Avevamo già parlato di questo giovane quartetto originario di Bologna alcuni mesi fa introducendo il loro brano “Modern Needs“, il quale è presente come quarto pezzo della tracklist dell’album in questione; lo facevamo con la speranza che la buona premessa rappresentata dal brano portasse verso una maggiore definizione dello stile musicale della band.
Gli Oozy Woods si presentano infatti con una forte vocazione improntata al Grunge prima maniera: un’impressione basata sul contributo strumentale dei brani (prevalentemente caratterizzati da due distinte tracce chitarristiche che lasciano comunque ampio spazio a voci, batteria e basso), ma estremamente rafforzata dalla voce vedderiana del cantante.
L’ascolto dell’intero album ci racconta però di un progetto assolutamente in grado di essere multiforme sia nelle performance individuali dei musicisti che nel carattere musicale complessivo.
Se infatti una buona parte delle tracce conferma la forte influenza della musica di Seattle, e in particolare di quella dei Pearl Jam (ma non soltanto per l’inclinazione del vocalist), scopriamo con soddisfazione che tra le dodici canzoni trovano ampio spazio espressioni dal sapore differente, come il Blues che appare qua e là tra un lick di chitarra e l’altro per poi palesarsi chiaramente in “All My Fears“, ma anche atmosfere più ballabili e orientate all’Indie Rock contemporaneo (“Penny“, “Facing the Night“).
In generale si potrebbe assumere che, più che ispirarsi genericamente alla band di Eddie Vedder e soci, gli Oozy Woods abbiano raccolto quelle influenze che il quintetto americano non ha mai fatto mistero di aver riportato dal Rock classico, per poi rielabolarle ulteriormente nel proprio contesto di esperienze e preferenze musicali.
Quale che sia il “contenitore” nel quale lo si voglia accludere (una pratica nella quale, a nostro avviso, è bene procedere con cautela per non incappare in inutili divagazioni), il risultato è che In Between si presenta come album solido e dalle idee chiare, dal quale non traspare alcun desiderio di facili intercettazioni dell’attuale mondo mainstream, ma soprattutto che dimostra di avere ispirazioni sane e sincere, un aspetto che non può che essere apprezzabile se inquadrato in un panorama musicale dove l’impressione di “forzatura strategica” si fa sentire con fastidiosa ricorrenza.
Agli Oozy Woods il nostro plauso e l’augurio che questo disco sia soltanto il primo passo di un percorso soddisfacente e pieno di musica vera.
Di seguito i link ai vari canali web della band:
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