Si intitola “Lost in the Universe” l’album d’esordio di questo artista originario di Sarzana (provincia di La Spezia) e maturato sotto il sole di diversi cieli in tutto il mondo grazie a una vita trascorsa frequentemente in viaggio.
Cantante e cantautore, ma anche solido chitarrista (acustico ed elettrico, con una piacevole propensione per gli strumenti tipo lap steel) nel cui fraseggio è impossibile non riscontrare echi di Jimi Hendrix, con l’immaginario del blues chitarristico a fare da importante sfondo, al pari del rock tradizionale e del folk per quanto riguarda l’aspetto compositivo.
La connessione col genere principale si ritrova anche nel successo all’edizione 2019 del contest Obiettivo Bluesin del Pistoia Blues Festival, occasione che lo ha visto in apertura alle esibizioni di mostri sacri come Robben Ford ed Eric Gales.
Le tante diversificate influenze alle quali è stato esposto negli anni non si limitano però esclusivamente ai generi chitarristici, ma si sono concretizzate in uno stile elaborato che ha finalmente trovato un’ampia realizzazione nel disco di 14 tracce in uscita domani 15 novembre sulle principali piattaforme di diffusione musicale, che abbiamo avuto modo di ascoltare in anteprima e del quale il brano “The River” rappresenta una valida anticipazione.
E se tra gli echi fondamentali che ritroviamo nell’album si confermano presenze attinenti come quella del John Frusciante dei lavori da solista e del John Butler Trio, si affiancano interessanti situazioni a sfondo elettronico e dall’approccio cantautoriale dal sapore maggiormente “nordico”, con qualche niente affatto disprezzabile richiamo all’indie nazionale contemporaneo.
Un ascolto assolutamente positivo che ci sentiamo di consigliare in virtù del valido livello interpretativo e produttivo (Eil è anche co-produttore dell’album, realizzato in Australia) ma soprattutto per l’interessante proposta creativa contenuta.
© Foto di copertina su gentile concessione di Eil Marchini (pagina Facebook)
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