di livello della musica suonata.
Altro gruppo numeroso è quello dei Musicisti, Artisti, Attori e Tecnici – Il mondo dello Spettacolo dopo Covid-19.
Tutto questo è utile per far emergere un campo che, per un motivo o per un altro, fa sempre parte delle nostre vite, ora rischia il più grande collasso della sua storia, ma anche (si spera) un passo evolutivo in termini di regolarizzazione della figura del professionista della Musica e dello spettacolo.
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